di Raniero Pirlo

Da Gino Latilla a Diodato: i nove cantanti pugliesi che hanno vinto il Festival di Sanremo
BARI - La Puglia ha fatto sentire più volte la sua voce sul palco di Sanremo. Con 14 vittorie all’attivo è infatti la terza regione più premiata nella storia del Festival, preceduta solo da Lazio e Lombardia. Da Gino Latilla a Diodato sono ben nove gli artisti del Tacco d’Italia che hanno trionfato in 74 anni di storia della kermesse, con brani spesso rimasti impressi nella memoria canora del Bel Paese.   

Ecco quindi chi sono i cantanti pugliesi riusciti a vincere a Sanremo. Attenzione: nel redigere la lista abbiamo considerato la regione dove l’artista è cresciuto e si è formato musicalmente e non la mera città di nascita. (Vedi foto galleria)

Gino Latilla (1954) – Nel 1954, nella quarta edizione del Festival, è il barese Gino Latilla a conquistare Sanremo con “Tutte le mamme”: un brano dalla melodia semplice che celebrava l’amore materno. La canzone fu interpretata anche da Giorgio Consolini. All’epoca infatti il regolamento della gara prevedeva una doppia esibizione: il pezzo era eseguito due volte da due artisti diversi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



Franca Raimondi (1956) - Due anni dopo, nel 1956, è la 24enne Franca Raimondi, originaria di Monopoli, a trionfare con “Aprite le finestre”. Un pezzo ottimista e spensierato, interpretato con voce fresca e solare, che si inserì perfettamente nel contesto del boom economico italiano. La canzone rappresentò l’Italia nella prima edizione dell’Eurovision Song Contest, tenutasi nel maggio del 1956.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



Domenico Modugno (1958-1959-1962-1966)  - Il grande Domenico Modugno è, assieme a Claudio Villa, l’artista italiano che ha vinto più edizioni del Festival: ben quattro. Nato a Polignano a Mare ma cresciuto a San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi, Mimmo trionfò nel 1958 con “Nel blu dipinto di blu”: la mitica “Volare” che divenne un successo mondiale vendendo milioni di copie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L’anno successivo Modugno riuscì a ripetersi vincendo con il brano “Piove (Ciao, ciao bambina)”, reinterpretato come era avvenuto nel 1958 da Johnny Dorelli. E raggiunse il gradino più alto del podio in altre due occasioni: nel 1962 con “Addio… addio” (cantata anche da Claudio Villa) e nel 1966 con “Dio, come ti amo”, presentato in doppia esecuzione da Modugno e Gigliola Cinquetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



Nicola Di Bari (1971-1972)  - Anche negli anni 70 Sanremo si colora di Puglia. Nicola di Bari, originario di Zapponeta in provincia di Foggia, trionfa infatti sia nel 1971 che nel 1972. La prima affermazione avviene con il brano “Il cuore è uno zingaro”: un brano che (eseguito anche dalla toscana Nada), divenne subito un classico della musica italiana. L’anno seguente il bis con la poetica “I giorni dell’arcobaleno”, una canzone scritta da Nicola assieme a Dalmazio Masini e Piero Pintucci.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)




Al Bano (1984) - L’amore e la fiducia nel domani di “Ci sarà” valgono la vittoria nel 1984 ad Al Bano e Romina Power, che due anni prima avevano sfiorato il primo posto con “Felicità”. Il brano segna il periodo d’oro della coppia, unita anche nella vita. Al Bano, originario di Cellino San Marco in provincia di Brindisi, è ancora oggi sulla cresta dell’onda grazie alla sua inconfondibile e potente voce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



Anna Oxa (1989-1999) - Nel 1989 è una ballata struggente che parla di addio a conquistare il pubblico italiano: “Ti lascerò”, interpretata da Fausto Leali e dalla barese Anna Oxa. Dieci anni dopo quest’ultima torna a trionfare a Sanremo con “Senza pietà”: un brano pop sofisticato che racconta l’amore sfruttando il linguaggio bellico e la particolare voce dell’artista di origini albanesi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



Emma Marrone (2012) – Nata a Firenze ma cresciuta ad Aradeo in provincia di Lecce (tra l’altro paese d’origine dei genitori), Emma Marrone riporta la Puglia in vetta al Festival nel 2012. La cantante vince con “Non è l’inferno”, dopo essersi posizionata al secondo posto l’anno precedente. Dalle sonorità pop-rock, il brano descrive temi di disagio economico, rispecchiando il periodo di crisi in cui l’Italia versava in quegli anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



Ermal Meta (2018) – Anche Ermal Meta non è nato in Puglia, è cresciuto però a Bari: città in cui si trasferì dall’Albania all’età di 13 anni. Va considerato quindi, almeno artisticamente, pugliese. La sua vittoria a Sanremo arriva nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro cantando “Non mi avete fatto niente”. Le voci intense di Meta e Moro, lanciano un messaggio di denuncia contro il terrorismo e di resilienza di fronte alle tragedie che stavano colpendo il mondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



Diodato (2020)  - L’ultimo vincitore pugliese al Festival è Diodato, artista nato ad Aosta ma cresciuto a Taranto, città della madre. La sua intima “Fai rumore” fece innamorare il pubblico sanremese nel 2020 e divenne nel giro di pochi giorni l’inno dell’Italia in lockdown per la pandemia da Covid, risuonando dai balconi delle case di tutto il Paese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)



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Gino Latilla (1954) – Nel 1954, a quattro anni dall’indizione del Festival, è il barese Gino Latilla a conquistare Sanremo con “Tutte le mamme”: un brano dalla melodia semplice che celebrava l’amore materno
Franca Raimondi (1956) - Nel 1956 è la 24enne Franca Raimondi, originaria di Monopoli, a trionfare con “Aprite le finestre”. Un pezzo ottimista e spensierato che si inserì perfettamente nel contesto del boom economico italiano (foto di Caulfield)
Domenico Modugno (1958-1959-1962-1966) - Nato a Polignano a Mare ma cresciuto a San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi, Mimmo trionfò nel 1958 con “Nel blu dipinto di blu”, nel 1959 con “Piove (Ciao, ciao bambina)”, nel 1962 con “Addio… addio” e nel 1966 con “Dio, come ti amo” (foto di Harry Pot / Anefo)
Nicola Di Bari (1971-1972) - Nicola di Bari, originario di Zapponeta in provincia di Foggia, trionfa a Sanremo sia nel 1971 che nel 1972. La prima affermazione avviene con il brano “Il cuore è uno zingaro”, l’anno seguente il bis con la poetica “I giorni dell’arcobaleno”
Al Bano (1984) - L’amore e la fiducia nel domani di “Ci sarà” valgono la vittoria nel 1984 ad Al Bano e Romina Power. Al Bano, originario di Cellino San Marco in provincia di Brindisi, è ancora oggi sulla cresta dell’onda grazie alla sua inconfondibile e potente voce (foto di Ja Fryta)
Anna Oxa (1989-1999) - Nel 1989 è una ballata struggente che parla di addio a conquistare il pubblico italiano: “Ti lascerò”, interpretata da Fausto Leali e dalla barese Anna Oxa. Dieci anni dopo quest’ultima torna a trionfare a Sanremo con “Senza pietà” (foto di OLYCOM)
Emma Marrone (2012) – Nata a Firenze ma cresciuta ad Aradeo in provincia di Lecce (tra l’altro paese d’origine dei genitori), Emma Marrone riporta la Puglia in vetta al Festival nel 2012. La cantante vince con “Non è l’inferno” (foto di Albin Olsson)
Ermal Meta (2018) – Anche Ermal Meta non è nato in Puglia, ma è cresciuto però a Bari: città in cui si trasferì dall’Albania all’età di 13 anni. La sua vittoria a Sanremo arriva nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro cantando “Non mi avete fatto niente” (foto di Eliaxt)
Diodato (2020) - L’ultimo vincitore pugliese al Festival è Diodato, artista nato ad Aosta ma cresciuto a Taranto, città della madre. La sua intima “Fai rumore” fece innamorare il pubblico sanremese nel 2020 e divenne nel giro di pochi giorni l’inno dell’Italia in lockdown (foto di Simone Fonda)



Raniero Pirlo
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  • Vito Petino - Mio padre mi raccontava di un episodio accaduto a suo cugino Renato Belviso, per me zio Uccio, amico in quella ristretta Bari murattiana di Gino Latilla e Silvio Noto, altro protagonista televisivo. I tre in un luglio di fine seconda guerra si ritrovarono sull'arenile di San Francesco, non ancora lido, per il solito bagno in mare. Mentre si asciugavano al solleone, addocchiarono una bella ragazza più avanti con l'abbronzatura insieme ad altre amiche, che li ringalluzzì. Zio Uccio, intraprendente studente di giurisprudenza, si dette coraggio e l'avvicinò. Preso da passione subitanea, non curandosi delle altre amiche, cominciò a recitarle versi poetici infarciti di Venere che viene dal mare, stella più luminosa del sole, occhi più preziosi di mille brillanti e così via, tutte fandonie di noi uomini per giungere in pratica all'ambito punto. Non aveva finito di declamare, chè gli arrivò in pieno muso un "Uagliò, c ffit !!!", detto col più bel canoro vernacolo barivecchiano. Fu peggio che ricevere una secchiata d'acqua ghiacciata dietro la spalla, cocente per il solleone e per la passione, spenta immediatamente così com'era sorta, mentre le ragazze allegramente sorridenti correvano vocianti in acqua. Furono proprio Gino e Silvio che spifferarono in giro la storiella. Le volte che mio padre gli chiedeva in famiglia di raccontare l'episodio, zio Uccio, nel frattempo avvocato, si arrabbiava, mandando tutti a quel paese, tanto era il fastidio che il ricordo suscitava...


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