di Nicola Imperiale

Gioia, il centro polifunzionale Le Torri: 20mila metri quadri di degrado
GIOIA DEL COLLE – Un’area di 20mila metri quadrati complessivi, con un parcheggio di 400 posti e decine di locali posti su un’enorme struttura di due piani. E’ l’ex Centro Polifunzionale “Le Torri” di Gioia del Colle, “ex” perché di fatto non è mai entrato in funzione e giace da anni in completo stato di abbandono. Le stanze vuote, i cancelli e le vetrate rotte, le impalcature abbattuate dal vento, le assi di legno inchiodate alla ben meglio sulle porte, sono solo alcuni dei simboli di questo complesso di cemento “fantasma”. (Vedi foto galleria)

Locali che di sera diventano alloggi di fortuna per clochard e balordi che lasciano i segni della loro presenza con scritte sui muri e immondizia sul pavimento. Durante il giorno invece quegli stessi negozi sono il luogo dove si danno appuntamento i bambini per giocare: non è raro vedere gruppi di minorenni salire in bicicletta sul lungo corridoio che porta fino al primo piano per perdersi nel buio di quegli stessi locali. Sembra assurdo, ma in mezzo a tanto degrado e abbandono nessuno ha mai pensato di mettere un lucchetto al piccolo cancello bianco al primo piano e neppure sono stati mai affissi cartelli riportanti la scritta “divieto d’accesso”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La storia edilizia di questa struttura è così intricata da far sfigurare quella del complesso edilizio barese di Punta Perotti. Grazie allo studio degli atti pubblici e del supporto tecnico dell’ex consigliere comunale Donato Lucilla, siamo riusciti a spiegare almeno in parte i motivi di tale abbandono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto inizia con le concessioni edilizie rilasciate nel 2002 dal Comune di Gioia del Colle (all’epoca il sindaco era Sergio Povia al suo secondo mandato). Le autorizzazioni prevedevano originariamente la realizzazione di un centro polifunzionale che avrebbe integrato una struttura di natura commerciale con una serie di attività di interesse pubblico rientranti nell’ambito dello sport e del benessere, quali pista di pattinaggio, centro benessere, centro danza. Attività però che non sono mai state realizzate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel 2004 si dava un ulteriore slancio alle “Torri”: il Comune (sindaco Vito Mastrovito), rilasciava un permesso per incrementare le strutture, aumentando il numero di negozi e concedendo altre licenze commerciali. Di fatto veniva ufficializzata la vocazione commerciale del centro (a discapito di quella di interesse pubblico), cosa che non piacque ai negozianti della zona, intimoriti dalla probabile concorrenza del Centro. Questo ampliamento andava poi a superare i limiti consentiti dalle zone urbanistiche F1 e F2 dove è posto il complesso, cioè falsava quello che era stato predisposto nel Piano Regolatore Generale, che prevedeva precisi criteri per assegnare alcune aree ai servizi di quartiere e al verde.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Per farla breve, da quel momento in poi il Comune fu travolto da un fiume di ricorsi che bloccarono di fatto l’apertura delle Torri. Fino a quando nel 2009 l’amministrazione cittadina (sindaco Piero Longo), decise di autorizzare l’apertura di un “centro commerciale di interesse locale”, cambiando di fatto l’indirizzo edilizio del complesso. Cioè veniva mantenuta la natura commerciale, ma dando spazio a imprese del posto, di Gioia del Colle. E quindi a parte un supermercato Coop (attualmente attivo), furono aperti un negozio di abbigliamento, un bar, una profumeria e altre piccole attività.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sembrava finalmente arrivato il momento della rinascita del Centro, ma fatto sta che contro ogni previsione tutti i negozietti fallirono nel giro di pochi anni. E non furono mai sostituiti da altre attività, visto che la soluzione pensata dal Comune non incontrò il favore del Consiglio di Stato, che con ben quattro sentenze sfavorevoli annullò tutti i permessi di costruzione e tutte le autorizzazioni commerciali (stabilendo anche la demolizione dei locali nati dalla autorizzazioni edilizie del 2004).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel 2012 il candidato sindaco Sergio Povia (poi rieletto per il terzo mandato), prometteva un impegno personale per risolvere la vicenda delle Torri.  Peccato che nel febbraio di quest’anno lo stesso sindaco e altri otto funzionari pubblici siano stati arrestati per reati contro la pubblica amministrazione. Di conseguenza oggi il Comune di Gioia del Colle è commissariato e nessun provvedimento risolutorio potrà essere intrapreso prima delle prossime elezioni nel 2016.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Risultato: dopo 13 anni di scontri politici e legali, dell’enorme complesso “Le Torri” resta funzionante solo la parte riguardante il supermercato Coop, che potrebbe comunque chiudere a breve visto che gli sono state annullate le licenze commerciali. Il resto del centro è abbandonato a sè stesso ed è a rischio demolizione. Uno spreco di denaro pubblico, l’ennesima promessa non mantenuta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Il Centro Commerciale "Le Torri" visto dalla strada.
L'ingresso del supermercato Coop.
La prima delle torri dal quale prende il nome il complesso edilizio.
Le scale che portano alla galleria dei negozi, attualmente vuota e in disuso.
Il locale Jet set visto da lontano, prima della chiusura era il bar del complesso.
L'ingresso del bar ormai completamente abbandonato.
E' ormai evidente lo stato di abbandono del bar.
Il negozio di abbigliamento OUTLET chiuso diversi anni fa.
Le scale che portano al parcheggio all'aperto.
Ben 400 posti auto per un solo supermercato.
l'ingresso ai parcheggi sotterranei.
Il complesso avrebbe dovuto contare anche sui parcheggi sotterranei. Questo è il primo.
Il secondo parcheggio sotterraneo.
I segni di degrado del posto sono evidenti, le assi di legno servono a bloccare gli accessi.
I locali vuoti di notte ospitano spesso senzatetto.
I muri sono imbrattati da scritte e disegni.
Le vetrate e le entrate sono spesso forzate per poter accedere all'interno dei locali.
La galleria dei negozi al primo piano.
L'altro lato della galleria.
Un ingresso completamente bloccato da assi di legno.
Una delle tante vetrate rotte e lasciate per terra.
I piccoli cancelli non possono bloccare i senzatetto e i curiosi che spesso trovano entrate secondarie.
Un impalcatura crollata, forse abbattuta dagli elementi.
Il cancello che porta ai locali vuoti del primo piano. Nessun lucchetto o catena che blocchi la porta.
Il cancello è spesso aperto e il cartello di avviso di "area videosorvegliata", non intimorisce i frequentatori del luogo.
Spesso i bambini giocano fra i locali abbandonati.
Il complesso "Le Torri" non è l'unica struttura in stato di abbandono della zona, un altro rudere proprio di fianco al parcheggio.



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