Stagni, boschetti e piante rare: è il museo orto botanico del Campus
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lunedì 28 luglio 2014
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di Mina Barcone
E’ caratterizzato non solo dall’ampio giardino, ma anche da una banca del germoplasma e dall'herbarium, strutture fondamentali per la ricerca, lo studio e la conservazione della biodiversità a cui si dedicano cinque tra professori e ricercatori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra le chicche del giardino, grande circa un ettaro, c’è una struttura coperta che ospita piante di papiro alcune alte anche tre metri o il bellissimo corridoio di piante rampicanti (berceau) formato da glicini, gelsomini e bungaville. Diverse zone dell'orto sono dedicate alla flora spontanea pugliese, come quelle che è possibile osservare nella roccaglia. Il boschetto è formato prevalentemente da fragni tipici delle Murge sud-orientali pugliesi. Addentrarsi nella zona dedicata alla macchia mediterranea non è semplice in questo periodo, visto le tante zanzare che vivono tra i rami sporgenti di alberi e arbusti. «Il periodo migliore per visitare l'orto è sicuramente in primavera, quando tutto ricomincia fiorire», spiega Luigi Forte, direttore del museo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Suggestivo lo stagno che ospita le ninfee (piante acquatiche) dei laghi Alimini, piante acquatiche a rischio estinzione nel territorio locale. Lo stagno è habitat ideale per le piccole rane che lo popolano, assieme a libellule rosse e piccoli pesciolini che si nutrono di zanzare. Al centro del giardino vi è la parte più antica, quella tipica degli orti botanici del passato, con le piante medicinali alle quali è dedicata una superficie suddivisa in 140 parcelle delimitate da lastre di pietra di Corigliano, che ospitano circa 100 specie di piante medicinali diverse tra cui valeriana, finocchio, melissa e diversi tipi di lavanda e salvia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
All'interno del giardino è situata anche una serra, al cui interno vengono coltivate, piante a rischio di estinzione in Puglia, oltre a una collezione di curiose piante di origine sud-africana, i lithops, comunemente conosciute come "sassi viventi". Spostandoci nella struttura interna afferente al dipartimento di Botanica, vi è la banca del germoplasma e la camera di conservazione, dove si trovano semi custoditi a bassa temperatura (-15°). La maggior parte sono di piante pugliesi rare: dopo aver subito un opportuno processo di deidratazione, possono essere confezionati e conservati addirittura per alcuni secoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Infine ultima struttura del museo è l'herbarium. Sembra quasi un forziere segreto, ma in realtà si tratta di armadi compattabili per archiviazione . Al suo interno sono conservati circa 37mila piante essiccate, la maggior parte delle quali proviente dal territorio pugliese. Ci sono esemplari anche molto antichi: uno risale addirittura al 1806.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il giardino è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Per la visita guidata al museo è possibile prendere accordi con la direzione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel video il Museo Orto Botanico, con l’intervento del direttore Luigi Forte (di Gianni De Bartolo):
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