Donne dell'Est: un'associazione le aiuta a salvarsi dai fallimentari matrimoni italiani
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giovedì 11 luglio 2019
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di Eva Signorile
Ma questi rapporti nei quali le conoscenza avviene “virtualmente” e a distanza, magari comunicando via mail o skype, spesso si rivelano fallimentari. Nonostante nozze e figli, le differenze di cultura, lingua e prospettive, unite all’assenza di una precedente storia comune, sono infatti troppo significative affinchè la relazione possa avere successo.
E a quel punto le donne si ritrovano sole in un Paese straniero, senza legami, spesso vittime di violenza domestica, convivendo con la quotidiana paura di perdere i propri bambini. Situazioni problematiche diffusissime, tanto che a Milano è nata addirittura un’associazione volta ad aiutare a salvare le russofone d’Italia. Ne abbiamo parlato con la 35enne kazaka Olga Bogachùk, colei che ha fondato l’Udar (Unione di Donne Associate Russofone).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da quando esiste l’Udar?
Fisicamente dal marzo di quest’anno, anche se noi eravamo già attivi su Facebook dal 2017, con un gruppo che oggi conta 7mila iscritti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non sono pochi…
Basti considerare che ogni giorno ci arrivano 2-3 richieste d’aiuto da parte di giovani che sono costrette a convivere con matrimoni diventati vere e proprie gabbie e in alcuni casi anche inferni di violenza. Del resto anch’io ho alle spalle un rapporto con un italiano finito molto male.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Voi in che modo aiutate queste donne?
Attraverso dei consigli, fornendo loro degli indirizzi a cui rivolgersi. Collaboriamo infatti con diverse associazioni italiane, proponendoci così come “ponte” tra le russofone e i gruppi che possono aiutarle. Purtroppo si parla di persone che non conoscono benissimo la lingua e quindi il nostro sostegno diventa fondamentale. Lontane dalle loro famiglie e dai loro amici, si sentono sole e indifese: la paura di non farsi capire finisce spesso con il bloccarle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quindi vi limitate solo a fare da tramite?
No, per i casi più gravi abbiamo tra le nostre fila un avvocato civilista, una donna che parla sia il russo che l’italiano: gratuitamente segue da vicino le situazioni drammatiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quali ad esempio?
I casi di violenza, fisica ma anche psicologica. Molti italiani una volta capita la fragilità delle proprie mogli tendono a isolarle, a tenerle emarginate anche dal punto di vista linguistico, soprattutto impedendo loro di lavorare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma perché loro non cercano di mettersi in salvo, magari tornando nel proprio Paese?
Per i figli: hanno il terrore di perderli. E non a torto. Proprio per la difficoltà che hanno nel comunicare e comprendere i meccanismi della legge italiana, le giovani si rivelano spesso deboli agli occhi di istituzioni e giudici e così accade che i loro piccoli vengano affidati ai padri. Proprio in questi giorni stiamo offrendo assistenza a una donna la cui bambina è stata data al marito. La situazione è degenerata al punto tale che, per disperazione, la mamma ha preso sua figlia e l’ha portata via con sé. Ora purtroppo non si riesce a rintracciarle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In base alla sua esperienza lei si sente quindi di sconsigliare i matrimoni tra uomini italiani e donne dell’Est?
Non si può chiaramente fare di tutta l’erba un fascio. Io ad esempio ho un’amica che è riuscita a mettere su una splendida famiglia, arricchita da ben cinque bambini. Però non si può nascondere come nella maggior parte dei casi questi siano rapporti che nascono “virtualmente”: sui siti d’incontri o con l’intermediazione di agenzie matrimoniali, con coppie che hanno veramente poco tempo per conoscersi a fondo. Così si sposano, fanno figli, ma quando arrivano le prime difficoltà le differenze culturali e comunicative vengono alla luce. Alcuni cercano di superarle, per altri diventano insormontabili: si precipita così in una spirale di rancori, ricatti e, in casi estremi, di violenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui il gruppo facebook dell’Udar
Foto di Veni Markovski
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Paolo - spero ci siano anche matrimoni tra italiani e russe che funzionano.
- Claudio Manzari - Gentile Eva Signorile, Le segnalo l'altro lato della medaglia: 1) https://violenza-donne.blogspot.com/2010/12/anime-gemelle-in-internet-truffe-rosa.html; 2) https://violenza-donne.blogspot.com/2010/08/violenza-psicologica-sui-padri.html (in questa rassegna, molte violenze ai danni di padri e sottrazioni all'estero sono agite da donne dell'Est). Ciò che le intervistate hanno sottaciuto è che in quei Paesi le donne sono documentatissime sulla "giustizia" italiana "mother friendly": hanno imparato che gli uomini italiani sono "polli da spennare": una volta messo al mondo un figlio, le madri ottengono l'affidamento del figlio, l'assegnazione della casa familiare e l'assegno di mantenimento. E' un bingo, una sistemazione a vita.
- Olga Bogachuk - Caro Claudio Manzari, Lei è informato dalla parte della medaglia sbagliata. Noi aiutiamo le donne come tutte le associazioni dalle mani e menti malate, vedo che in questo caso lei ragiona come tutti gli altri individui in questione. Ha messo un sito di truffe!!?? Strano che lei informato solo dalla parte negativa che succede in tutte le nazioni, mi pare strano che Lei è capitato proprio li, probabilmente. Noi aiutiamo le donne dell'est in qualità della madre che aveva in mente creare una famiglia. E mi creda, il problema è nato per delle motivazioni vere e serie. La inviterei di ricredere nella sua affermazione, - NON SIAMO A CASINO' E NON STIAMO A FARE IL BINGO, MA A DIFENDERE I DIRITTI DEI CITTADINI CHE VIVONO NEL TERRORE FAMIGLIARE, LA' DOVE LA PARTE OFFESA E' LA DONNA. Cordiali saluti Olga Bogachuk Fondatrice e presidente dell'Assocciazione U.D.A.R contro la violenza sulle donne russofone.
- Daniele - La mia relazione con una ragazza Ucraina è finita oggi. Ci siamo conosciuti tramite agenzia e dopo una chat di 6 mesi ci siamo incontrati 3 volte per un totale di 12 giorni. Sia a casa mia che a casa sua. È la donna che sempre ho cercato, parla bene l'italiano. Avrei voluto passare con lei il resto della mia vita dopo un periodo adeguato di conoscenza. Purtroppo la scorsa settimana mi ha chiesto prima dei soldi, gli ho detto che al momento non potevo. Poi mi ha chiesto di sposarla. Gli ho risposto che è quello il progetto dopo che ci saremo conosciuti meglio. Oggi mi ha detto addio perché non faccio l'uomo. Che dire... Saranno sicuramente le differenze culturali... Per me una bella occasione mancata ma mai cedere a decisioni di altri nelle relazioni sentimentali. Sono molto amareggiato perché l'Ucraina è molto bella e pensavo di aver trovato l'anima gemella. Peccato. Пока
- Ulissys - Voglio dire la mia (anche se so che questo non verrà pubblicato poiché o si parla bene delle donne dell’est o tutto viene censurato ) e non parlo per sentito dire ma perché conosco molto bene l’est europeo e non solo. Pensiero maturato lentamente, plasmato dall’esperienza sulla mia pelle, non certo su libri. Convinzione, oramai, maturata attraverso dialoghi, conoscenze dirette a tu per tu, non chiacchiere gratuite. Non si può fare di ogni erba un fascio, questo no ! Ma la “ classiche donne dell’est “ le rappresenterei così : dovendo sopravvivere prima a una dittatura, e poi, peggio ancora, alle rovine della dittatura, si abituano “fin da piccole” non tanto a fare le faccende di casa, quanto ad approfittare di ogni occasione a loro favorevole, a comandare (e la quantità di maschi italiani felicemente ,sigh!, addomesticati sotto il pugno di ferro delle mogli dell’ex Urss lo dimostra). Anche se dicono di aver fatto l’Università, sono prive di Cultura quale noi l’intendiamo, la trovano inutile, preferiscono le cose “ pratiche “, quelle che danno un vantaggio (perciò, PER ME, sono prive di dignità, orgoglio personale). Si concedono facilmente dopo un “ regalo “ ed anche perché decenni e decenni di ateismo subito ha plasmato una certa mentalità. Abili calcolatrici, fortemente interessate, feroci con chiunque se non ottengono il loro scopo. Non conoscono il fascino, l’eleganza, figuriamoci l’incantarsi per un tramonto, per un opera d’arte ecc ecc L’auto, la casa grande, un marito che le mantenga, e bene !… questo l’obiettivo. E se incontrano un uomo che può dare di più ? Nessun problema, si cambia ! Il comunismo ha insegnato loro, che il divorzio è facile, rapido oserei dire implacabile, come lo sono loro. Mai chiesti perché non sposano un connazionale ? Meditate, meditate Sono considerazioni le mie, fatte sul campo, attraverso conoscenze, per averne conosciute parecchie, averci parlato, essermi sforzato di capirle. Mio Dio quanti esempi di conoscenti potrei portare, gente che si è uccisa persino e lei … solo indifferenza. E’ un altro mondo, distante anni luce dal nostro, ben poco da imparare. Personalmente, ho adottato una bimba piccola, ed essendo piccola pensavo crescesse con ciò che le veniva inculcato dalla società in cui viveva : grosso errore, pagato caro, il Dna emerge sempre. Conclusioni ? Bah, gente menefreghista, disinteressata, che non si pone problemi a giocare con i sentimenti altrui, che senza remore passa sui cadaveri pur di ottenere il loro scopo ! Gente di superficie ... gratti - gratti ma dentro, sotto, non c'è nulla ! Meglio cuociano nel loro brodo
- Olga - Caro Ulissys, presumo che ragionando come lei, dal momento che si permette di generalizzare tutte queste cose e ad attribuirle anche a me visto che sono nata all’Est (anche se non ho mai avuto una relazione con un italiano in tutti i miei vent anni di soggiorno in Italia) potrei dedurre che lei così come la maggior parte degli italiani è pedofilo visto che gli uomini italiani sono al primo posto nella classifica mondiale nel genere turismo sessuale nei paesi dove il consenso parte dall’età di 9 anni?! Lascia perdere allora l’Est. Donne e buoi dai paesi tuoi!