Lecce, la favola di Erica Occhionero: dopo un incidente ora danza sospesa per aria
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lunedì 1 giugno 2020
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di Gaia Caprini
Torniamo al 2013, al momento dell’incidente.
Era novembre: mi trovavo in sella al mio scooter quando un’auto non mi diede la precedenza, investendomi. Mi feci molto male, rompendomi anche la caviglia. Ma il peggio doveva ancora venire: mi crollò infatti il mondo addosso quando mi dissero che per un bel po’ non avrei potuto ballare. Danzavo dall’età di 6 anni, da quando guardando il film “Barbie e lo schiaccianoci” mi innamorai di quest’arte. Seguirono due lunghi anni di riabilitazione, durante i quali mi fu vietato di rimettere le scarpette. Nel frattempo decisi quindi di praticare altre attività, quali il nuoto e lo yoga, in particolare lo yoga aereo. E fu proprio quest’ultima disciplina a salvarmi la vita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In che modo?
Lo yoga aereo si svolge su una sorta di amaca, sospesi da terra. Mettendolo in atto ebbi l’intuizione: se il problema era quello di non poter poggiare le punte, avrei potuto ballare lì dove non c’era bisogno del contatto con il suolo, ovvero in aria. Acquistai quindi un’amaca tutta mia e la misi nella mia camera, cominciando a sperimentare. E pian piano con grande soddisfazione cominciai a riprodurre molte delle movenze della danza classica e contemporanea, usando tutto il corpo. Dalla mia camera passai quindi ad allenarmi in una piazza di Cavallino, dove c’è un albero che mi diede la possibilità di montare un’amaca più alta, permettendomi così di cimentarmi con figure più particolari. Infine trovai una vera e propria palestra dando sfogo a tutta la mia creatività.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quindi tu pratichi la danza aerea, ma avvalendoti di uno strumento tipico dello yoga.
Esatto. Di solito la danza aerea la sia fa con cerchi, cinghie o reti: strumenti che io comunque uso. Ma è nell’amaca che ho scoperto la mia dimensione ideale. Si tratta di un oggetto più lungo e stretto di quello normale, quasi un’altalena di tessuto. Grazie a questo supporto riesco a restare sospesa facendo acrobazie e intere coreografie, afferrandola e attorcigliandola a gambe e braccia (vedi video). Lo scopo è quello di restituire l’eleganza della danza fatta a terra.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quali sono le difficoltà maggiori?
È una disciplina che richiede una preparazione muscolare intensa. Io infatti integro gli allenamenti con la ginnastica artistica. Rispetto alla danza tradizionale poi è anche più pericolosa, perché c’è sempre il rischio di cadere. Ma a me piace l’altezza e mi sento libera quando sono in aria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Hai avuto la possibilità di esibirti?
Si, assieme ad altri artisti faccio parte di “Xcube3D”, un progetto che portiamo in teatri e piazze. Nell’ottobre scorso ho anche partecipato, ad Altamura, al casting di “Ballando on the road”: un programma televisivo condotto da Milly Carlucci. La showgirl quel giorno rimase affascinata dalla mia esibizione tanto da decidere di invitarmi, nel gennaio di quest’anno, a un’altra trasmissione: “Il Cantante Mascherato”, in onda su Rai1. Sono quindi andata in televisione ed stata per me un’esperienza gratificante e significativa: mi ha fatto capire che la strada intrapresa è quella giusta. Il mio futuro è “in volo”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video Erica Occhionero e la sua “danza in volo”:
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Gaia Caprini
Gaia Caprini