di Mina Barcone

Quelli che si ''sbattezzano'': «E' una cosa seria, la Chiesa ci scomunica»
BARI I numeri sono ancora molto bassi, ma in continuo aumento. In Italia sono infatti 3326 le persone che si sono “sbattezzate” (in Puglia 213, a Bari 78), cioè che hanno deciso di non far più parte della Chiesa Cattolica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Sbattezzarsi significa vedersi riconoscere un diritto, quello di non voler far parte di una congregazione religiosa alla quale non ci si sente di appartenere e il cui accesso è stato imposto in tenera età quando ancora non si era in grado di capire», spiega Michele Lacriola coordinatore dell'Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalistici) di Bari, tra i fautori del “no” definitivo al Vaticano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quella che può sembrare all’apparenza solo una manifestazione di dissenso è in realtà una cosa seria. Se si decide infatti di rinunciare ai sacramenti ricevuti, ci si troverà per tutta la vita a non poter essere scelto come madrina o padrino di un bambino, non sarà possibile ricevere le esequie ecclesiastiche (cioè far sì che si possa celebrare il proprio funerale) in mancanza di pentimento e per sposarsi bisognerà chiedere espressamente l’autorizzazione al vescovo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Di fatto si riceve la scomunica latae sententiae dalla Chiesa. «La scomunica è un istituto del diritto religioso che sancisce l'espulsione dalla comunità dei fedeli per colpe gravi in relazione alla stessa religione - spiega il 50enne Edoardo membro dell'Uaar -. Nel nostro caso la "colpa grave" è l'apostasia, ovvero l'abbandono formale della religione Cattolica».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per sbattezzarsi basta inviare una lettera alla propria parrocchia di appartenenza. Nella domanda (scaricabile ad esempio dal sito dell'Uaar) si chiede di riconoscere la propria "inequivocabile volontà di non essere più considerati aderenti alla confessione religiosa denominata Chiesa cattolica apostolica romana” e si dichiara di “rinunciare fin da subito a qualsivoglia pausa di riflessione o di ripensamento in ordine alla soprascritta istanza”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Quest'ultimo punto viene sottolineato in quanto molto spesso i parroci cercano di dissuaderti dalla volontà di sbattezzarsi – afferma Lacriola-. A me è capitato di dover sollecitare il prete della chiesa dove ho ricevuto il battesimo per ben tre volte, prima di riuscire ad ottenere la risposta: desiderava che ci ripensassi». 

Nella lettera di risposta (vedi documento in galleria) vengono ricordati tutti i divieti a cui il non-cattolico andrà incontro da quel momento in poi. In più il proprio nome viene iscritto nel registro parrocchiale sotto la voce (probabilmente) di “indesiderato”. A parte gli scherzi, la Chiesa non può scegliere se “sbattezzare” o meno: deve procedere d’ufficio con lettera e annotazione nel registro.  

«Ai fini statistici registrare la propria volontà di non appartenere più alla Chiesa cattolica è importante- continua Edoardo –. E’ necessario dimostrare come quel "96%  di cattolici in Italia" sia in realtà un dato gonfiato, poichè basato esclusivamente sul numero dei battezzati.  Secondo diversi sondaggi infatti in realtà solo il 40% degli italiani si dichiara cattolico. Ecco perchè molti preti preferirebbero evitare di annotare la volontà di sbattezzo: perdendo seguaci andrebbero a diminuire il forte ruolo politico che rivestono in Italia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E quindi – afferma il 25enne “sbattezzato” Carlo -  chi non si sente cattolico deve rinunciare ufficialmente alla Chiesa. E’ questione di coerenza».


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Il modulo prestampato per la richiesta di sbattezzo, scaricabile dal sito dell'Uaar
La lettera di risposta che arriva allo sbattezzato dopo circa 15-20 giorni dalla richiesta



Mina Barcone
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  • Paolo - Essere battezzati ci aiuta a non subire le insidie del male. Se volete privarvi di questo scudo fate pure, l'importante è esserne consapevoli.
  • Silvio - Dimentichiamo che molto spesso, esempi di peccato arrivino proprio dalle schiere della munifica Chiesa. Si pensi a pedofilia, furto di offerte pecuniarie per festini a base di sesso ed alcool, gioco d'azzardo, ecc. Lo spread tra quello che predicano e quello che fanno è spesso troppo consistente. Per questo da ormai ex cattolico praticante ho deciso di andarmene.
  • Marcello - secondo me l'italia è troppo cristiana fino ad invadere lo spazio altrui come per le benedizioni o le campane scassaballe che ti svegliano alle 8 del mattino
  • Ombretta Aletti - Veramente il male e nei cristiani e nella chiesa cattolica . questo e il motivo per cui vorrei lo sbattezzo . non ci sono grandi assassini tanto quanto i cristiani . la tortura e cristiana statale . l idea sbagliata di peccato e cattolica spesso senza nessuna morale e nessuna etica


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