Franco Lastilla, una vita dedicata ai dischi in vinile: ne ha 10mila
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venerdì 10 gennaio 2014
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di Mina Barcone
Franco, come nasce la sua collezione?
E’ una diretta conseguenza del mio grande amore per la musica. Ricordo ancora la trepida attesa del primo stipendio, nel 1977, all’età di 17 anni e l’acquisto del mio primo 45 giri di Joe Tex, un artista di colore che suonava black music. Da allora, raggiunta l’indipendenza economica, non ho più smesso di acquistare dischi, soprattutto pop e rock.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quanti vinili possiede e qual è quello più raro?
Ad oggi conto circa 10mila pezzi, ordinati per genere e all’interno di ogni categoria ordinati in ordine alfabetico. Il disco più raro è forse quello di Santo Farina, che è stato uno dei componenti dei Santo & Johnny. E’ un vinile del 1979 ed è veramente difficile da trovare, anche se la sua quotazione non è altissima, si aggira sui 150 euro.
Il più grande affare e il disco che vorrebbe avere ma non è mai riuscito a trovare?
Un gran bel colpo è stato l'acquisto di un disco di un gruppo beat italiano, i Kings, acquistato per poche decine di euro e rivenduto poi a 600 euro. Il disco che bramo più di ogni altro è un 45 giri di uno dei miei gruppi preferiti i Joy Divison. Si chiama Licht Und Blindheit ed è uscito solo in Francia in edizione promozionale. In giro ci sono pochissime copie e il costo si aggira intorno ai 1500 euro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oltre ad acquistare lei vende…Non le dispiace privarsi di qualche suo pezzo?
No, perché anche se dovessi pentirmi ritroverei il disco in poco tempo. E poi mi piace avvicinarmi a generi nuovi e ascoltare sempre materiale diverso. Una collezione viva ha bisogno di cambiare e quindi io scambio, compro e vendo con molta tranquillità i miei vinili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dove trova i suoi dischi?
Ci sono le fiere del disco che si tengono in qualsiasi grande città e poi io continuo a frequentare i mercatini delle pulci. Anche a Bari tempo fa riuscimmo a creare un ritrovo per collezionisti, la domenica mattina. Ci incontravamo presso il Bar Presley di via Zanardelli ed esponevamo i nostri dischi. Per anni fu un appuntamento fisso per tutti i collezionisti baresi e anche per qualche curioso. Comunque oggi sono cambiati i tempi: con internet e ebay riesci a trovare qualsiasi cosa. Ma basta anche recarsi in qualche negozietto: a Bari ce ne sono due che vendono solo vecchi dischi. Persino alla Feltrinelli c'è uno scaffale dedicato ai vinili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In effetti il vinile sta ritornando di moda. Come se lo spiega?
Da un lato c’è la moda del vintage, dall’altro ci sono le case discografiche che stanno cercando nuovi espedienti per frenare la crisi del mercato legato alla vendita dei cd. In più consideriamo la bellezza insita nel vinile: un oggetto molto grande, artistico, che rievoca ricordi che restano indelebili nella mente. Come quando ai nostri tempi non essendoci discoteche si andava a ballare a casa dell'amico e ognuno di noi portava i suoi dischi da casa. Io chiaramente facevo sempre un figurone.
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