di Stefania Buono

Alla tv americana si parla del Bari calcio: merito del tifoso ''bitettese'' John
NEW YORK - Il calcio non conosce confini e a quanto pare nemmeno il Bari. Il 45enne newyorkese di origini bitettesi, John Conteduca, che di professione fa il direttore della sicurezza in una centrale elettrica, ha deciso di manifestare anche oltreoceano il suo amore per i colori biancorossi, fondando una sua tv privata che trasmette un programma sportivo dedicato al calcio, alla serie A, ma soprattutto al Bari, di cui è grandissimo tifoso. E la sua fede la manifesta anche durante la trasmissione, visto che indossa magliette con l’ormai vecchio stemma del galletto, felpe con scritto "Bari" e sciarpe colorate di bianco e rosso (vedi foto galleria). Lo abbiamo intervistato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Da quanto tempo sei tifoso dei galletti e come è nata questa tua passione?
 
Sono tifoso del Bari da quasi 40 anni e il motivo sono le origini della mia famiglia. I miei genitori sono nati e cresciuti a Bitetto, in provincia di Bari, anche se poi si sono sposati a New York dove negli anni 60 le rispettive famiglie si erano trasferite. Mio padre è un grande appassionato di calcio e tifa Bari sin da quando era bambino. Io e mio fratello ci siamo avvicinati a questo sport e ai colori biancorossi grazie a lui.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dunque tu Bari città non l'hai mai vista?
 
Purtroppo no, ho potuto conoscere la città di Bari solo tramite i racconti dei miei parenti e in seguito anche grazie ad internet. Da quello che ho potuto capire questa città sembra essere davvero stupenda. Mi piacerebbe visitarla un giorno, spero di farlo proprio questa estate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Come fai a seguire le vicende dei biancorossi da così lontano?
 
Ci si arrangia con quel che si ha a disposizione: cerco su internet streaming  per seguire le partite in diretta e mi informo sulle vicende giornaliere della squadra attraverso i siti specializzati e i social network.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Questa tua passione ti ha portato a creare addirittura un programma televisivo dedicato al Bari. Come è nata l’idea?
 
In America non si sa quasi nulla del gioco del calcio e volevo far conoscere questo mondo ai miei concittadini.  Così grazie all’aiuto di altre quattro persone, nel dicembre del 2011 ho creato la trasmissione “Staten Island Soccer Report” che va in onda due volte al mese in diretta su una emittente privata fondata da me.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come è strutturata la trasmissione?
 
Il programma dura all’incirca un’ora. Io conduco e in ogni puntata mi affianca un ospite in studio. Lo show affronta una tematiche di attualità, invitiamo squadre giovanili newyorkesi per parlare della loro esperienza e abbiamo un reporter italiano che ci aggiorna su quello che avviene in serie A. Ma quello che non manca è un servizio sul Bari calcio, sui suoi risultati, sulla campagna acquisti e altro ancora. Voglio far conoscere agli americani sia la città di Bari che la sua squadra, per amore nei confronti dei colori biancorossi in primis e per il calcio in generale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Tra l’altro hai anche fondato una squadra di calcio e l’hai chiamata “Bari da NY”…
 
Si, anche se questa squadra non esiste più. L’ho creata nel 1998 e per quattro anni sono stato il suo allenatore nonché uno dei portieri. Giocavamo in un campionato dilettantistico a Brooklyn, altro quartiere newyorkese, poi però per diversi motivi la squadra si è sciolta. Io comunque non ho smesso di allenare, perché ora mi occupo del team dove giocano le mie due figlie. Il calcio è ormai nel sangue di tutta la mia famiglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se il Bari giocasse negli Usa, in che posizione di classifica sarebbe e in quale campionato giocherebbe?
 
Considerato il livello del calcio americano, molto basso, il Bari sarebbe sicuramente tra le prime nel massimo campionato, la Major League Soccer.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Tra i giocatori della Mls, c’è qualcuno che secondo te potrebbe essere utile ai galletti?
 
Alcuni giocatori della Major League sono veramente forti, ma in America il calcio non è adeguatamente supportato e i calciatori non riescono ad emergere. Uno che consiglierei al Bari è Mike Magee, attaccante 30enne dei Chicago Fire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi ora grazie a te c’è chi negli Stati Uniti conosce il Bari. Che idea si sono fatti della squadra biancorossa?
 
In realtà l'opinione non è delle migliori: il fatto che il Bari non giochi nella massima categoria italiana fa pensare agli americani che non sia una squadra poi così forte. Io dalla mia però continuo a difendere i galletti e a tifare sempre e comunque per il Bari, anche se a 7mila chilometri di distanza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video l'ultima puntata di "Staten Island Soccer Report" andata in onda il 15 gennaio di quest'anno:


 


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  • Nico - complimenti per l'intervista


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