Carmen Consoli al Petruzzelli: tra mare e sirene un concerto acustico tutto al femminile
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venerdì 31 marzo 2017
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di Gennaro Gargiulo
E al centro di tutto le “sirene”: le donne. Evocate nel nome dello spettacolo, nelle canzoni e nelle partecipazioni, visto che ad aprire il concerto ci ha pensato un’altra “femmina” siciliana: la cantante Gabriella Grasso, che ha eseguito due brani in dialetto tratti dal recente album " Vussia cuscienza".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Carmen, in gonna lunga color glicine e camicia verde metalizzato quasi fosforescente, parte subito dopo con quattro canzoni di fila accompagnata solo dalla sua chitarra. Ma non si tratta di esecuzioni “dolci”: "sulle rive di Morfeo" disegna armonie spesso in minore, "Fiori d'Arancio" vira verso il blues e "Perturbazione Atlantica" è quasi una canzone folk. La Consoli sfodera tutta la sua voce, inaspettatamente potente, e una matura padronanza delle varie chitarre che alterna a seconda del brano da eseguire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E poi ecco altre sirene: sul palco arrivano Emilia Belfiore al violino e Claudia Della Gatta al violoncello e in quel momento il repertorio si addolcisce, alternando classici come "L'ultimo bacio" a brani più recenti quali "Maria Catena".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La cantante a metà concerto spiega come la “sirena” sia anche sinonimo di allarme, di pericolo. Ed è questo il pretesto per lanciare pezzi come "Eco di Sirene" (che parla di guerra), "Mio Zio" (dove viene denunciato un incesto), "Maria Catena" (con le vittime da calunnia), sino al delicato ricordo del padre morto in "Mandaci una cartolina" e alle rivisitazioni delle canzoni di denuncia sociale di Rosa Balestrieri.
In ogni caso le protagoniste dei brani sono sempre le donne, con le loro ansie, paure, energie e sogni. Sarà per questo che un pubblico in prevalenza femminile l'ha supportata con un tifo da stadio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Peccato solo che un teatro come il Petruzzelli non abbia assicurato un'acustica perfetta nei settori più lontani dal palco.
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Scritto da
Gennaro Gargiulo
Gennaro Gargiulo