Compagnia teatrale "In/stabile- notterrante'': parola d'ordine, sperimentare
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mercoledì 21 novembre 2012
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di Giovanni Di Nunno
Chi siete e quando è nata la vostra compagnia?
Siamo cinque ragazzi, alcuni di Bari e altri di fuori, tutti con precendenti esperienze in ambito teatrale. Le attrici sono Barbara De Palma e Francesca Montanaro, poi c’è Daniele Vergni che si occupa delle musiche e della scenografia, Sabrina Tarabella responsabile delle relazioni e della produzione e io che curo la drammaturgia e la regia degli spettacoli. Abbiamo iniziato questa collaborazione nell’ottobre del 2012: volevamo a tutti i costi far sentire la nostra voce ma soprattutto divulgare le nostre idee teatrali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quali idee?
La parola d’ordine è sperimentare e innovare. Non ci interessa proporre spettacoli visti e rivisti solo per riempire le sale. Preferiamo puntare sulla qualità dello spettacolo. Crediamo molto nello studio, nella ricerca di nuove soluzioni e nell’avanguardia, vogliamo sorprendere e non essere mai banali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Di che cosa parla lo spettacolo con cui esordirete a Bari?
Si tratta di una lettura, di un reading interpretativo dei testi di alcuni tra i più importanti scrittori giapponesi, da Mishima a Murakami passando per Dazai. Il risultato è la storia di una donna rinchiusa in una stanza che prova a viaggiare semplicemente affidandosi alla lettura e alle parole dei maestri. Ho curato personalmente la drammaturgia dello spettacolo. Sono una grande appassionata della letteratura giapponese e quando abbiamo preparato la messa in scena siamo partiti come sempre dal testo. La nostra compagnia promuove il cosiddetto "teatro della parola".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Spiegaci meglio: cos’è il teatro della parola?
E’ un metodo di rappresentazione teatrale in cui il punto di partenza è sempre una parola o un testo da cui successivamente si sviluppa l’idea e l’emozione. E’ esattamente il contrario del più conosciuto metodo Stanislavski in cui si parte da una sensazione, un’emozione ed in un secondo momento viene redatto il testo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Vi chiamate compagnia in/stabile, vuol dire che non avete un luogo fisso dove riunirvi?
Esatto, abbiamo giocato un po’ con le parole. Per il momento non abbiamo un luogo fisso di ritrovo, quando dobbiamo provare usiamo gli spazi del teatro Osservatorio ma per il momento va bene così, siamo ancora all’inizio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La pagina facebook della compagnia: https://www.facebook.com/notterrante?fref=ts
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Scritto da
Giovanni Di Nunno
Giovanni Di Nunno