Soprintendenza vincola "preziosi" tavolini: sono stati presi al centro commerciale
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venerdì 18 settembre 2015
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di Eva Signorile
La storia che stiamo per raccontarvi ha dell’incredibile. Ieri mattina la donna viene contattata per telefono da un funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici della Puglia. Oggetto della chiamata sono i beni di arredamento che sono ancora presenti nel teatro, di proprietà della famiglia Buompastore (ma su cui vige una custodia giudiziaria) e su cui la Soprintendenza sta apponendo alcuni vincoli di tutela perché considerati di “importante interesse culturale”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ebbene, il funzionario avvisa la Buompastore che il vincolo dovrà essere esteso a due “preziosi” tavolini in marmo ubicati nelle sale “Giuseppina” e “Puccini”, che si vanno ad aggiungere ad altri cinque tavolini uguali che erano già stati vincolati in precedenza (come si evince in un documento del 2013). (Vedi foto galleria). Il fatto è che i sette oggetti, a detta della Buompastore, sarebbero stati acquistati in un centro commerciale. Altro che beni storici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Li usavamo come tavolini da esterno – dichiara la donna -. Spendemmo intorno ai 120 euro per ognuno di loro. Sono molto carini, ma di storico e di artistico non hanno un bel niente». Per la Soprintendenza invece quelli sarebbero pezzi d’antiquariato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lo stesso ente del resto non si sarebbe accorto di oggetti di ben più alto valore presenti all’interno del teatro. «Nel Kursaal ci sono sei tavolini progettati dal noto architetto Paolo Portoghesi, la cui mano, agli occhi degli esperti è riconoscibilissima – sottolinea la Buompastore -. Eppure questi non sono stati inseriti tra i beni degni di protezione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Insomma tavolini poco più che dozzinali sono stati ritenuti degni di vincolo di tutela, mentre oggetti di valore sono stati snobbati dalla Soprintendenza. Il Kursaal Santalucia sembra avere davanti un radioso futuro nel mondo del teatro dell’assurdo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Eva Signorile
Eva Signorile
I commenti
- paolo - http://www.kijiji.it/annunci/per-la-casa/roma-annunci-roma/tavolino-bistrot-ghisa-e-marmo/82249440
- jerry - lei dice? il vincolo è del 2013; poteva intervenire nel procedimento di vincolo per opporsi (80 gg), poteva fare ricorso al vincolo stesso appena ricevuto come poteva anche farsi beffe della Soprintendenza appena ricevuto il vincolo sbandierando la cosa ai quattro venti; perché ha aspettato due anni per queste "rivelazioni inedite"? A me la cosa suona falsa........e non parlo dei tavolini.............
- Giuseppe - Cioè, non capisco: la Soprintendenza sbaglia clamorosamente le sue valutazioni e la colpa sarebbe della Buompastore perché non si è opposta due anni fa? Non solo! A due anni di distanza il vincolo sui tavolini-patacca viene pure esteso ad altri due pezzi. Come si fa a dire che sbaglia la Buompastore, quando fior fiore di esperti hanno preso un abbaglio simile per due volte di fila?
- Jerry - Mi domando perché si parta più dal presunto "errore clamoroso" della Soprintendenza che dalla possibile "deliberata malafede" della controparte........ non sarebbe il caso di VERIFICARE LA VERITA' qualunque essa sia? Salomone avrebbe di che insegnare!!!!!
- Anna - La Soprintendenza ha sbagliato per ben due volte, magari la Buompastore era pure in malafede (?) nel non aver denunciato l'errore in precedenza, ma resta il fatto che "gli esperti" hanno vincolato dei tavolini prodotti in serie e ne hanno tralasciati altri che invece erano "d'autore". Ecco, a voler essere proprio in malafede, magari si potrebbe pensare che ci siano precise volontà, da aprte di Qualcuno, di vincolare beni inutili e lasciare liberi da vincoli (quindi liberi di prendere altre strade) oggetti che invece hanno un certo valore. Ma certo, noi non siamo in malafede e ci limitiamo a constatare che molta, troppa gente ha semplicemente sbagliato professione...