Rosa Marina, per la prima volta un candidato presidente donna: la Calamo Specchia
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lunedì 15 aprile 2013
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di Rachele Vaccaro
Professoressa, quali sono i punti più importanti del suo programma?
Guarderò alle esperienze di amministrazione del Nord Europa ed essendo una giurista, non potrò prescindere dalla mia formazione per migliorare la vita del consorzio di Rosa Marina. Quello del villaggio potrebbe e dovrebbe essere un progetto pilota, da prendere come esempio in tutta Italia: vorrei mettere al centro il cittadino, rendendolo più partecipe alla vita politica. Non è semplice retorica: si può anticipare la data per l’assemblea plenaria in piena estate, quando il villaggio è al completo e le decisioni possono essere prese in totale democrazia. O ancora creare un blog per permettere lo scambio di opinioni tra agli utenti e un’applicazione per gli smartphone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’essere una donna la rende “diversa” dagli altri candidati?
Credo di avere una sensibilità accentuata, che deriva dal mio essere mamma prima ancora che professoressa: la mia attenzione è tutta rivolta alle esigenze dei piccoli. Il mio primo pensiero è: come vede il villaggio un bambino? Le città a misura d’infanzia esistono, anche se non qui. Far diventare il consorzio più umano da questo punto di vista renderà anche l’amministrazione collegiale veramente partecipata. Ma in questo probabilmente c’è anche l’influenza del mio lavoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In che senso?
Vedo studenti tutti i giorni, ma non li guardo solo con gli occhi del docente. In quanto delegato erasmus del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari, presto molta attenzione alla crescita e alla formazione giovanile in ambito internazionale e questo mi stimola ad avere una concezione cittadina più “smart” e competitiva. A Rosa Marina bisogna rivalutare la struttura del bar come contenitore culturale poliedrico, sviluppare la creatività dei ragazzi con l’assunzione di un direttore artistico che prospetti attività e programmi diversi in base alle diverse fasce d’età, riprendere in mano le biciclette e limitare la circolazione per ripristinare l’oasi che si sta perdendo. Insomma bisogna tornare un po’ alla vecchia Rosa Marina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Pensa di poter essere vittima di pregiudizi, solo perchè non porta i pantaloni?
In genere sono gli “anziani” ad essere un po’ più restii a vedere una donna ai vertici. I giovani, invece, quando ascoltano qualcuno parlare di un progetto da condividere non badano al suo sesso. Per fortuna hanno superato i preconcetti culturali di una volta: le premesse per il futuro sono più che promettenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come combatte contro il luogo comune secondo cui “una donna non può avere tutto, carriera e famiglia”?
Quel luogo comune è da sfatare. Certo, è difficile essere madre e avere successo in ambito professionale e politico, perché richiede un impiego di tempo ed energie non indifferente. Ma con una buona organizzazione tutto si può fare: ho imparato a delegare alcuni aspetti del mio lavoro ai miei collaboratori e potenzierei da presidente uesto modus operandi. Non è necessario che faccia tutto una persona. Io per prima voglio dare un indirizzo politico a Rosa Marina e poi lasciare la carica di presidente a qualcun altro. L’importante è smettere di lamentarsi e cominciare a costruire qualcosa di positivo.
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Rachele Vaccaro
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