''Vivere a Madrid": il blog di una barese guida per gli italiani in Spagna
Letto: 19428 volte
venerdì 4 settembre 2015
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di Marianna Colasanto
L’idea del blog nasce quando l’autrice si trasferisce con il suo compagno (spagnolo) a Madrid con grandi incognite, senza un lavoro e senza sapere come sarebbe stata la sua vita in terra iberica. «Mi sembrava una città enorme – afferma Francesca - di quelle che si vedono nei film». Per sopperire ai momenti di solitudine e di mancanza di riferimenti sociali e affettivi che subentrano inevitabilmente quando scegli di vivere in una città di tre milioni di abitanti con una lingua e una cultura nuova, Francesca inizia a scrivere un blog.
«I primi tempi in cui ero a Madrid non stavo vivendo dei bei momenti dal punto di vista sociale, quindi iniziai a chiedermi che cosa potessi fare per conoscere persone o perlomeno per sentirmi meno sola nell’attesa di conoscere qualcuno e stringere amicizia – spiega la giovane -. Fu mio cugino Andrea a darmi l’idea di aprire un blog: ho sempre amato scrivere e raccontare e mi sembrò un’idea geniale. All’inizio il sito fu come un amico immaginario a cui potevo raccontare quello che vivevo e che soprattutto mi stimolava a gironzolare per la città e curiosare tra esposizioni, stradine ed eventi».
“Vivereamadrid” nasce quindi come un diario personale, ma ben presto comincia a diventare un vero e proprio punto di riferimento sul web. «Come per magia, un sacco di gente iniziò a contattarmi - racconta la ragazza -. Si trattava di persone che volevano passare le vacanze qui o di italiani che già vivevano in città e avevano voglia di fare due chiacchiere nella nostra bella lingua materna. Ma ricevevo anche tantissime e-mail di gente che voleva trasferirsi a Madrid e mi chiedeva opinioni e consigli pratici su documenti e quartieri dove vivere».
Da quel momento il blog ha cominciato a crescere, sia nei contenuti che nei contatti. «E’ diventato parte integrante della mia vita, qualcosa che amo e sento il dovere e il piacere di proteggere e sostenere – afferma soddisfatta Francesca -. Ora mi sento un po’ la portavoce dei ragazzi italiani residenti all’estero».
Nel suo blog Francesca racconta di una Madrid fuori circuito, di strade più o meno famose, botteghe, mostre, esposizioni, angoli nascosti, usi e costumi, storie di persone e di tutto ciò che ha scoperto vivendo qui e perdendosi per le vie della città. (Vedi foto galleria)
Ci sono consigli sui migliori negozi di “espadrillas”, ovvero le diffusissime scarpe in stoffa e corda (sebbene in Spagna vengano conosciute come “alpargatas”). Vengono illustrate le strane abitudini dei madrileni, come quella della “vuelta al cole”, ovvero il ritorno a scuola, che si caratterizza per l'acquisto in vari negozi di un apposito “kit gastronomico” che viene portato in aula all'inizio di ogni anno scolastico. E’ a base di jamon, chorizo e salsichon (salumi tipicamente spagnoli), olio e formaggio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra i luoghi più caratteristici di Madrid vengono citati il Mercado di San Miguel, dove è possibile trovare di tutto, dalle ostriche alla cioccolata viennese. Oppure la stazione di Atocha, che all’interno presenta un giardino tropicale popolato da tartarughe, ma che fu anche teatro dell’attentato dell’11 marzo 2004 che uccise 191 persone. All’esterno infatti campeggia il monumento dedicato alle vittime: un grande cilindro di vetro alto 11 metri. E all’interno le pareti sono tappezzate con i bigliettini di commiato che i cittadini scrissero nei giorni immediatamente successivi all’attentato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E poi le leggende, come quella di Casa America: una costruzione molto elegante di epoca ottocentesca che ospita mostre ed esposizioni dedicate in particolar modo all’America Latina e all’interno della quale risiederebbe il fantasma della figlia illegittima del Marchese di Linares. O ancora il “duende”, ovvero una creatura mitologica dalle sembianze di uno gnomo che vivrebbe nel grande parco del Retiro e che appare solo ai fidanzati il cui amore è assoluto e sincero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel contempo nel blog vengono riportate informazioni molto pratiche legate agli aspetti più burocratici, gli stessi che Francesca ha dovuto affrontare quando si è trasferita a Madrid. Il Nie (Numero de identificaciòn de extranjero) ad esempio è un documento indispensabile per chiunque voglia vivere in Spagna. La Seguridad Social è invece indispensabile per avere un contratto di lavoro o per avere il “paro”, cioè l’assistenza economica in caso di disoccupazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma potrebbe rappresentare una buona scelta quella di trasferirsi nella capitale spagnola? «Il periodo storico che stiamo vivendo è molto duro, l’economia va male e la Spagna non è sicuramente un Paese dove abbonda il lavoro – risponde Francesca -. Ma così come io sono riuscita a trovare il mio spazio (vendo pubblicità anche se sono una storica dell'arte), può riuscirci chiunque. Italiani, venite a Madrid!».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui il blog "Vivere a Madrid".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Scritto da
Marianna Colasanto
Marianna Colasanto