Dalla Slovacchia a Bari: la storia di Palko Gonda, il chitarrista di via Sparano
Letto: 13487 volte
mercoledì 18 dicembre 2019
Letto: 13487 volte
di Gaia Agnelli
Dalla Slovacchia a Bari: parlaci di questo viaggio.
Tutto ebbe inizio quando terminai la maturità, quando mi resi conto che non volevo più studiare. Desideravo infatti vivere di musica, continuando a suonare la mia chitarra che avevo preso in mano a 15 anni senza più lasciarla. Così preparai le valigie e partii.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Era necessario partire?
Sì, volevo essere un artista di strada e portare la mia musica in giro per il mondo, per esibirmi ovunque e in qualsiasi momento. Volevo essere libero. Arrivai prima in Germania e poi mi spostai in Italia: a Bologna, Firenze, Roma, Napoli, ma anche in Sicilia e in Basilicata, fin quando non sono approdato a Bari, quattro anni fa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E qui finisce il tuo girovagare…
Perché ho incontrato l’amore. Non avrei mai pensato di poter rimanere così a lungo nello stesso posto, eppure è avvenuto. Ora posso definire Bari il mio “palco”, visto che mi esibisco in via Sparano, corso Cavour, via Melo, nella città vecchia. Anche se a volte vengo chiamato per piccoli concerti nei locali serali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un “palco”, come il tuo nome.
In realtà all’anagrafe sono Pavel Gonda: Palko è il vezzeggiativo con cui mi chiamava mia madre da piccolo e che ho trasformato nel mio nome d’arte.
Com’è il tuo rapporto con i baresi?
I baresi mi piacciono, anche se hon ho molti amici, ma solo perché amo stare da solo. Sono pure poco “social”, non uso granchè Facebook e Instagram: preferisco scrivere e suonare. Questa semplicità mi rende felice.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel frattempo hai inciso anche due dischi.
Sì, il primo si chiama “Paint My Life” ed è solo strumentale, il secondo “Flowers”. In questo disco a differenza del precedente canto: una cosa che ho cominciato a fare solo negli ultimi anni. Sto cercando di migliorarmi per poter esprimere tutto quello che sento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Possiamo definire la tua musica “lo-fi”?
Non saprei, non voglio etichettarla in un unico genere. Posso solo dire che canto della vita e dell’amore: i brani sono semplicemente lo specchio delle mie emozioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video un’esibizione di Palko Gonda in via Sparano, nel giugno del 2017:
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita