Guardia medica: servizio essenziale, ma a Bari città è inesistente
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lunedì 29 luglio 2013
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di Francesco Sblendorio
Dando uno sguardo alla geografia delle postazioni di guardia medica in città si nota infatti che queste si trovano quasi esclusivamente in periferia, in particolare nelle ex frazioni di Bari e che tutti i quartieri centrali tranne Murat, ne sono privi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non c’è un centro di continuità assistenziale a Libertà, Poggiofranco, Carrassi, San Pasquale, Madonnella e nemmeno al San Paolo. Le restanti 6 postazioni (oltre a quella di via Villari, a Murat) si trovano a Santo Spirito (nella foto), Catino, Carbonara, Torre a Mare e poi a Japigia e sul lungomare Starita, all’altezza della Fiera del Levante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutte in periferia insomma, utili per chi abita lì, ma assolutamente lontane per la maggior parte dei baresi che vivono all’interno del confine segnato dalla circonvallazione. Oltretutto c’è da sottolineare come negli anni siano state chiuse due importanti guardie mediche: quella di via Omodeo e quella di via Giulio Petroni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Secondo Piero Drago, segretario di continuità assistenziale per la provincia di Bari, la scelta del decentramento è stata operata dalle Asl per garantire maggiore sicurezza al personale impiegato: le postazioni verrebbero create laddove già esistono un presidio delle forze dell’ordine e una struttura opportunamente recintata e protetta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il vero limite – denuncia Drago – è infatti dovuto a uno scarso e inefficiente sistema di pubblicizzazione del servizio. I pazienti pretendono dalla guardia medica prestazioni che a essa non competono e, non vedendosi soddisfatti, se la prendono con i medici. La Puglia è una delle regioni con il maggior tasso di aggressioni ai medici di continuità assistenziale e non sono mancati in passato episodi molto gravi, come l’omicidio di una dottoressa. Da qui la necessità di localizzare le postazioni in luoghi particolarmente protetti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Resta comunque il problema di un servizio assolutamente inadeguato. «In città – sottolinea il segretario – agiscono 49 medici di continuità assistenziale: troppo pochi. Per legge infatti ce ne dovrebbe essere uno ogni 5mila abitanti: a Bari siamo invece attualmente a uno ogni 7mila persone. Sarebbero necessarie altre 20 unità e a questo dovrebbe provvedere l’Asl».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra l’altro, secondo le parole di Drago, quest’anno sarebbero stati ridotti da 13 a 4 i punti di assistenza medica per i turisti in tutto il territorio pugliese. In provincia di Bari ce ne sarebbero solo due: a Cozze e Quasano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Eppure i dati dicono che chi si rivolge alla Guardia Medica in genere riceve assistenza adeguata. «Solo nell’1% dei casi – dice il segretario – il paziente viene inviato al pronto soccorso degli ospedali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Insomma, la guardia medica riesce a soddisfare le richieste di cure “veloci”, come quelle per una puntura di insetto, un’insolazione o un abbassamento di pressione. Se però abitate a Bari città e non vi sentite bene, vi toccherà farvi accompagnare in auto a Santo Spirito o a Torre a Mare, a 15 chilometri dal centro cittadino. Oppure, come di fatto avviene, andare a congestionare il pronto soccorso del Policlinico.
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