di Mattia Petrosino

Tangenziale di Bari, i pericolosi "curvoni" di Japigia: «Sarebbero dovuti essere provvisori»
BARI – Sono ormai noti come i “curvoni” di Japigia e segnano da cinque anni un pezzo di tangenziale barese, quello compreso tra lo svincolo 13 di San Pasquale-Mungivacca e quello 14 di Japigia. Un segmento lungo 1,19 chilometri sul quale purtroppo avvengono numerosi incidenti, dovuti proprio al suo “tortuoso” andamento che costringe tra l’altro i guidatori a rallentare di colpo in prossimità della variazione geometrica dell’arteria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una parte di statale 16 che sarebbe già dovuto essere smantellata, ma che continua invece a far preoccupare i cittadini. Nel 2019 fu creata infatti per sostituire provvisoriamente il vecchio tratto di tangenziale, demolito per consentire lo svolgimento dei lavori per la variante “collo d’oca” del nodo ferroviario che devierà il tracciato dei binari delle Ferrovie dello Stato. Opera che in quel punto sarebbe però dovuta terminare entro il 31 dicembre 2021: una scadenza che di fatto non è stata rispettata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oggi quindi i conducenti sono costretti ad affrontare tre curve molto strette, per le quali è stato necessario porre dei drastici limiti di velocità. Risultato: solo nello scorso mese sono avvenuti tre incidenti, di cui uno mortale. 

Ma era indispensabile creare questa arteria temporanea? La si poteva fare meglio? E sino a quando Bari dovrà convivere con essa? Abbiamo posto queste domande all’ingegnere civile barese Stefano Coropulis

Perché nel 2019 è stato realizzato questo tratto di strada?

Le Ferrovie dello Stato hanno avviato un progetto di miglioramento della linea ferroviaria tra Bari Centrale a Bari Torre a Mare. All’altezza di Japigia sono partiti dei lavori per permettere ai treni di passare sotto la tangenziale, che in quel punto sarà così sollevata. Il vecchio tratto compreso tra l’uscita San Pasquale-Mungivacca e quella di Japigia è stato quindi smantellato e verrà sostituito con uno nuovo che non andrà interferire con i binari. Nel frattempo si è reso necessario creare un percorso provvisorio, segnato come tale dalle strisce gialle che indicano la presenza di lavori in corso da parte dell’Anas.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il problema è che la variante doveva essere demolita entro il 31 dicembre scorso…

Sì, i lavori in quel punto sarebbero dovuti terminare per quella data: un qualcosa che non è avvenuto. Ma dirò di più: al momento non è possibile sapere fino a quando la variante potrà restare lì, visto che potrebbe servire da raccordo per i lavori che riguarderanno un altro pezzo di statale 16, quello tra Mungivacca e Mola.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma perché è stata creata con così tante curve?

Evidentemente il Ministero delle Infrastrutture e le commissioni per la fattibilità economica e paesaggistica hanno ritenuto che alternative più valide di questa non ce ne fossero. Era indispensabile comunque una deviazione del percorso, che non poteva certo avere le stesse caratteristiche del tratto precedente (di categoria B). Va detto in verità che parliamo di tre curve molto rischiose. La prima venendo da nord è “di attacco” e serve per collegare la statale alla variante, la seconda ha un raggio di curvatura maggiore che fa sì che sia maggiormente intellegibile, mentre la terza è addirittura a forma di “s” e serve per ricongiungere la variante al tracciato successivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Curve che causano incidenti, nonostante i limiti che riducono a 50 km orari la velocità da tenere in quel tratto …

Sicuramente è un segmento di strada poco agevole da percorrere, visto che l’utente si ritrova davanti a un percorso con caratteristiche geometriche completamente diverse da quelle dei tracciati precedenti e successivi. C’è da dire però che gli incidenti avvengono soprattutto perché le persone non rispettano i limiti imposti dalla segnaletica. Il problema però è che ormai, passati gli anni, i baresi hanno preso confidenza con quella strada e quindi, avendo acquisito familiarità, non rallentano più in presenza delle curve.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma c’è anche chi quel pezzo di strada non lo conosce…

E in quel caso scatta il pericolo tamponamenti. Gli scontri infatti avvengono perché, se da un parte abbiamo il conducente abituale che “corre”, dall’altra c’è chi quella strada non la fa sempre e così, arrivato in quel punto, rallenta repentinamente. In questo modo il primo si troverà spiazzato dalla “lentezza” del secondo e l’incidente diverrà quasi inevitabile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Foto di Carlo Bellomo


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita



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  • Francesco Quarto - Condivido in pieno la preoccupazione dell'autrice e della redazione di Bari Inedita, così come non mi convincono le giustificazioni del tecnico intervistato. Come al solito i burocrati accampano scuse e motivazioni che non reggono allo stato delle cose, che in questo caso sono la assoluta pericolosità di quel tratto stradale. Ricordo quando lo affrontai per la prima volta, in moto e ignaro della "novità". Uno spavento che non scorderò mai, ringrazio la mia buona sorte (o San Nicola, da bravo barese) perché in quel momento la strada era completamente sgombra e il mio imprevisto e improbabile slittamento verso la corsia di sorpasso (per fortuna ero a bassa velocità) non ebbe conseguenze. Comunque da allora preferisco fare la litoranea fino a San Giorgio o a Torre a Mare prima di immettermi sulla 16. Un saluto, Francesco Quarto
  • Giambattista - Non condivido questa lamentela sui curvoni , chi guida regolarmente sulla tangenziale conosce i curvoni ma comunque pensano di essere tutti a le mans , per chi non sà o non conosce ci sono i cartelli e le indicazioni stradali che avvisano molto prima delle curve pericolose ( per non parlare dei segnali luminosi ). Vi faccio un esempio in Svizzera regolarmente tutti i tratti stradali sono soggetti a manutenzione ma comunque nessun incidente e nientemeno qualcuno pronto a lamentarsi della pericolosità di un tratta stradale in cui il limite di velocità è di 50 KM/h , quindi un rallentamento da 90 e 110 km/h non è poi così tanto !. Il problema sapete qual'è e su cui dovreste fare un articolo ? che nessuno rispetta i limiti di velocità , i segnali stradali e anche le più semplici "freccie" di cambi di corsia per non parlare delle strisce pedonali è chiaro che poi un imprevisto come due curve messe in croce mettono in crisi i piloti di formula 1 baresi.


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