La patente? Tutto troppo facile: «Poche prove e giovani convinti di saper guidare»
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martedì 26 febbraio 2019
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di Mattia Petrosino
Ne abbiamo parlato con due istruttori di guida di Bari, città dove tra imprudenza, strade poco illuminate, passaggi a livello "discutibili" e svincoli da batticuore la possibilità di incorrere in incidenti è sempre in agguato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La patente? Non viene più vista come un faticoso e importante traguardo da raggiungere - spiega R., il primo maestro, che come il collega preferisce rimanere anonimo -. Si tratta solo di un modo per postare la foto del foglio rosa sui social e soprattutto per farsi comprare la macchina nuova dai genitori. Gli adolescenti di oggi vedono l’esame come una tappa “scontata”, da superare al più presto. E infatti la domanda che tutti mi fanno è: "quanto tempo ci si mette?"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una fretta che può facilmente portare a gravi conseguenze. «Si possono rendere più sicuri gli incroci, le arterie meno buie e inasprire le pene per chi trasgredisce il codice stradale - prosegue l'esperto -. Ma è tutto inutile se chi è al volante non “concepisce” le regole imposte dal codice stradale, non rispetta la velocità, non è prudente e pensa di saper già condurre un veicolo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una presunzione che a volte "contagia" i genitori dei ragazzi. «Anche loro hanno spesso un atteggiamento "sbrigativo" - continua l'insegnante -: premono per fissare il prima possibile la data della valutazione finale. Sottovalutano il tutto, nonostante di mezzo ci sia l'incolumità dei propri figli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nemmeno la legge italiana sembra d'aiuto: per effettuare l’esame bastano infatti 12 guide di prova all'autoscuola, ciascuna con una durata di mezz'ora. In pratica dopo appena 6 ore di addestramento lo Stato presume che l'interessato possa essere pronto alla verifica conclusiva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Sono veramente poche - sottolinea G., il secondo istruttore –. Noi consigliamo sempre di effettuarne qualcuna in più, ma in pochi ci ascoltano: rispondono che le faranno con mamma e papà. A me piacerebbe far capire loro che noi non “vendiamo” patenti, che quel tempo non è perso, ma serve ad acquisire un maggior senso di responsabilità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E a complicare le cose ci si mettono pure gli esaminatori della Motorizzazione. I dati parlano chiaro: sono pochissimi i ragazzi a essere bocciati, soprattutto al Sud. A Bari ad esempio nel 2017 è stato escluso solo il 5 percento dei candidati, a Napoli addirittura il 2, mentre al Nord i numeri sono più alti: a Milano si sale al 17, a Torino al 20 e a Genova al 32.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Un esaminatore non può giudicare in mezz’ora se un giovane sa guidare o meno – ci dice R. -. Penso che la prova dovrebbe essere eseguita in due step: nel primo si dimostra solo l’utilizzo dell’auto e nel secondo di saper gestire situazioni più complicate».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«D'altronde quello della patente non è un esame universitario – conclude G. -: al volante si rischia la vita, quella propria e quella degli altri».
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Mattia Petrosino
Mattia Petrosino