Bari, la storia di Maria Giuseppa: «Ho avuto 17 figli, uno all'anno. Non c'era la tv»
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giovedì 1 giugno 2017
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di Eva Signorile - foto Antonio Caradonna
Lei vive a Carbonara, quartiere a sud-est del centro di Bari, in un bel palazzotto di fine Ottocento, a pochi passi dalla stazione. Sottolineamo questo perché la sua non è una storia di miseria e ignoranza, ma al contrario di piena consapevolezza. Maria Giuseppa la famiglia “allargata” l’ha voluta e con grande contetezza oggi afferma: «Tutti i miei cari vivono vicino a me».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ad aprirci il portone della sua abitazione è infatti una delle sue nipoti, la 18enne Maria Pia, che ci introduce in un elegante appartamento dalle volte alte, con le porte in legno rosa chiarissimo e le tendine cucite a mano. Qui troviamo “nonna Giuseppina” in compagnia di un’altra figlia, di una nuora e di due pronipoti: un universo profondamente ciarliero, dove la regola impone che si parli solo davanti a un caffè preparato dalla più giovane. (Vedi foto galleria)
«Ho avuto 17 figli, uno all’anno - racconta la signora - . Cinque però sono deceduti. Sono rimasti in 12: due maschi e 10 femmine. La più grande ha 63 anni, la più piccola 41: la stessa età di una delle nipoti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La sua casa è diventata il cuore pulsante e organizzativo di tutta la famiglia. «Io sono praticamente cresciuta tra queste mura insieme ai miei cugini– ci dice Maria Pia –. Anche adesso ci ritroviamo in questa casa per riunioni e cene».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La nonna infatti cucina per tutti: le panzerottate qui hanno le dimensioni di una festa patronale. «A volte siamo anche in quaranta e preparo dieci chili di massa – afferma orgogliosa -. A Natale poi non riusciamo nemmeno a sederci tutti in una stanza: dobbiamo fare una tavolata che attraversa il salotto e arriva fino in camera da letto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Agli occhi degli habituè del precotto e surgelato la signora potrà apparire come una specie di creatura dotata di superpoteri, ma per lei “darsi così da fare” è assolutamente naturale. «Lavoravo come cuoca alla Provincia: cucinavo per gli orfanelli – afferma –. Sono abituata a preparare pasti per tante persone».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il tempo scorre tra monumentali album fotografici e ricordi del defunto marito della donna, il signor Pietro Lavarra, morto 22 anni fa dopo aver passato una vita a vendere frutta nella piazza di Carbonara. «Vedete quel Cristo in croce in cartapesta? – ci domanda - L’ha comprato mio marito una trentina d’anni fa, in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta. Da allora partecipiamo ogni anno alla processione dei misteri del quartiere con questa statua».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutta la famiglia infatti si mobilita per l’evento religioso: c’è anche chi impersona determinati ruoli nella via Crucis. Maria Pia ad esempio ci racconta di aver indossato varie volte i panni della Vergine addolorata. Il lungo abito nero le è stato cucito proprio dall’immancabile nonna, che ha ricamato ogni singola stella presente sul mantello. Per l’occasione la ragazza si offre di mostrarsi vestita come la Madonna, con tanto di corona di spine sulla sua testa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Chiediamo a questo punto a Maria Giuseppa se questa sua devozione centri qualcosa con l’aver avuto tanti figli. Ma la donna nega ridendo: «Ma no, prima non c’erano tutte queste cose di oggi, neanche la televisione, né a colori né in bianco e nero. Alle sette si andava e letto: hai voglia a fare figli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video (di Gianni de Bartolo) la nostra visita a casa di Maria Giuseppa:
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