di Vincenzo Drago e Rachele Vaccaro

Bed and breakfast, rivoluzione in Puglia: cambiano tutte le regole
BARI- «È la fine di un elemento distorsivo del mercato alberghiero». È soddisfatto Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi barese, dopo l'approvazione nel consiglio regionale di ieri della nuova legge che disciplina l'attività dei bed and breakfast. L'associazione di categoria si era più volte lamentata in passato per la presunta mancanza di regole per queste strutture ricettive, ben 2600 in Puglia, 120 delle quali in provincia di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La norma riguarda due tipologie di bed and breakfast, quella familiare e quella imprenditoriale. La prima, a carattere non continuativo, può essere esercitata per un arco di tempo che va dai 90 ai 270 giorni all'anno, peraltro nello stesso immobile in cui abita il proprietario durante il periodo d'apertura. Alloggio e prima colazione sono forniti per non più di tre camere e nove posti letto, senza servizi aggiuntivi. Non è necessaria l'iscrizione nel registro delle imprese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La seconda è continuativa e può essere svolta dal titolare, da un suo familiare o socio. Sono ammesse al massimo sei camere e 18 ospiti ed è obbligatorio pubblicizzare il tutto nel registro delle imprese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


I bed and breakfast che non abbiano ancora aderito a nessuna tipologia devono indicare la scelta tra le due specie entro il 31 dicembre 2016. È obbligatoria infine la comunicazione di tutti i dati ricettivi al Sistema Puglia per l'osservatorio turismo, organo della Regione Puglia, a pena di sanzioni pecuniarie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Questo segmento dell’accoglienza regionale - afferma Caizzi - ha rappresentato in larga parte mancanza di regole e di trasparenza, fino a divenire un vero e proprio elemento distorsivo del mercato turistico e alberghiero. Sentivamo da tempo l'esigenza di questa legge, perchè quella precedente, risalente alla giunta Fitto, disciplinava questo settore in maniera tale che hotel e bed and breakfast di fatto si eguagliassero».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In pratica - spiega il presidente - i bed and breakfast pagavano pochi tributi, visto che i titolari avevano diritto a numerose agevolazioni, offrendo ai clienti lo stesso trattamento proposto dagli albergatori. Per i primi bastava una comunicazione al Comune, per i secondi serviva una partita Iva e le tasse erano sicuramente più alte. Con questa normativa invece la Federalberghi è pronta ad accogliere al suo interno i bed and breakfast in regola con le nuove disposizioni».


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