di Salvatore Schirone

Villa Giustiniani e il progetto "museo degli ipogei": ma servono fondi per la sicurezza
BARI – Dopo trent’anni di “tira e molla” villa Giustiniani, l’ottocentesca villa posta tra via Fanelli e via Omodeo, è stata acquisita dal Comune di Bari. Ora l’edificio verrà consolidato e ristrutturato per farne, secondo l’idea dell’amministrazione cittadina, “un museo degli ipogei, primo tassello di una strategia di valorizzazione di questi beni”. Sì perché la villa nasconde nel sottosuolo un vasto ipogeo altomedievale, un sito scavato dagli antichi baresi più di mille anni fa. (Vedi foto galleria)

Un progetto ambizioso, che però si scontra con seri problemi legati alla fruibilità degli ipogei. La messa in sicurezza di queste cavità sotterranee richiede infatti un importante impegno geologico: ci sono fasi tecniche precise e laboriose da mettere in atto prima che un ipogeo possa essere visitato dal pubblico. A spiegarcelo è il geologo Antonello Fiore, uno dei massimi conoscitori delle cavità naturali e antropiche della Puglia, che nello scorso ottobre per conto dell’Autorità di bacino della Puglia ha ispezionato l’ipogeo di villa Giustiniani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La perlustrazione ha prodotto un rilievo topografico al laser che ha permesso di ottenere maggiori dettagli su stanze, dimensioni reali dell’ipogeo (grande 240 metri quadrati e non 400 come dichiarato inizialmente) e  volumetrie in altezza rispetto al suolo e alla costruzione sovrastante. A corredo di questo rilievo è stato pubblicato anche un suggestivo video in 3d.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ma per quanto doverosa – sottolinea Fiore -  l’ispezione ha rappresentato solo uno studio propedeutico a cui poi dovrebbe fare seguito il lavoro “vero e proprio” atto a redarre un modello di stabilità che evidenzi la natura geologica della cavità, la sua datazione e soprattutto lo stato di conservazione e stabilità delle pareti, del soffitto e delle strutture portanti dell'ipogeo, con l’individuazione di eventuali zone critiche».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo di un iter molto lungo e costoso, che dovrà prevedere anche un ingente investimento per il monitoraggio periodico della struttura e per la sua manutenzione ordinaria. Mezzi economici che il Comune di Bari non possiede, anche se ha dichiarato di “star lavorando per individurare possibili fonti di finanziamento”. Tra l’altro la villa è stata inserita all’interno del progetto di riqualificazione dell’area “San Marcello”: un’insieme di opere che si attendono da almeno dieci anni e di cui non si conoscono ancora con precisione termini e tempi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Se poi si vuole realmente istituire un percorso degli ipogei, l’iter illustrato dovrà essere messo in pratica per ognuno (o per la maggior parte) dei 55 siti presenti nel territorio barese. Perché anche le altre cavità non sono fruibili in sicurezza, nonostante in passato siano stati stanziati 700mila euro per il recupero del più importante ipogeo di Santa Candida, poi misteriosamente “spariti”. 

Per quanto riguarda villa Giustiniani il Comune ha provveduto ad aprire un cantiere per far riemergere l'entrata del dromos di accesso all'ipogeo, portando alla luce un bel portale ad arco. I lavori sono statoi completati il 22 luglio e tutto è stato poi protetto da transenne, cancelli e lucchetti.  Probabilmente nel prossimo futuro si provvederà alla pulizia degli interni, attualmente pieni di rifiuti, come dimostrano gli scatti fotografici fatti dallo storico Sergio Chiaffarata: gomme di autotreni, bidoni arrugginiti, bici abbandonate e ferraglie varie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma a parte questi necessari interventi, la strada che porta al museo si presenta tutta in salita. Nonostante i progetti annunciati del Comune, il rischio (o se vogliamo la certezza) è che quei cancelli possano rimanere chiusi per sempre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)
 
Nel video la ricostruzione in 3d del rilievo al laser scanner eseguito dall’Autorità di bacino della Puglia all’interno dell’ipogeo di villa Giustiniani:



© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Nell'ottobre 2015 l’Autorità di bacino della Puglia ha ispezionato l’ipogeo di villa Giustiniani
La perlustrazione ha prodotto un rilievo topografico al laser che ha permesso di ottenere maggiori dettagli sulla cavità
Una stanza dell'ipogeo
Il Comune ha provveduto ad aprire un cantiere per far riemergere l'entrata del dromos di accesso all'ipogeo, portando alla luce un suggestivo portale ad arco
L'entrata dell'ipogeo intravista dalle transenne del cantiere
I lavori sono stati completati il 22 luglio
Il tutto è stato poi protetto da cancelli e lucchetti
Probabilmente nel prossimo futuro si provvederà alla pulizia degli interni, attualmente pieni di rifiuti



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