Bitonto, la storia del 18enne Arcangelo: eletto consigliere a dieci giorni dalla Maturità
Letto: 25261 volte
giovedì 15 giugno 2017
Letto: 25261 volte
di Luca Carofiglio
Arcangelo, parlaci di te.
Sono nato il 23 novembre del 1998: ho quindi 18 anni. Abito a Palombaio, una frazione di Bitonto, con i miei genitori e le mie sorelle, una di 22 anni e una di 10. Vivo in campagna e questo mi permette di stare a contatto con i miei amati animali: un cane, un gatto e un cavallo. Frequento poi l’istituto agrario e chimico-biologico “De Gemmis” di Bitonto: ma ormai sono agli sgoccioli, tra pochi giorni comincerà la mia avventura con gli esami di maturità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Hai appena 18 anni e vai ancora a scuola: come ti è venuto in mente di candidarti al Consiglio comunale?
Me lo ha proposto mio padre Domenico, che 5 anni fa non fu eletto per pochi voti. Gli è stato chiesto di ricandidarsi anche questa volta, ma lui avendo poco tempo a disposizione, essendo proprietario di un’azienda agricola, ha pensato di “lanciare” me.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E tu hai accettato subito?
No, ci ho messo un po’ ad autoconvincermi. Poi però ho pensato alle tante famiglie di Palombaio che spesso non riescono ad avere propri rappresentanti al Comune e ho capito che avrei potuto fornire un contributo concreto. Così ho accettato la sfida.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come hanno accolto i cittadini un così giovane candidato?
Quando ho reso pubblica la mia presentazione alle elezioni in molti erano perplessi e anch’io avevo timore di non risultare all’altezza. Ma poi sia la mia famiglia che i miei amici mi hanno dato coraggio, facendomi capire che non c’è un’età “giusta” per far politica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo punto il tuo successo potrebbe rappresentare un esempio per i ragazzi, sempre più disinteressati nei confronti della politica…
Durante i comizi dicevo che ormai noi giovani non crediamo più nella politica, ma che allo stesso tempo bisogna muoversi per cambiare le cose. Bisogna restituirci la speranza. D’altronde anche noi dobbiamo imparare a relazionarci e a non avere paura: siamo pieni di idee e dobbiamo far sentire la nostra voce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Che cosa vorresti fare per i tuoi coetanei?
Vorrei provare a non farli scappare dal mio paese. Anche in campagna ci sono tantissime risorse e noi ragazzi dovremmo investire nel futuro utilizzando con orgoglio le potenzialità del nostro territorio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Luca Carofiglio
Luca Carofiglio