Grace di Monaco: una soap opera sulla Principessa fredda e poco verosimile
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mercoledì 4 giugno 2014
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di Mariangela Dicillo
«Questo è un racconto di finzione tratto da una storia vera». Sono le parole che compaiono nel primo fotogramma di Grace di Monaco, il film di Olivier Dahan che racconta alcuni episodi della vita dell'attrice statunitense Grace Kelly, la diva che diventò Principessa di Monaco sposando il principe Ranieri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il regista aveva già sondato il campo del genere biografico nel 2007 con La vie en Rose, lungometraggio dedicato alla cantante Edith Piaf, ottenendo molti consensi sia da parte della critica che del pubblico. Questa volta, però, non ha avuto lo stesso riscontro positivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il film infatti si concentra troppo sullo sfarzo di abiti e ambientazioni, lasciando poco spazio alla complessità di un personaggio come Grace Kelly, interpretata da una Nicole Kidman troppo “fredda” e poco sensuale, con il volto poco espressivo forse anche a causa delle iniezioni di botulino. E la sceneggiatura risulta un po’ piatta, senza “passione” e colpi di scena e con dialoghi banali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lo scenario storico poi, è troppo poco attinente ai fatti della Francia dei primi anni Sessanta e risulta anche inverosimile l’importanza politica e strategica che avrebbe avuto Grace Kelly impegnata nel portare pace tra la Francia e il principato di Monaco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Certo, molto bella risulta la scenografia e i primi piani di ispirazione hitchcockiana. Per il resto ci rimane un film che, tra elementi da soap opera come litigi e tradimenti, non restituisce agli spettatori la problematicità di un personaggio straordinario qual era quello di Grace Kelly.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Mariangela Dicillo
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