Da Matematica a Linguistica: ecco quali sono gli esami più temuti dagli universitari baresi
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martedì 24 marzo 2020
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di Mattia Petrosino
Ecco quindi quali sono gli appelli più faticosi dei principali corsi di laurea.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Economia e commercio – Qui non ci sono dubbi: l’esame più difficile di tutto il corso è, da sempre, Matematica, per il quale bisogna affrontare sia uno scritto che un orale con esercizi da fare “al momento”. Una bestia nera per tutti gli studenti di Economia, specie negli anni 80 e 90, quando insegnava il severo Luigi Albano, dal cui corso in molti scappavano per non assicurarsi una sicura bocciatura.
«Ma anche oggi Matematica è un’ossessione per chiunque - afferma la 23enne universitaria Raffaella -: io l’ho dovuto ripetere sette volte». «Senza dubbio è l’appello più problematico – conferma la 24enne Rosa -: concerne una vasta gamma di argomenti che vanno dall’insiemistica agli integrali. Nonostante venissi dal liceo scientifico l’ho rifatto per ben cinque volte. Ma posso ritenermi fortunata: con me il giorno della “promozione” c’era una ragazza che piangeva al telefono con la mamma. Finalmente al decimo tentativo era riuscita a superarlo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lettere – Fino a qualche anno fa l’esame più arduo di Lettere era sicuramente Geografia del temuto Pasquale Rossi: professore che ha lasciato la cattedra nel 2017. «Comprendeva un programma gigantesco – spiega la 32enne Mina –. La parte terribile era quella di cartografia: un qualcosa di completamente diverso dalle normali materie letterarie. Io pur di passarlo mi sono accontentata di un 18».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ma Rossi non era propenso a mettere voti così bassi – sottolinea la 25enne Ilaria -. Così se si accettava un punteggio minimo bisognava, spesso, subire un’“umiliazione”. Il docente infatti dopo aver segnato il voto sul libretto lo buttava dalla finestra e il malcapitato doveva andarselo a riprendere. Proprio per questo veniva chiamato “18 giardino”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ora però c’è un esame che ha preso il posto di Geografia: Linguistica generale. «È molto articolato e prevede anche una prova scritta – ci dice sempre Ilaria -. Poi diversamente dal nostro indirizzo che è umanistico, qui si studia “scientificamente” l’uso del linguaggio, analizzando aspetti specifici quali la fonetica».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Giurisprudenza – La facoltà di Giurisprudenza vede in Economia Politica l’esame più spigoloso di tutto il corso. «L’ho sostenuto quattro volte – racconta la 25enne Eloisa –. La prima fu un tentativo, ma la seconda invece mi buttò parecchio giù perché avevo studiato tanto. La terza si trasformò in un disastro: ero così terrorizzata da non riuscire neanche a parlare. A quel punto mi presi una pausa, superando così l’appello alla quarta “botta”, dopo aver perso mesi e mesi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Certamente è la materia più complessa perché lontana dal mondo del diritto in senso stretto, con profili prettamente economici – conferma la 26enne Gaia -. La Martucci è la docente più temuta di tutto il corso di laurea, perché molto esigente. Leggenda narra che nessuno si sia mai permesso di rifiutare un suo voto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Medicina – Medicina, facoltà già lunga di per sé, ha in Specialità medico-chirurgiche 3 il suo scoglio più duro. «Essendo costituito da cinque materie sei costretto a sottoporti a cinque interrogazioni diverse – ci spiega il 23enne Stefano –. La parte più ostica è quella di Oncologia perché “immensa” ed eccessivamente specifica. C’è chi è stato bocciato anche per cinque o sei appelli di seguito».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dello stesso parere è il 24enne Giorgio. «È una prova che richiede grande preparazione – afferma -. Io l’ho rifatto più di una volta e questa cosa mi ha parecchio scoraggiato. I professori sono poi troppo esigenti e questo non aiuta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ingegneria – Sia per Ingegneria Meccanica che Edile l’esame più tosto è Scienza delle Costruzioni. «L’ho dovuto ripetere quattro volte – sottolinea il 25enne Fabio, laureato in Edile -: richiede infatti basi scientifiche molto solide. Aguinaldo Fraddosio poi, pur essendo un docente valido, è allo stesso tempo molto temuto per il gran numero di bocciati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dello stesso parere è il 23enne Nicola, universitario di Meccanica. «È il più difficile sia per la mole di studio che per gli argomenti in sé – riferisce –: spazia dai concetti di analisi, geometria e fisica al principio della costruzione di modelli reali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Architettura – Qui infine, oltre alla predetta Scienze delle Costruzioni (comune nella difficoltà ai due corsi di laurea), c’è Storia dell’Architettura Greca e Romana a non far dormire sonni tranquilli agli studenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«È stata la materia più “pesante” di tutto il mio percorso universitario – racconta il laureando 29enne Antonio –. È un esame che si sostiene al primo anno, ma che in pochi riescono a dare subito: consiste nell’imparare a memoria la storia di centinaia di templi, terme e monumenti, sapendo poi disegnare all’impronta piante, prospetti, sezioni e dettagli. Inoltre il docente Giorgio Rocco incute grande timore perché molto pignolo e avaro nei voti. La prima volta fui bocciato soltanto perché risposi che un tempio era stato costruito “all’incirca” nel 50 a.C., anziché dire la data precisa: il 55 a.C. Conosco gente che l’ha ripetuto dalle cinque alle nove volte».
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Scritto da
Mattia Petrosino
Mattia Petrosino