Caverne, guglie e silenzio: a Noicattaro c'è una Grotta della Madonna di Lourdes
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martedì 26 maggio 2020
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di Nicolò Devitofrancesco
Per raggiungere il tempio imbocchiamo da Torre a Mare via Coppe di Bari. Dopo aver costeggiato il cimitero locale e superato il residence Parchitello Alta, la via cambia nome in strada comunale Masseriola, conducendoci poche centinaia di metri prima di entrare a Noicattaro al santuario. Ed ecco sulla sinistra stagliarsi la vistosa costruzione che ricrea il celebre luogo di pellegrinaggio situato sui Pirenei.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
È costituita da due ambienti adiacenti che, seppur realizzati in cemento, paiono delle vere e proprie caverne. Quella sulla destra è sormontata da un crocifisso alto 7 metri affiancato da due piccole guglie e dalla statua della Madonna di Lourdes avvolta da un’edera rigogliosa. La cappella è poco più di una nicchia e al suo interno trova posto una targa riportante alcuni passi della Bibbia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quella di sinistra invece rappresenta la vera e propria chiesa. Chiusa da un cancello in ferro accoglie i visitatori con una targa con su scritto “la Vergine ti chiama, ti aspetta!”. Varchiamo quindi la soglia, ritrovandoci in una grotta dalle pareti rocciose scure. Nell’ambiente sono disposte due file di panche, mentre sul fondo sono sistemati un leggio e una statua di Maria circondata da offerte ed ex voto dei visitatori.
È qui che incontriamo Vito Conversa, chiamato da tutti Domenico (l’anagrafe scambiò infatti il suo nome con quello del fratello). Ha una lunga barba bianca, dei sandali ai piedi e vestisti che ricordano i colori dell’Ordine francescano secolare, di cui fa parte. È lui ad occuparsi quotidianamente del tempio, aperto ogni giorno dalla mattina alla sera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ho sempre condotto una vita normale: sono stato contadino, muratore e anche costruttore – ci racconta –, ma una quindicina di anni fa cominciai ad avere diversi problemi sia di natura economica che inerenti alla salute dei miei cari. Fu un periodo difficile, ma nel 2007 avvenne una svolta fondamentale. Quell’anno decisi di intraprendere un pellegrinaggio alla Grotta della Madonna di Lourdes. Mentre mi recavo nel punto esatto in cui si compì la famosa apparizione, sentii qualcosa poggiarsi sulle mie spalle, nonostante nessuno in quel momento mi stesse toccando. E in un attimo sentii dentro di me tutto il dolore dei malati che mi circondavano. Fu una sensazione forte, profonda e improvvisa. Così capii che da quel giorno sarebbero stati loro i miei fratelli e che mi sarei dedicato interamente a chiunque soffrisse».
Tornato a casa Domenico non si sentiva più lo stesso. «Continuavo ad ascoltare dentro di me una voce che mi diceva “coraggio, devi fare qualcosa”, ma non riuscivo a capire cosa – ci dice -. Così un giorno presi la decisione di costruire una cappella a ridosso dell’attività commerciale in cui io e mio figlio ci occupiamo di rivendita di materiale edile. All’inizio doveva trattarsi di una sorta edicola votiva, ma più andavo avanti più sentivo di dover continuare, nonostante in tanti avessero cominciato a prendermi per pazzo. E alla fine realizzai la grotta più piccola, un luogo dove devoti e ammalati potevano trovare riparo spirituale».
Da quel momento in tanti cominciarono a frequentare questo angolo di campagna, tanto che nel 2011 Conversa decise di ingrandire la sua opera, costruendo la caverna più grande dove ci si poteva anche sedere per pregare. «Un luogo benedetto ma non consacrato – sottolinea –. Al suo interno non si possono celebrare messe, ma è possibile tenere rosari e fare catechesi».
Le attività sono sostenute dall’associazione Grotta di Lourdes, fondata dallo stesso Domenico, che si occupa anche di beneficenza e volontariato. Il tutto contando su decine di persone diventate negli anni degli habitué. Si tratta di nojani che frequentano il posto per la sua particolarità, ma anche di devoti che arrivano da altre zone della Puglia nella speranza di entrare più in contatto con la Madonna, in un luogo a lei interamente dedicato.
Un “successo” che però pare sia andato di traverso alle istituzioni ecclesiastiche. «Abbiamo avuto molti problemi con il vecchio parroco di Noicattaro – ci confida Domenico -: non ci ha mai accettato, forse perché si sentiva in competizione con noi. Per fortuna con il nuovo prete i rapporti sono decisamente migliorati: ci lascia in pace, permettendoci di pregare nel silenzio e in serenità».
(Vedi galleria fotografica)
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Scritto da
Nicolò Devitofrancesco
Nicolò Devitofrancesco