Loseto, tra isolamento ed elettrosmog. Il comitato: «Non siamo baresi di serie B»
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lunedì 2 maggio 2016
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di Michele Castaldo
Per i residenti non ci sono dubbi: il Comune e le istituzioni locali sono più interessati ai rioni storici e tradizionali, a discapito dei “nuovi” quartieri. A sentire maggiormente questa “lontananza emotiva” dalla mamma Bari, sono soprattutto gli abitanti di Loseto, l’ex frazione non solo più piccola ma anche più distante dal centro cittadino (all’incirca 10 km a sud est).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dopo essere stato per secoli comune autonomo, Loseto è diventato prima frazione di Bari nel 1939 e infine quartiere nel 1970. Un borgo di cui vi avevamo già parlato, illustrandovene la particolare bellezza, fatta di un castello, di una piazza lastricata di chianche, di una chiesa barocca e di una rurale del XIV secolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma Loseto purtroppo non è solo questo. Basta spostarsi sullo stadone di viale Trisorio-Liuzzi per assistere a uno scenario non proprio “pittoresco”. Qui negli anni 80 è stato costruito un agglomerato di case popolari: palazzoni alti e grigi senza balconi, creati nel nulla più totale. Non ci sono negozi, a parte un piccolo supermercato e un bar, non ci sono scuole, né parchi, né servizi comunali. Un triste quartiere dormitorio edificato lontano dagli occhi dei baresi. (Vedi foto galleria)
Per far sentire la voce del rione, è nato un anno fa un comitato di residenti: “Progetto Loseto”, che si sta battendo per ottenere una maggiore considerazione da parte delle istituzioni, andando a colmare il vuoto lasciato dall'amministrazione comunale. «Siamo isolati, qui manca tutto – afferma Alfonso Russo, portavoce del comitato -. Non abbiamo neanche un ufficio del Comune, né servizi pubblici per gli anziani. Abbiamo necessità di spostarci sempre per lavorare, per portare i figli a scuola o semplicemente per fare un certificato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oltretutto per poter uscire da Loseto è necessario avere un’automobile. E’ assolutamente impensabile procedere a piedi o in bicicletta su viale Trisorio Liuzzi, una strada ad alta percorrenza dove le macchine sfrecciano a tutta velocità nonostante i limiti. «Basterebbe creare una nuova viabilità parallela e rallentare il traffico con delle rotatorie – suggerisce Russo -. Così, oltre ad avere una connessione più facile con la città, si ricucirebbe anche la frattura con Loseto antica che sta diventando sempre più un ghetto separato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Parlavamo dell’assenza di parchi. In realtà l’amministrazione comunale ha deciso di crearne uno (è in fase di ultimazione), a pochi metri da un altro già esistente ma messo parecchio male. Ma lo ha posto proprio lì dove passano i tralicci dell’energia elettrica ad alta tensione: non il massimo per i bambini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tralicci che per i residenti rappresentano un vero e proprio “scandalo”, visto che comunque, a prescindere dal parco, passano da sempre sopra le case dei losetani. «Non c’è da scherzarci, c’è un serio rischio di elettrosmog – afferma il portavoce –. Quelle radiazioni possono produrre danni enormi, come Sla, leucemie e cancro. All’epoca dell’edificazione dei palazzi fu spostato un traliccio, ma questa si è rivelata una misura insufficiente: abbiamo dei dati e delle misurazioni che lo dimostrano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il problema dell’elettrosmog sta anche ostacolando lo sviluppo di Loseto. Nei primi anni del nuovo millennio fu progettata la nascita di un istituto scolastico comprensivo, ma il tutto naufragò proprio per l’incompatibilità ambientale con l’alta tensione. L’unico modo per liberarsi del pericolo sarebbe quello di interrare i cavi, cosa che i cittadini stanno chiedendo al Comune.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«A fine febbraio abbiamo organizzato un flash mob in via Sparano – ricorda Russo-. Ci siamo vestiti da tralicci e abbiamo simulato la loro distruzione. Continueramo la nostra battaglia: è arrivato il momento di far sentire la nostra voce. Perché noi non siamo baresi di serie B».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Michele Castaldo
Michele Castaldo
I commenti
- Roby - Ma come? A braccetto col pd, hanno votato pd ed ora si lamentano?
- Luca Castaldo - Bellissimo articolo con veritá che vanno esposte al mondo!!!