di Gabriella Quercia

La ''camera dei segreti'': spazio-pattumiera all'interno dell'Ateneo
BARI – La chiamano “la camera dei segreti”, come quella di Harry Potter, perchè è ben celata dietro una porta antincendio. Parliamo del pianerottolo che si trova tra il primo e secondo piano della facoltà di Lettere e Filosofia, attraverso il quale si accede alle scale interne che permettono di fare su e già all’interno dell’Ateneo.  

Un luogo sì un po’ “segreto”, ma che non nasconde alcuna meraviglia, anzi. A rendere “particolare” questo angolo dell’Università di Bari, usato dagli studenti per fare ricreazione, ci sono cicche di sigarette, bicchieri di caffè, scarti di merendine, bottiglie di birra e residui di cibo. Tutti buttati per terra o gettati attraverso un’inferriata su un terrazzino a cui non si può accedere, diventata nel tempo una vera e propria pattumiera non autorizzata (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nella “camera dei segreti” ci sono scritte datate 2011, 2012 e 2013, che invitano il visitatore a notare come “le lattine ci sono ancora”, che i rifiuti “stonn stonn e abbiamo spento un incendio” e che “pur la ‘mnnezz ha fatt la fest”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche se un’altra scritta, datata 7 marzo 2013, riporta un “tutto pulito!”, a testimoniare come ogni anno evidentemente la “camera” e il terrazzino vengano puliti per poi essere nuovamente riempiti di rifiuti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si dirà: mancano i cestini. E invece no, qui si trova un bel cestino di metallo di medie dimensioni, dotato anche di posacenere. Probabilmente invisibile agli occhi degli “educati” studenti, i futuri filosofi e letterati di Bari. «Prima c’erano i cestini più grandi, di carta – ci dice un addetto alle pulizie -. Ma ovviamente questi prendevano fuoco quando i ragazzi buttavano dentro le cicche di sigarette accese. Così abbiamo dovuto sostituirli, mettendo questi di metallo. Vengono svuotati due volte a settimana. Nel frattempo forse gli studenti, trovandoli pieni, preferiscono buttano le carte a terra, piuttosto che cercare un altro contenitore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche le pareti che fiancheggiano le scale sono sporche e ricoperte di scritte. E i gradini sono imbrattati di caffè versato da qualcuno probabilmente incapace di reggerne il bicchiere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma gli studenti che dicono? Mariarosa afferma sconsolata: «Gli spazi in cui ci si ferma a fumare e bere un caffè sono sempre sporchi. Poco fa mi è caduto un orecchino a terra: per disinfettarlo dovrò usare il napalm».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«A terra c’è lo sporcizia che si è accumulata da anni di mancate pulizie – “spiega” Giuseppe -. E’ ovvio che io non sono incentivato a mantenere pulito: se è già sporco perché farsi scrupoli?».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I ragazzi quindi scaricano il barile sulle persone incaricate della pulizia della struttura, che si difendono. «Gli studenti non sono sporcaccioni, sono super sporcaccioni - esclama Michele, un addetto alle pulizie -. Le aule vengono pulite la mattina, ma già verso l’ora di pranzo c’è di tutto sotto i banchi. Non solo carte e bottiglie vuote, ma anche bucce di banana e rimasugli di cibo. Per non parlare dei bagni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Oltretutto noi addetti siamo sottopagati e poco impiegati – afferma un altro addetto -. La Multi Service di Valletta Filippo di Enna, che si occupa della pulizia degli ambienti dell’Università, dispone di 180 dipendenti, di cui 155 a Bari, ma a svolgere le pulizie in Ateneo siamo solo in 16. Noi operai abbiamo subìto una riduzione del 31% dello stipendio, passando da una retribuzione di circa 1000 euro, a una di circa 700. E alla diminuzione dello stipendio – continua - si è aggiunta quella degli orari di lavoro: se prima lavoravamo 7 ore al giorno, riuscendo quindi a garantire la pulizia della maggior parte degli spazi, adesso con 4 ore e mezza (dalle 6 alle 10.30) è praticamente impossibile far sì che tutto si mantenga pulito nell’arco della giornata».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

D’accordo, le pulizie forse non saranno ottimali, ma nel frattempo lanciamo una proposta al neo rettore Uricchio: perché non includere nel piano di studi di Lettere e Filosofia anche l’Educazione Civica? Insegna ai cittadini a vivere insieme, nel rispetto degli altri e dell’ambiente che ci circonda. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Il terrazzino della camera dei segreti, pieno di rifiuti I
Il terrazzino della camera dei segreti, pieno di rifiuti II
Le scritte degli studenti sui rifiuti della camera dei segreti
Lo sfogo creativo di uno studente
Chiazze di caffè
Anche le scale, seppur di passaggio, sono sporche
Un altro angolo, di fronte all'aula C, in cui il divieto di fumo viene ignorato
Insieme di sfoghi creativi su un muro
Scritte e firme sulle pareti
Altri schizzi di caffè sul muro



Gabriella Quercia
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