Bari bombardata: dopo più di 70 anni pubblicate le incredibili foto dell'attacco al porto
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lunedì 21 dicembre 2015
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di Salvatore Schirone
Le immagini (vedi foto galleria) mostrano il bombardamento avvenuto tra le ore 19:25 e le 20, assieme all'enorme fungo di fumo che si sprigionò a seguito dell’esplosione di una delle navi, probabilmente la John Harvey, carica di iprite e di 5000 tonnellate di bombe, scoppiata alle 21.25.
Abbiamo contattato Francesco Morra, che al disastro ha dedicato una ricerca approfondita: lo storico ha confermato la veridicità delle immagini. «Sono foto perfettamente compatibili con la documentazione in mio possesso e con le testimonianze orali raccolte nella mia ricerca», ha affermato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sollecitata da Morra, WW2 Radio ha anche rivelato la fonte delle foto. Si tratta di un reportage apparso recentemente sul sito Google Cultural Institute e pubblicato dal noto periodico americano "Life" con la dicitura "Raid On Bari (Jan 1944)". Quindici scatti eseguiti dal fotoreporter di guerra George Rodger, di cui alcuni tremolanti, visto che probabilmente il fotografo fu investito dall'onda d'urto causata dalle esplosioni. La data del 1944 probabilmente si riferisce all'anno successivo in cui fu sviluppato il rullino fotografico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Di certo quelle immagini non erano mai apparse su riviste o quotidiani - ci assicura Morra -. Time scrisse un articolo nel 1943 ma senza foto. Si tratta di un documento assolutamente inedito. Incredibile».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Salvatore Schirone
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I commenti
- Dongiovanni Gaetano - Io c'ero e in quel tempo abitavo in via Napoli 47 non molto lontano dal porto. Fu una strage e tutto quel disastro lo portero' sempre con me.
- Eugenio Lombardi - Fa parte della storia della nostra famiglia. I miei genitori abitavano di fronte al porto. La casa venne praticamente sventrata e mio fratello maggiore, di pochi mesi, ritrovato nel lettino coperto di vetri ma incolume. Un ufficiale inglese corse a dare loro aiuto, scapparono senza portar via nulla, al rientro la casa era stata occupata da altri disperati e loro vennero mandati a convivere forzatamente al Picone presso un'altra famiglia, che cedette loro una stanza.
- Domenico Strazzullo - Mia mamma è ancora in vita, a all'epoca aveva diciotto anni. Raccontava che dopo il bombardamento uscì con due amiche. Tipico. Raccontava come, girovagando, trovarono un paio di scarponi che sembravano in buono stato… ma con dentro anche un paio di piedi.
- Annalisa Loconsole - Mia nonna raccontava sempre questo disastro. In attesa di mia madre, acconsentì con molta riluttanza all'invito ad uscire del nonno. Al loro rientro non c'era più la casa. Furono accolti da parenti e mia madre nata 2 mesi più tardi, nacque in una cantina e vestì panni di fortuna. L'unica cosa che si salvò della casa è la statua della Madonna con la sua campana che è rimasta così cara a tutti noi. La conserva la zia più piccola.
- Paolo Marturano - Chiedo se è ancora secretato il destino di quel carico di bombe all'iprite. A chi o a cosa sarebbero servite agli USA , a bombardare città tedesche o città italiane del nord ? Non si è mai saputo il loro utilizzo ,certo dopo l'uso delle atomiche in Giappone non è che gli USA si facessero tanti scrupoli . Se qualcuno sa dire qualcosa a riguardo risponda. Grazie