''Non buttarlo nel lavandino'': l'olio ha la sua raccolta differenziata
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lunedì 10 giugno 2013
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di Francesco Sblendorio
A occuparsi della raccolta è la società barese Soloil. La sperimentazione è partita circa un anno fa a Molfetta e poi si è allargata a Grumo Appula, Cassano delle Murge, Triggiano e ai comuni salentini di Diso, Supersano e Castro. Nella prima metà di febbraio è arrivata a Bisceglie e all’inizio della scorsa settimana a Palo del Colle. La prossima tappa sarà nel tarantino, a Massafra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La risposta dei cittadini è stata da subito positiva – dicono alla Soloil –. Determinante per noi è posizionare i raccoglitori di olio usato nei posti giusti. Ad esempio a Bisceglie ne abbiamo messi molti sul lungomare, la zona che si popola maggiormente in estate». La diffusione dei raccoglitori è capillare: nella cittadina della Bat (per esempio ne sono presenti 22 per una popolazione di circa 55 mila abitanti (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Posizionati in genere vicino agli altri cassonetti della raccolta differenziata, i raccoglitori di olio esausto si trovano solitamente nei punti nevralgici della città. Si tratta di contenitori a colonna, verdi, con un’apertura nella parte superiore, all’interno della quale i cittadini possono inserire le bottiglie di plastica utilizzate per raccogliere l’olio usato e raffreddato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“Se butti l’olio nel lavandino, inquini il mare e il tuo giardino” è il motto della Soloil. L’olio usato in cucina infatti (sia esso d’oliva, di arachidi, di girasole o di semi vari), danneggia le tubature domestiche e la rete fognaria. Giungendo nelle falde acquifere e nei terreni, impedisce alle piante una corretta nutrizione e ossigenazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Con la raccolta differenziata invece si punta a rigenerare l’olio per produrre lubrificanti minerali, combustibili per le centrali di energie alternative, biodiesel e carburanti biodegradabili. L’olio è “l’oro verde” di Puglia: è prezioso e non va mai buttato.
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