Dipendenze senza sostanze: uno sportello in aiuto dei drogati del web
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lunedì 4 marzo 2013
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di Rossella Ricci
Stiamo parlando di ossessioni come il gioco d'azzardo, lo shopping compulsivo, la dipendenza dal web e dal cellulare (queste ultime due le più diffuse tra i giovanissimi).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Proprio per venire incontro a queste problematiche, è stato istituito presso il Comune di Bari il progetto “io non dipendo” che ha portato all’apertura in via sperimentale per 6 mesi dello “Sportello sulle nuove dipendenze senza sostanze”. E’ ubicato nel rione Japigia, in via Giustina Rocca 9, ed è aperto al pubblico ogni venerdi dalle 12 alle 14.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Questo spazio d’ascolto si impegna a offrire ai cittadini l’opportunità di acquisire maggiore consapevolezza sui danni provocati da tali dipendenze, fornendo loro possibili indicazioni su eventuali azioni terapeutiche.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Lo sportello è stato attivato nella sede di un Caf, perchè pubblico e gratuito – afferma Clara Grittani educatrice professionale e coordinatrice dell’iniziativa . Costituisce un primo approccio per chi voglia confrontarsi sui problemi legati alla diffusione delle dipendenze senza sostanze e garantisce la massima riservatezza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«In sede abbiamo Loredana Lo Storto psicologa e psicoterapeuta – aggiunge la Grittani -. Si occupa di colloqui educativi con i soggetti esposti a queste patologie al fine di comprenderne le cause e le possibili “vie di guarigione”. Lo sportello – conclude - è collegato anche con i medici di base e i pediatri per poter indirizzare al meglio tutti coloro che presentino sintomatologie da dipendenza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quanto sia pericolosa la dipendenza da internet (l’Internet Addiction), ce lo spiega Caterina Pipino, psichiatra barese. «Si tratta di un disturbo nuovo e ancora molto sottovalutato – dice -. I suoi segni più evidenti sono la derealizzazione e la depersonalizzazione come conseguenza del fatto che, per lungo tempo, si rimane distaccati e dissociati dalla realtà esterna».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La dottoressa si sofferma quindi sul gioco online. «Nel gioco noi crediamo di svolgere attivamente qualcosa – sottolinea - ma in realtà nei nostri movimenti e anche sotto il profilo cognitivo eseguiamo delle attività in maniera ripetitiva e totalmente passiva. Se portato a livelli patologici – conclude - il gioco online diventa una forma di autorealizzazione narcisistica : il nostro io è concentrato e rivolto solo su se stesso. Superando i vari livelli imposti dal gioco e diventando sempre “piu’ bravi”, viviamo una sorta di onnipotenza, non accorgendoci però di isolarci dagli altri».
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Rossella Ricci
Rossella Ricci
I commenti
- marisa - ho letto l'articolo...e vorrei sapere se cercate educatori? grazie.