di Salvatore Schirone

Il forno crematorio di Bari in tilt: «Portate il caro estinto ad Avellino»
BARI - «Faccia resistere sua zia almeno fino a settembre, usi il ghiaccio!». Dal cimitero di Bari, è questa la risposta tra lo scherzoso e il macabro che ci viene data quando chiediamo se il corpo della nostra parente potrà essere cremato, secondo quando disposto da lei in testamento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché il forno crematorio del cimitero di Bari, inaugurato solo dieci anni fa, è fuori servizio da un paio di mesi. «È attualmente guasto - ci dicono per telefono - contiamo di ripararlo per settembre, ma per ora il servizio cremazione più vicino è ad Avellino o a Salerno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In effetti l’impianto ubicato nei pressi dell’entrata del cimitero monumentale appare abbandonato, con la ciminiera che non produce più fumo e la sala d’aspetto vuota (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il forno è andato in tilt per il numero eccessivo di cremazioni eseguite negli ultimi anni, come ci spiegano i dipendenti di un'importante impresa di pompe funebri del quartiere Carrassi. «Progettato per eseguire al massimo due cremazioni quotidiane, grazie alla crescita di tale richiesta è stato sottoposto invece a un lavoro più che raddoppiato. Chissà quando sarà veramente riparato – ci raccontano - . Certo è che fino al guasto attuale, abbiamo eseguito molte cremazioni, ma da un po' non abbiamo avuto più richieste e quest'anno abbiamo eseguito solo una cremazione, indirizzando il nostro cliente proprio ad Avellino».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Non tutti infatti si possono permettere funerali fuori regione. Ad Avellino la cremazione costa più cara: 650 euro, rispetto ai 589 euro di Bari. Poi ci sono le spese per il trasporto della salma da conferire all’impresa di pompe funebri: altre 400 euro circa. Ai quali si deve aggiungere la spesa per benzina e autostrada (ed eventuale soggiorno) per accompagnare il caro estinto a destinazione, presenziare alla cremazione e riportare indietro le ceneri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ed è incredibile che in tutto il Sud Italia, eccettuando le isole (con le sedi funzionanti di Palermo, Cagliari e Sassari), solo i cimiteri di Avellino e Salerno dispongano attualmente di un forno crematorio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non ci resta che fare scorta di ghiaccio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica di Gennaro Gargiulo)
 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
La ciminiera del forno crematorio di Bari, inaugurato dieci anni fa ma ora chiuso per guasto
Il cartello che segnala l'ubicazione del forno posto nei pressi dell'entrata monumentale del cimitero, in via Francesco Crispi
L'entrata principale della sala riservata alla cremazioni
La sala di accoglienza delle salme destinate a questa particolare pratica funeraria è vuota...
... e sulla porta di accesso è rimasto soltanto un numero cellulare affisso per richiedere informazioni



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  • pasquale - Sindaco De Caro : ma è possibile ?????
  • Dora Castellini - Come sempre io rimango allibita di fronte a queste manifestazioni di inciviltà! Certo, perché tale considero il fatto che in tutto il Meridione esistano dei forni crematori solo a Bari, Avellino e Salerno e che se hai la sventura di morire nel periodo in cui uno di questi è fuori uso ed hai l'ardire di voler essere cremato, beh....allora ti attacchi al tram! O meglio ci si attaccano i parenti che devono impazzire per far rispettare le volontà dell'estinto/a dovendo pure subire la pessima e completamente fuori luogo ironia dei gestori della struttura non funzionante! Bah! E' l'unica cosa che riesco ad aggiungere.....


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