"Mi separo": sul palco la difficile vita di coppia nei suoi aspetti pių comici
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martedė 27 novembre 2018
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di Stefania Buono
«Il matrimonio è la causa principale del divorzio». L’aforisma del grande Groucho Marx ben descrive la trama di “Mi separo”, spettacolo della Compagnia Piccola Ribalta andato in scena al Teatro Di Cagno di Bari.
Franco (Franco Spadaro) e Simonetta (Simonetta Paolillo), coniugi da 33 anni, vivono la loro convivenza costantemente a disagio, a causa dei continui litigi, delle situazioni monotone che affrontano e della loro mancanza di comunicazione. La donna, disperata e ormai quasi orientata verso la separazione, sceglie, come ultima spiaggia per salvare il proprio rapporto, di contattare e invitare in casa propria una psicologa (Valentina Gadaleta) specializzata in terapie di coppia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La seduta con la psicanalista non porterà tuttavia vantaggi: anche con lei presente i due sposi continueranno a battibeccare, sottolineando nel dettaglio le situazioni private che hanno portato al declino: dalla pigrizia di lui in contrasto con l’iperattività di lei, all’incapacità di intendersi nel quotidiano, fino ai problemi nella loro sfera “più intima”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La rappresentazione funziona e provoca ilarità, soprattutto grazie al processo di immedesimazione che suscita negli spettatori. Le battute, molto incalzanti, ben si intersecano in uno show che alterna i dialoghi ai monologhi, sfogo dell’unico uomo in scena. Le situazioni comiche del matrimonio e della coabitazione rappresentano il fulcro, attorno al quale però ruotano altri argomenti come le differenze tra uomini e donne, l’utilizzo di internet e dei social network da parte di chi è più in là con gli anni e i mestieri del terzo millennio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La “quarta parete” viene poi continuamente rotta, un po’ perché gli attori stessi si rivolgono alla platea con diversi espedienti, un po’ perché è il pubblico stesso a farsi fragoroso e a intervenire in più frangenti, anche solo per rispondere alla domanda ricorrente a loro rivolta: “Ma quindi, pure a voi succede?”.
In conclusione, lo show è consigliato, sperando tuttavia di non “uscirne single”, come recita ironicamente la locandina dello spettacolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Stefania Buono
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I commenti
- Francesco Spadaro - Grazie Stefania, complimenti per l'articolo