Cartelli stradali: niente multa se non si rispettano negli ipermercati
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giovedì 17 ottobre 2013
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di Vincenzo Drago
I cartelli irregolari - Le norme a riguardo parlano chiaro e dettano quattro elementi da riportare sul retro di ciascun segnale: l'ente o l'amministrazione proprietaria della strada, il marchio della ditta che lo ha fabbricato, l'anno di realizzazione e il numero dell'autorizzazione concessa dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all'azienda produttrice. Se i segnali sono di prescrizione, cioè di precedenza, obbligo e divieto, è necessaria anche la presenza degli estremi dell'ordinanza d'apposizione. Ed è proprio questa che spesso manca sui cartelli stradali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Basta farsi una passeggiata per le vie cittadine per capire come queste regole non vengano rispettate da parte dai Comuni. Ecco così spuntare un cartello un cartello in via De Amicis che indica un parcheggio per invalidi, ma senza l'ordinanza richiesta. Oppure un segnale di indicazione in via Pisanelli con un'etichetta gialla priva di qualunque scritta. Un elenco che potrebbe proseguire all'infinito e non solo a Bari. La maggior parte dei Comuni infatti si “scorda” di inserire i dati dietro ai cartelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Questo "abusivismo" diffuso può permettere agli automobilisti indisciplinati di evitare le multe? No. «La giurisprudenza ha ribadito l'obbligo per l'ente di regolarizzare i segnali illegali - spiega Giuseppe, vigile barese - ma la mancanza dei requisiti non inficia la validità dei segnali». Detto in soldoni: i segnali saranno pure irregolari, ma scordatevi di sfuggire ad eventuali sanzioni. Del resto la Cassazione ha più volte manifestato questo concetto, creando una discreta giurisprudenza sull'argomento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’unica possibilità è quello di tentare la “carta” indicata da un giudice di pace di Roma, che nel 2010 sottolineò che "il cittadino può chiedere che l’amministrazione comunale provi l’esistenza a monte del provvedimento ottenendo, in caso negativo, l’annullamento del verbale". Cioè si può andare a verificare che l’ordinanza di apposizione sia stata effettivamente emessa. Ma di solito questo avviene: il Comune emette l’ordinanza ma poi non la segna sul cartello (vedi foto).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I centri commerciali -La situazione è un pò diversa nelle aree di sosta degli ipermercati. Qui si tratta di proprietà private e quanto scritto sul retro dei segnali ha un'importanza minore. Ma i cartelli vanno comunque rispettati. Attenzione però: devo rispettare i cartelli, ma se non li rispetto non vado incontro a sanzioni. In parole povere: se prendo una strada in contromano nel parcheggio di un centro commerciale, non ci sarà nessun vigile a farmi la multa. Perché quella è un’area privata. La polizia municipale può anche entrare nel caso in cui venga chiamata, ma una volta sul posto può solo accertare l’avvenuta irregolarità (magari aiutare nello scambio dei dati tra automobilisti), senza però redigere verbali.
Ma allora perché i segnali vanno comunque rispettati? Semplice: perché in caso di incidente le assicurazioni prenderanno sempre per buoni i cartelli. Da qui non si scappa. Quindi, se non rispetto un segnale non avrò la multa (anche se qualcuno dovesse chiamare i vigili), ma l’assicurazione mi darà torto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E se ad esempio ci fosse qualcuno che non mi permette di uscire da un parcheggio perché ha messo male la sua auto? Oppure se sempre questo maleducato occupa un parcheggio per disabili? In questi casi non c’è incidente e i vigili non possono farci nulla, però si può sempre avvisare il responsabile del centro commerciale. Sarà lui a dover cercare il maleducato e in casi estremi a chiamare un carro attrezzi per rimuovere la vettura. Salvo poi valersi per le spese sul proprietario del veicolo.
Foto di: Alfonso Balducci
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