di Cassandra Capriati

Politecnico di Bari: dove porte, scale e uscite d'emergenza conducono nel nulla
BARI – Una porta che si affaccia nel vuoto, una scala che conduce a un muro, un’uscita di emergenza senza vie di fuga. Sono alcune delle curiose anomalie strutturali in cui ci si può imbattere facendo un giro nel Politecnico di Bari, nel posto cioè dove si studiano proprio l’ingegneria e l’architettura. Siamo andati a dare un’occhiata. (Vedi foto galleria)

Il tour delle “strutture senza senso” inizia dal Dei, il Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’Informazione. Raggiungiamo il quarto piano, lì dove si trova una rampa di scale che dovrebbe portare a un altro piano del palazzo o al terrazzo. Ma incredibilmente, dopo aver salito numerosi gradini, ci ritroviamo davanti a un bel muro beige che sbarra la strada a chiunque decida di intraprenderla. La scala di fatto porta al nulla.  

Non ci resta quindi che scendere e lo facciamo sfruttando l’uscita di emergenza. Quindi spingiamo la maniglia antipanico e apriamo la grossa porta che dà l’accesso alla scala antincendio. Solo che una volta giunti all’esterno ci accorgiamo che qualcosa che non va: mancano infatti le scale, sostituite invece da due ascensori, proprio da ciò che non bisognerebbe mai prendere in caso di pericolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un po’ interdetti abbandoniamo il Dei e ci avviamo nel plesso che raccoglie tutte le aule degli studenti di ingegneria. Qui al secondo piano si trova un piccolo passaggio esterno che porta ai bagni: mentre lo percorriamo alziamo la testa e guardiamo in alto a sinistra, lì dove incastonata in un muro notiamo una porta bianca un po’ scrostata. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la porta è irraggiungibile: non ci sono scale o altri mezzi per raggiungerla e soprattutto se la si aprisse dall’interno, il malcapitato avventore cadrebbe inevitabilmente nel vuoto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lasciamo la zona delle aule e torniamo a vagabondare nel Politecnico e finiamo così nelle vicinanze del dipartimento di Ingegneria delle Acque e Chimica. Ancora una volta soffermiamo la nostra attenzione sulle scale antincendio. Qui in un primo momento sembra che tutto sia a posto: c’è persino davanti al cancello d’uscita il cartello che vieta la sosta delle autovetture per non ostacolare l’eventuale fuga. Tutto perfetto, se non fosse che la porta dalla quale si dovrebbe scappare in caso di pericolo è in realtà chiusa a chiave, impedendo così a chiunque di poter uscire nel caso in cui ci fosse bisogno di evacuare in fretta lo stabile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Finito il nostro tour all’interno dell’area che comprende gli edifici un po’ datati di ingegneria, ci avviamo verso la più moderna facoltà di Architettura. Anche qui però le scale antincendio hanno qualcosa che non va: praticamente pur essendo perfettamente collegate tra di loro, permettendo così una rapida fuga, conducono però tutte su una grande terrazza esterna. Senza uscite. Praticamente da qui l’unico modo per scappare è quello di fare un bel salto nel vuoto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La situazione non cambia se si dirige alla succursale del Politecnico di viale Japigia, dove sono situati la maggior parte degli uffici e dei laboratori del dipartimento di Meccanica, Matematica e Management. Qui, entriamo nell’edificio dove sono ubicate le stanze dei professori e percorriamo tutto il corridoio fino alla fine: giunti al termine troviamo sulla sinistra una nuova curiosa rampa di scale. Dove termina? Nel soffitto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che dire? La speranza è che nessuno al Politecnico abbia mai bisogno di tutte queste porte e scale e soprattutto delle uscite di emergenza, auspicando magari che i futuri architetti e ingegneri, quelli che si formano all’interno del campus, non commetteranno gli stessi errori di coloro che l’hanno costruito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Caterina Vitobello)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Siamo nel Dei, il Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’Informazione. Raggiungiamo il quarto piano, lì dove si trova una rampa di scale che dovrebbe portare a un altro piano del palazzo o al terrazzo. Ma incredibilmente, dopo aver salito numerosi gradini, ci ritroviamo davanti a un bel muro beige che sbarra la strada a chiunque decida di intraprenderla
Usciamo dal Dei e lo facciamo sfruttando l’uscita di emergenza. Quindi spingiamo la maniglia antipanico e apriamo la grossa porta che dà l’accesso alla scala antincendio. Solo che una volta giunti all’esterno ci accorgiamo che qualcosa che non va: mancano infatti le scale, sostituite invece da due ascensori, proprio da ciò che non bisognerebbe mai prendere in caso di pericolo
Siamo nel plesso che raccoglie tutte le aule degli studenti di ingegneria. Qui al secondo piano si trova un piccolo passaggio esterno che porta ai bagni: mentre lo percorriamo alziamo la testa e guardiamo in alto a sinistra, lì dove incastonata in un muro notiamo una porta bianca un po’ scrostata. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la porta è irraggiungibile: non ci sono scale o altri mezzi per raggiungerla e soprattutto se la si aprisse dall’interno, il malcapitato avventore cadrebbe inevitabilmente nel vuoto
Nelle vicinanze del dipartimento di Ingegneria delle Acque e Chimica, ancora una volta soffermiamo la nostra attenzione sulle scale antincendio. Tutto perfetto, se non fosse che la porta dalla quale si dovrebbe scappare in caso di pericolo è in realtà chiusa a chiave, impedendo così a chiunque di poter uscire nel caso in cui ci fosse bisogno di evacuare in fretta lo stabile
C’è persino davanti al cancello d’uscita il cartello che vieta la sosta delle autovetture per non ostacolare l’eventuale fuga
Ci avviamo verso la più moderna facoltà di Architettura. Anche qui però le scale antincendio hanno qualcosa che non va: praticamente pur essendo perfettamente collegate tra di loro, permettendo così una rapida fuga, conducono però tutte su una grande terrazza esterna. Senza uscite. Praticamente da qui l’unico modo per scappare è quello di fare un bel salto nel vuoto
La situazione non cambia se si dirige alla succursale del Politecnico di viale Japigia, dove sono situati la maggior parte degli uffici e dei laboratori del dipartimento di Meccanica, Matematica e Management. Qui, entriamo nell’edificio dove sono ubicate le stanze dei professori e percorriamo tutto il corridoio fino alla fine: giunti al termine troviamo sulla sinistra una nuova curiosa rampa di scale. Dove termina? Nel soffitto



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  • val - Le scale d'emergenza ascensorate erano difficili anche da concepire, complimenti uniba


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