Bari e Colletorto: quel patto di amicizia nel nome della maestra uccisa dal terremoto
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venerdì 27 aprile 2018
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di Raffaele Caruso
Il gemellaggio delle due comunità è stato propiziato dalla decisione, avvenuta nel 2006, di intitolare la scuola primaria di Loseto alla maestra uccisa dal terremoto. Da allora ogni 24 aprile una delegazione del piccolo paese si sposta verso il capoluogo pugliese per celebrare il "patto" di fratellanza, siglato anche ufficialmente nel 2011. Un appuntamento commovente che si è rinnovato anche quest'anno: lo abbiamo seguito. (Vedi foto galleria)
Dal borgo campobassano sono giunti il vicesindaco Roberto Socci e una ventina di bambini del "Santa Croce di Magliano", l'istituto onnicomprensivo che tra i suoi plessi ne gestisce uno proprio a Colletorto. Con loro è arrivato anche Francesco Ianiri, il marito della povera Carmela che spirò abbracciata ad alcuni dei suoi bambini, nel vano tentativo di proteggerli dalle macerie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli ospiti sono stati subito accolti nell'edificio scolastico losetano dalla preside Ermelinda Cucumazzo, alcuni docenti e da una cinquantina di piccoli studenti. «Siete come fratelli - ha sottolineato la dirigente -. Carmela vive in tutti questi fanciulli ed è un onore che la nostra struttura porti il suo nome». «Il legame nasce da qualcosa di gravissimo - ha evidenziato Socci - ma è sempre bello venire qui e trovare tanto calore: ormai siamo una famiglia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli alunni "di casa" hanno letto poesie e intonato una canzone sul tema dell'amicizia. Del resto basta passeggiare tra i corridoi per imbattersi nei segni di questa affinità: sui muri sono appesi uno stemma e un francobollo di Colletorto, un cartellone colorato del 2007, una foto dell'insegnante deceduta e un articolo dell'epoca dedicato alla sua tragedia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I forestieri hanno poi preso parte ai festeggiamenti in onore di San Giorgio, patrono di Loseto, la cui ricorrenza cade proprio il 24 aprile, spostandosi infine nel pomeriggio a Carbonara. Qui sono stati ospitati nella sede centrale del "Giovanni Paolo II - De Marinis", l'onnicomprensivo da cui dipende la "Ciniglio".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Stavolta a farla da padrone è stato il cibo: dopo una rappresentazione teatrale e un concerto, la scena è stata rubata dall'assaggio di bruschette dall'alto valore simbolico, in quanto preparate con il particolare pane di Carbonara e l'olio proveniente dal centro molisano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come di consueto il IV municipio "ricambierà" la visita il prossimo 31 ottobre, recandosi nel cimitero colletortese e partecipando al corteo che ogni anno raggiunge silenzioso il luogo dove si consumò il dramma. Si tratta di una cerimonia toccante: quando scoccano le 11.32, ossia l'ora in cui si scatenò la furia del sisma, viene fatta suonare ripetutamente una campana. Il primo rintocco rappresenta l'appello della maestra, seguito da un doppio rintocco per ogni bambino perito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E proprio l'altro ieri il Molise ha temuto di rivivere quei momenti: una scossa di magnitudo 4.2 ha fatto spaventare un'intera regione, senza per fortuna provocare danni a cose e persone. L'ennesimo segno che almeno negli Appennini l'edilizia deve rispettare precisi criteri antisismici, in modo da evitare altri sacrifici come quello di Carmela e i suoi scolaretti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Raffaele Caruso
Raffaele Caruso
I commenti
- Angelo - Con immenso piacere noto che finalmente una testata giornalistica dia risalto alle "cose belle" del nostro Municipio a differenza di altre che aspettano eventi tragici o iniziative "turbative" per parlarne. Grazie.