Rione Carrassi, pistola alla tempia e rapina: il racconto di una vittima
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lunedì 16 febbraio 2015
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di Mina Barcone
Di seguito pubblichiamo il racconto di una delle vittime, Arianna, che era presente al momento della rapina e a cui il malvivente ha puntato una pistola alla tempia per farsi consegnare il bottino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«E' sabato pomeriggio e via Giulio Petroni è deserta. Mi fermo con il mio amico Michele nel centro scommesse di Andrea, il mio fidanzato, ad angolo con via Montenevoso. il negozio è vuoto e decidiamo di intrattenerci lì per fargli compagnia. Il locale si affaccia direttamente sulla strada ed è composto da due ambienti separati da una vetrata, dietro quest’ultima si trova il bancone e alcune sedie. Apriamo la piccola porta di vetro per sederci accanto ad Andrea, che decide dopo un po’ di allontanarsi per qualche minuto per fare una pausa caffè.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Resto quindi con Michele a chiacchierare e forse per distrazione non ci accorgiamo che qualcuno entra nel centro. A un tratto sento aprire la porticina che porta al bancone dietro il quale siamo seduti e mi ritrovo alla mia destra un uomo alto, molto magro, con una felpa rossa e il volto coperto da un passamontagna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lui mi spinge con violenza ed io e la sedia con rotelline sulla quale sono seduta scivoliamo verso sinistra, vicino alla cassa. Vedo le sue mani coperte da guanti neri e lui che inizia a gridare verso il mio amico “I soldi, i soldi! Dammi tutti i soldi”. Mi accorgo della pistola nella sua mano destra. Lui la punta sulla mia tempia. Non riesco a capire cosa succede, la mia testa è vuota e non riesco a proferire parola.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Mi strattona e continuando a gridare apre tutti i cassetti e afferra qualche banconota di piccolo taglio ma cerca altro denaro e non riuscendo a trovarlo punta l’arma verso il mio amico. Lo vedo caricare la pistola che fa uno strano rumore, rimango immobile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Michele a quel punto alza le mani e preso dal panico gli consegna una mazzetta di banconote che si trovava proprio dietro di lui. Nessuno di noi due riesce a proferire parola. E il rapinatore a quel punto, con i soldi in una mano e la pistola nell’altra, esce a passo svelto dal negozio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Io e il mio amico, impietriti, ci guardiamo e io gli chiedo: “Ma è successo veramente? C’è stata una rapina?”. Chiamiamo la polizia che arriva immediatamente (nella foto davanti al centro scommesse). Ritorna anche il mio fidanzato con in mano tre caffè e vedendo gli agenti ci chiede cosa è successo. Gli diamo la notizia. Sconvolto, mi abbraccia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un poliziotto ci chiede di descrivere nei minimi dettagli il rapinatore, se abbiamo notato qualcun altro oltre lui, da dove l'abbiamo visto arrivare e la direzione che ha preso una volta fuori dal negozio. Ancora un po' intontita cerco di raccontare ogni singolo dettaglio. Fin quando un altro agente ci spiega che si tratta ormai della quinta rapina in poche settimane nella zona. Le forze dell’ordine stanno indagando per capire se si tratta dello stesso autore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una persona capace per qualche euro di puntarti una pistola contro».
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