Auto bruciate, preti che spariscono: è mistero a Triggiano. Ma la Chiesa tace
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martedì 5 settembre 2017
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di Luca Carofiglio
Tutto è iniziato dopo l’episodio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 agosto, quando per cause misteriose l’automobile del sacerdote è stata incendiata. Da quel momento Campanella è sparito, per ritornare solo lunedì 4 settembre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I giornali locali hanno attribuito il rogo al presunto impegno antimafia della parrocchia di viale Gramsci, indicata come la sede di Libera, la nota associazione nazionale che contrasta le cosche. Ma in realtà la chiesa ha solo “simpatizzato” con Libera, presente del resto solo da un anno a Triggiano e per ora neanche così attiva sul territorio. Libera stessa ci ha fatto sapere di voler prendere le distanze dal suo ventilato coinvolgimento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Che poi senza offendere nessuno, don Valentino da quando si è insediato non si è occupato di situazioni difficili e particolari – ci dice un giovane parrocchiano -. E’ un po’ troppo forzato parlare di prete antimafia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma allora quali sono i motivi di quel rogo e perché il sacerdote è sparito nel nulla? Don Valentino non proferisce parola sull’accaduto. Durante la messa di ieri ha persino esclamato: «Il tempo di parlare ce lo indicherà il Signore. Come dice il libro del Qoelet “c'è un tempo per parlare e un tempo per tacere”, beh, questo è il momento di tacere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E il vicario del vescovo dal canto suo aveva in precedenza affermato: «Non so dirvi niente sulle motivazioni di questo attacco che ha subìto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La comunità chiaramente si sente “offesa” da questo silenzio. «Si tende a zittire tutto – sostiene un ragazzo - piuttosto che interessare chi ha fino a ora lavorato a stretto contatto con don Valentino come gli educatori e i catechisti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Anche perché noi – dice un’altra fedele – non eravamo nemmeno stati informati di alcune lettere intimidatorie indirizzate al “don” e delle quali ancora oggi non conosciamo il contenuto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Minacce quindi, ma riguardo che cosa? Chi forse potrebbe rispondere a questa domanda è don Salvatore, per quindici anni sacerdote presso questa chiesa e anche lui “allontanato” nell’ottobre del 2016, dopo che qualche mese prima gli era stata incendiata l’auto. «Anche in quell’occasione – incalza un altro parrocchiano - non ci venne detto nulla e il prete ci fece capire che il vescovo aveva ordinato il silenzio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Abbiamo contattato don Salvatore (lui sì molto attivo soprattutto nella lotta alla prostituzione), ma ci ha risposto esplicitamente: «Purtroppo non posso rilasciare dichiarazioni»
Ai fedeli non resta quindi che fare delle ipotesi. La più plausibile è quella collegata alla costruzione della nuova chiesa, che secondo i progetti verrà edificata alla fine di via Gramsci. «Chissà – sottolinea un giovane – il fatto di aver destinato un grande terreno all’edificio religioso al posto di permettere la costruzione di palazzi o supermercati, potrebbe aver dato fastidio a qualcuno. Del resto questa è una zona che ultimamente si sta espandendo notevolmente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Solo ipotesi certo, ma nel silenzio assordante voluto dalla Curia, che altro si può fare?
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Scritto da
Luca Carofiglio
Luca Carofiglio