Dal mangiare la carta allo strapparsi i peli: guida ai disturbi psicologici pił inconsueti
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venerdģ 11 dicembre 2020
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di Pia Colucci e Grazia Strisciuglio
Avvalendoci del Dsm-v, il Manuale diagnostico dei disturbi psicologici e psichiatrici, siamo andati quindi alla scoperta delle patologie più inconsuete che ledono la mente umana.
La tricotillomania - Gli individui affetti dalla malattia si strappano peli e capelli in maniera incontrollata e ricorrente, usando le mani oppure oggetti come le pinzette. A volte arrivano anche a ingerire ciò che si tolgono (tricofagia). Le conseguenze di tali azioni sono lesioni al cuoio capelluto e perdita dei capelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La patologia fa parte dei disturbi ossessivi-compulsivi, ovvero quei comportamenti messi in atto in maniera ripetitiva volti a “scacciare” pensieri negativi e angosce. Atteggiamenti che però possono divenire incontrollabili andando così a intensificare la propria ansia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il picacismo – La band rock milanese Ministri qualche anno fa pubblicò una canzone dal titolo “Mangio la terra: un chiaro riferimento al “picacismo” (o “disturbo di pica”). Le persone che ne sono affette mangiano infatti oggetti e sostanze normalmente non commestibili come carta, gesso, legno, cotone o sabbia. L'assunzione di tali materie comporta gravi patologie quali carenze nutrizionali, ulcere e infezioni. È considerato un disturbo dell’alimentazione così come per la bulimia, in cui un individuo si abbuffa di cibo per sopperire a mancanze o per esorcizzare sentimenti negativi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il disformismo corporeo – Le persone affette da questa malattia hanno una visione distorta di sé stessi e provano eccessiva preoccupazione nei confronti del proprio aspetto, attribuendosi spesso difetti immaginari. Passano ore ed ore davanti allo specchio per controllarsi il fisico in maniera metodica e entrando così in uno stato perenne di disagio. Si sottopongono quindi a diete drastiche e scorrette e ricorrono all'utilizzo di interventi di chirurgia plastica. Tale sindrome peggiora la qualità della vita e le relazioni interpersonali e può sfociare in disturbi dell'alimentazione quali l'anoressia e la bulimia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il bipolarismo - Il bipolarismo è un’alterazione dell’umore e delle emozioni che comporta l’alternarsi di due fasi completamente opposte tra di loro. La prima è la “depressione maggiore” in cui si presentano disturbi del sonno, senso di tristezza, perdita di interessi e dell’appetito. Questa è seguita da una fase più breve detta “maniacale”: un periodo in cui il soggetto è frenetico, troppo espansivo, irritabile ed euforico. Uno stato d’animo che si associa a “fuga delle idee” (i pensieri si succedono uno dopo l’altro senza una logica), shopping compulsivo, promiscuità sessuale e altri comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. La sua origine è genetica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Taijin Kyofusho e Hikikomori – Si tratta di patologie frequenti in Giappone, ma ultimamente registratesi anche in Occidente. Il “Taijin” deriva dal timore di avere relazioni e di creare disagio con la propria presenza: un qualcosa più diffuso nel Paese del Sol Levante, dove la società collettivista mette grande pressione, caricando di aspettative i suoi membri. Il non essere “perfetti” provoca così una chiusura nei confronti dell’altro, che in casi estremi sfocia nella sindrome di Hikikomori. Quest’ultima comporta il ritirarsi completamente nella propria casa o stanza per non uscire più, evitando al minimo il contatto con l’esterno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le parafilie – Il termine parafilia si riferisce a fantasie e impulsi sessuali distanti e atipici rispetto ai comportamenti più comuni afferenti alla sfera erotica. Un tempo chiamate “perversioni”, oggi vengono catalogate come vere e proprie patologie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le cause scatenanti sono sempre psicologiche: traumi infantili, scarsa educazione sessuale, rapporti familiari difficili. Spesso comportano disagio e vergogna: chi ne soffre li riconosce come devianti ma "non può farne a meno", creando problemi anche al prossimo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra le parafilie più “comuni” ricordiamo l’esibizionismo (il mettere in mostra i propri genitali di fronte a persone non consenzienti), il feticismo (interesse sessuale verso un oggetto o una precisa parte del corpo) e il travestitismo (eccitazione raggiunta indossando abiti del sesso opposto).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Poi ce ne sono altre più particolari e inquietanti. Tra queste l’ipossifilia (raggiungere l’orgasmo tramite pratiche di soffocamento), l’agalmatofilia (godere alla vista di statue, manichini, e bambole), il pigmalionismo (praticare atti erotici con statue), il piquerismo (trovare piacere nel trafiggersi con oggetti acuminati quali spilli e coltelli) e l’oculolinctus, ovvero l’eccitarsi leccando il bulbo oculare del proprio partner.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Immagine di Michael Creelman
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Pia Colucci
Pia Colucci
Scritto da
Grazia Strisciuglio
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