Japigia, c'è un ponte pericolante: ma i lavori sono fermi da due anni
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giovedì 11 ottobre 2012
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di Salvatore Schirone
Che il cavalcavia fosse pericolante lo si sapeva da molto tempo, ma ci si accorse della gravità della situazione solo nel 2010. Si decise chiuderlo al passaggio per iniziare i lavori di consolidamento. Stranamente, i lavori si conclusero presto e il ponte venne riaperto, dopo pochi giorni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In realtà non venne fatto nessun lavoro. Si insediò il cantiere e si punteggiò la scalinata, ma niente di più. E la recinzione del cantiere è sempre lì, mentre calcinacci e cemento continuano a staccarsi mostrando l'armatura arrugginita della struttura. La recinzione ha un cartello che ne vieta l'accesso. A tutti, tranne evidentemente ai proprietari della moto e della bici incredibilmente parcheggiate all'interno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sul cantiere nessun cartello che indichi inizio e fine lavori, tanto meno il nome della ditta esecutrice e dell'ingegnere incaricato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I pedoni si sono abituati, non ci fanno più caso. E si prosegue ad attraversare il ponte tutti i giorni. Ma gli inquilini dei palazzi attigui no.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La signora Maddalena ha il balcone che si affaccia proprio sul ponte. «Sono più di due anni - racconta - che il passaggio pedonale è stato punteggiato, ma continua a cadere a pezzi. E' rimasto sempre aperto però. Sotto il ponteggio si accumulano i rifiuti e d'estate la puzza e le zanzare sono insopportabili. Ci siamo lamentati con l'Amiu -continua - chiedendo che venissero a pulire, ma ci hanno detto che non è di loro competenza. Abbiamo denunciato il fatto al sindaco, anche recentemente in un'assemblea di circoscrizione. Ci ha promesso l'intervento della nettezza urbana, ma fino ad oggi non si è visto nessuno. Siamo noi del condominio - conclude - che facciamo le pulizie».
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Salvatore Schirone
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