Diecimila volumi, disegni inediti, colorati gadget: è la collezione di fumetti del barese Cesare
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venerdì 21 aprile 2023
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di Gaia Agnelli
Entrati a casa di Cesare, si viene infatti pervasi dal romantico odore di carta, per ritrovarsi dinanzi a intere librerie stracolme di fumetti. Riconosciamo Paperino e Topolino, Tex, Martin Mystère, Cattivik, Dylan Dog, Diabolik, Batman, Star Wars e Wolverine. E poi ancora Manara, Zagor, Kriminal e Satanik.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Volumi che il signore acquista in edicola e nei negozietti dell’usato, ma soprattutto alle fiere di settore, nelle quali è possibile trovare veri e propri cimeli. Come il Topolino numero “101”, pubblicato nell’ottobre del 1954, che rappresenta il pezzo più antico della sua collezione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Avevo sette anni quando iniziai a sfogliare Topolino – afferma Milella facendoci vedere alcuni numeri decisamente agée di Mickey Mouse, risalenti agli anni 60 –. All’epoca non c’erano videogiochi e internet, perciò il passatempo dei bambini era proprio la lettura. Tra le pagine dei fumetti Disney mi perdevo, viaggiavo, mi divertivo e sognavo. Crescendo poi mi appassionai anche al Corriere dei Ragazzi, di cui conservo il primo uscito nel 1972, e agli eroi della Marvel: in particolare all’Uomo Ragno e ai Fantastici Quattro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo proposito Cesare ci guida in cucina dove apre un’anta accanto al frigorifero e, anziché prendere piatti e bicchieri, sfoggia i primi numeri degli anni 60 di Spiderman e del quartetto magico, le cui pagine da duecento lire profumano di vissuto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Risalgono alla collezione della sua infanzia, periodo a partire dal quale, per tutti questi lunghi anni, non ha mai smesso di leggere e collezionare “nuvolette”. «Amo anche film e libri – sottolinea -, ma trovo che i fumetti rappresentino un’arte “completa” fatta di parole e immagini: riesco in questo modo a immedesimarmi di più nella storia e a figurarla in modo chiaro nella mia mente. Perché li colleziono? Mi piace l’idea di avere sempre a disposizione sugli scaffali ciò che ho letto, per poter tornare a sfogliare le pagine ogni volta che voglio. D’altronde quando mi appassiono a un personaggio o a un autore, non posso fare a meno di leggere tutto di lui: ecco perché non mi lascio scappare nemmeno un suo lavoro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La passione di Cesare non si limita infatti solo alle opere, ma nel tempo si è estesa anche ai disegnatori. «Negli anni 90 mi piombò tra le mani il libro “Disney Italiani” – dichiara mostrandocene una copia –. Tra queste pagine si rivelarono gli artisti che si celavano dietro le storie fino ad allora rimaste anonime. Capii quanto lavoro ci fosse dietro ogni vignetta e cominciai a leggere con più consapevolezza, cercando nel contempo di incontrare tutti i miei idoli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Cosa che a Cesare è riuscita perfettamente. L’uomo infatti partecipa a tutte le più importanti fiere, quali il “Lucca Comics & Games” e la “Napoli Comicon”, durante le quali si mette ore in fila per fare la conoscenza degli autori e per ricevere da loro un autografo e un disegno inedito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci mostra ad esempio stampe e schizzi realizzati per lui da Milo Manara, Don Rosa, Giovanni Ticci, Zerocalcare, Silver, Bonfa, Sergio Toppi e Sandro Dossi. Artisti che in alcuni casi sono diventati amici di Milella, come testimoniano una simpatica dedica di Galieno Ferri (ideatore di Zagor) che scrive “date a Cesare quel che è di Cesare” e il disegno della toilette del collezionista invasa di fumetti realizzato da Alfredo Castelli (del Corriere dei Ragazzi).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il mio più grande sogno si è realizzato però incontrando gli argentini Robin Wood e Carlos Gomez, il creatore e il disegnatore di “Dago”, che mi hanno dedicato diversi bozzetti, tra cui una stampa originale – confessa l’appassionato –. Si, perché, oltre al fumetto italiano amo molto quello argentino, caratterizzato da un’unica lunga storia divisa in episodi (historieta) leggibili separatamente. Apprezzo anche quello francese, dalla copertina più grande e rigida, e quello franco-belga di poche pagine ma molto corpose. Non stimo invece i manga giapponesi, che si leggono al contrario sfogliandoli dall’ultima pagina alla prima. Il mio fumettista preferito rimane comunque l’italiano Magnus: creatore e disegnatore di Kriminal, Satanik e Alan Ford, sebbene il suo lavoro più impegnativo sia stato il mitico “Texone” del 1996 di cui ho naturalmente una copia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Immagini, dediche e opere che Milella conserva tra svariati scaffali, lì dove risiedono anche mille gadget, tutti avuti in omaggio con le copie comprate in edicola. Notiamo le carte da gioco di Tex, le monetine di Zio Paperone, le spille di Topolino e gli stemmi, i francobolli e le medagliette dei “paperi”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma Cesare ha un suo fumetto preferito? «Sicuramente – risponde pronto il collezionista prima di salutarci –: è “Martin Mystère, il Segreto di San Nicola”, pubblicato nel 1995 al prezzo di 7500 lire. Lo conservo in ben tre edizioni tutte firmate dagli autori Alessandrini e Castelli. Un libro dove nella stessa storia convivono il mio personaggio del cuore e la mia città, visto che a essere protagonisti qui sono Bari e il suo patrono».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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I commenti
- Saverio Intini - Bravo Cesare....amico mio nonché bravo collega nel lavoro...sei un grande...continua così.