Combattere l'omofobia tra gli studenti: ma solo poche scuole aderiscono
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lunedì 23 settembre 2013
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di Mina Barcone
L’idea è nata l’anno scorso a seguito di una richiesta dei rappresentanti d’istituto (tra cui uno omosessuale) del liceo linguistico "San Benedetto" di Conversano, che hanno proposto ai propri docenti un intervento formativo dell’Arcigay a scuola. L’associazione è quindi intervenuta durante le assemblee di classe per portare avanti un progetto di tolleranza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da qui l’idea di estendere l’iniziativa a tutte le scuole superiori di Bari e provincia, ma purtroppo solo il “Montale” di Rutigliano e il “Morea” di Conversano (più un gruppo scout aconfessionale di Valenzano) hanno risposto sì alla proposta dell’Arcigay. Da parte degli altri, il silenzio più assoluto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«E' molto probabile che si tema il giudizio dei genitori, di quello che potrebbero pensare – afferma Iavarone - Il progetto non ha costi da sostenere in quanto ci sono dei volontari che prendono parte gratuitamente agli incontri, non vengono sottratte ore alla didattica tradizionale perché si svolgerebbe durante le ore di assemblea di classe. Di conseguenza è evidente che il problema del “no” è radicato in preconcetti del tutto sbagliati che ancora non si riescono a superare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma in cosa consiste “Liberi di essere liberi di amare"? «Cerchiamo di mettere in crisi i pregiudizi, anche attraverso giochi di ruolo – risponde il responsabile dell’Arcigay -. A turno ognuno di loro “gioca” a fare il bullo e subito dopo diventa vittima e viene chiamato “ricchione”. Oppure gli facciamo guardare dei video in cui a tenersi per mano sono due ragazzi e o a scambiarsi teneri baci sono due ragazze»
Risultato? «C'è stato un aumento del senso critico dei ragazzi – dichiara Iavarone - molti hanno maturato una propria idea in merito, hanno fatto molte domande e chiarito parecchi dubbi e hanno visto che gli omosessuali non sono “checche isteriche” ma persone normali, gente comune. Per noi questo è tanto».
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