Bari, ''BiArch'': a settembre il festival biennale dell'architettura
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giovedì 24 giugno 2021
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di Mattia Petrosino
BARI - Dal 1° al 20 settembre Bari ospita la prima edizione di "BiArch - Bari International Archifestival", la prima edizione del festival biennale dell'architettura della città.
Venti giorni, più di 50 ospiti nazionali e internazionali, oltre 32 eventi fra mostre, lectio magistralis, conferenze, workshop, installazioni e performance.
Il festival coinvolgerà l'intera città, dal centro alle periferie, e i suoi principali spazi culturali ed espositivi, alcuni dei quali restituiti nel recente passato alla cittadinanza come il Teatro Margherita, l'ex Palazzo della Provincia, il Fortino Sant'Antonio, Spazio Murat, Spazio 13, l'Officina degli Esordi, l'ex Manifattura Tabacchi, gli spazi dell'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Meridionale, l'ex Arena Moderno; e ancora la Casa delle Culture, il Castello di Ceglie del Campo, piazza Diaz, corso Mazzini e largo Sorrentino. Saranno coinvolti anche spazi privati della città quali gallerie, studi, esercizi commerciali che potranno ospitare eventi temporanei legati al mondo della cultura urbana.
Nel Teatro Margherita sarà allestita la Casa del Festival, che ospiterà le 10 Lectio Magistralis tenute, tra gli altri, da Anne Lacaton, vincitrice del prestigioso Pritzker Prize 2021, Elizabeth Diller, Amos Gitai, Bernard Khoury, Guido Guidi, Giandomenico Amendola, Francesco Moschini, João Nunes, Marco Casamonti, Andreas Kipar.
Quattro mostre rifletteranno i temi cardinali del festival: le prime due, «Moderno Desiderio. Fotografia e immaginario popolare. Terra di Bari 1945/2021», a cura di Luca Molinari, che racconta le trasformazioni urbane della città con l'occhio di tre generazioni di fotografi, e «The Game», a cura di Joseph Grima, un'indagine sull'architettura del controllo delle informazioni nel contesto del tardo mercato capitalistico, si terranno negli spazi del Teatro Margherita; mentre «Margini», nell'ex Palazzo della Provincia, a cura del DICAR del Politecnico di Bari, indaga le cesure interne, i bordi costieri e rurali degli spazi periferici della città e «Forensic Architecture. Pratiche di verifica», nello Spazio Murat, presenta quattro casi emblematici analizzati dallo studio londinese Forensic sui temi della militarizzazione del bacino del Mediterraneo.
Il programma degli eventi conta inoltre una serie di conferenze, ospitate all'interno del Teatro
Margherita; installazioni temporanee diffuse in città e all'interno del cantiere evento alla ex Manifattura dei Tabacchi; performance audiovisive negli spazi presi in cura dalle comunità di cittadini; workshop sul rapporto della città col suo spazio costiero e periferico e sui temi dei beni comuni.
Per partecipare ai workshop, è necessario iscriversi entro il prossimo 16 luglio al form già disponibile sul sito web del festival www.biarch.org.
Gli eventi del BiArch saranno tutti a ingresso gratuito e contingentato su prenotazione, nel rispetto delle normative anti-Covid19; chi non dovesse riuscire a prenotarsi per tempo sarà inserito in una lista d'attesa.
Venti giorni, più di 50 ospiti nazionali e internazionali, oltre 32 eventi fra mostre, lectio magistralis, conferenze, workshop, installazioni e performance.
Il festival coinvolgerà l'intera città, dal centro alle periferie, e i suoi principali spazi culturali ed espositivi, alcuni dei quali restituiti nel recente passato alla cittadinanza come il Teatro Margherita, l'ex Palazzo della Provincia, il Fortino Sant'Antonio, Spazio Murat, Spazio 13, l'Officina degli Esordi, l'ex Manifattura Tabacchi, gli spazi dell'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Meridionale, l'ex Arena Moderno; e ancora la Casa delle Culture, il Castello di Ceglie del Campo, piazza Diaz, corso Mazzini e largo Sorrentino. Saranno coinvolti anche spazi privati della città quali gallerie, studi, esercizi commerciali che potranno ospitare eventi temporanei legati al mondo della cultura urbana.
Nel Teatro Margherita sarà allestita la Casa del Festival, che ospiterà le 10 Lectio Magistralis tenute, tra gli altri, da Anne Lacaton, vincitrice del prestigioso Pritzker Prize 2021, Elizabeth Diller, Amos Gitai, Bernard Khoury, Guido Guidi, Giandomenico Amendola, Francesco Moschini, João Nunes, Marco Casamonti, Andreas Kipar.
Quattro mostre rifletteranno i temi cardinali del festival: le prime due, «Moderno Desiderio. Fotografia e immaginario popolare. Terra di Bari 1945/2021», a cura di Luca Molinari, che racconta le trasformazioni urbane della città con l'occhio di tre generazioni di fotografi, e «The Game», a cura di Joseph Grima, un'indagine sull'architettura del controllo delle informazioni nel contesto del tardo mercato capitalistico, si terranno negli spazi del Teatro Margherita; mentre «Margini», nell'ex Palazzo della Provincia, a cura del DICAR del Politecnico di Bari, indaga le cesure interne, i bordi costieri e rurali degli spazi periferici della città e «Forensic Architecture. Pratiche di verifica», nello Spazio Murat, presenta quattro casi emblematici analizzati dallo studio londinese Forensic sui temi della militarizzazione del bacino del Mediterraneo.
Il programma degli eventi conta inoltre una serie di conferenze, ospitate all'interno del Teatro
Margherita; installazioni temporanee diffuse in città e all'interno del cantiere evento alla ex Manifattura dei Tabacchi; performance audiovisive negli spazi presi in cura dalle comunità di cittadini; workshop sul rapporto della città col suo spazio costiero e periferico e sui temi dei beni comuni.
Per partecipare ai workshop, è necessario iscriversi entro il prossimo 16 luglio al form già disponibile sul sito web del festival www.biarch.org.
Gli eventi del BiArch saranno tutti a ingresso gratuito e contingentato su prenotazione, nel rispetto delle normative anti-Covid19; chi non dovesse riuscire a prenotarsi per tempo sarà inserito in una lista d'attesa.