Gianluca Rossiello, libraio ''speciale'': «Vendo le anime degli scrittori»
Letto: 11363 volte
martedì 30 settembre 2014
Letto: 11363 volte
di Daniela Caiati
Attraverso mail (la sua mailing list conta diecimila contatti), Gianluca informa quotidianamente i lettori su eventi che si terranno in città, su presentazioni di libri e spesso, quando un romanzo lo colpisce particolarmente, invia passi del libro in questione, invitando gli iscritti a leggerlo. «E puntualmente - afferma – i lettori incuriositi passano da me a prendere il volume. Ma io non lo faccio per una questione commerciale, ci sono passi che mi emozionano davvero e faccio di tutto per condividerli con il resto del mondo. E’ così che si diffonde la cultura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Attivo dal 2004, il bitontino è stato indicato da alcune riviste specializzate come uno dei 10 librai più attivi e preparati d’Italia. «È importante che un libraio legga tanto e sia attivo culturalmente», sottolinea. E si batte contro il «mercato malato dei libri», quello in cui i grossi editori ignorano i piccoli librai e i piccoli scrittori, «puntando tutto sulla vendita degli autori più noti nelle grandi catene».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lui al contrario cerca di dare più spazio possibile ai giovani artisti. «Accolgo tutti nella mia libreria – afferma – lascio anche a scrittori che non conosco la possibilità di presentare il proprio lavoro. Tutti devono avere la possibilità di far conoscere ciò che hanno scritto». Chiunque può andare da Gianluca per chiedere di avere uno spazio per annunciare la pubblicazione della propria opera, che sia un fumettista, un cantante, un poeta o un romanziere, perché come dice lui, «la libreria è un crogiolo di cultura, una porta aperta a tutti». (Vedi foto galleria)
Rossiello non condivide l’idea che in Italia, soprattutto i giovani, non leggano. «Al contrario c’è sete di cultura – afferma – è necessario solo creare poli di incontro per condividere e ritrovarsi. E’ da noi che deve partire un input culturale: bisogna incuriosire».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E quindi nei paesi in cui non ci sono librerie, Rossiello arriva con la sua libreria itinerante, poiché dice: «E’ desolante che ci siano città senza cultura. Come dice Edmond Jabès: io sono nel libro, il libro è il mio universo, il libro è il mio paese».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita