di Serena De Novellis

Sannicandro, il nuovo canile già abbandonato: non c'è nessuno che lo voglia gestire
SANNICANDRO DI BARI - Una struttura pronta per essere utilizzata da più di un anno, costata ben 825mila euro, ma mai entrata in funzione. È la strana storia del “Dog House”, il parco canile completato nelle campagne di Sannicandro di Bari alla fine del 2014 senza mai essere inaugurato e lasciato in evidente stato di abbandono. E pensare che è stato costruito non solo per accogliere cani randagi, ma anche per riqualificare un'area fino a qualche anno fa in mano alla criminalità organizzata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il terreno infatti fu confiscato alla malavita locale e affidato al Comune che stanziò 82.500 euro per la realizzazione del progetto: i restanti 742.500 euro arrivarono dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Il parco ha visto così la luce tra gli uliveti e i vigneti di contrada Vezzeta, al chilometro 7,5 della strada provinciale per Acquaviva delle Fonti, con un design particolare: l'edificio centrale, dipinto interamente di bianco, richiama la forma di un osso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un'iniziativa che almeno sulla carta è apparsa molto utile. Si stima infatti che la Puglia sia la "regina" italiana del randagismo, con circa 90mila bestiole che vagano senza avere un padrone sul territorio regionale. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto.  

Siamo andati a fare visita al canile (vedi foto galleria), che somiglia più che altro un casolare in stato di degrado. Quando arriviamo davanti all'entrata si avvicina a sorpresa un uomo: parla un italiano stentato e ci invita con insistenza ad entrare, dicendo di volerci offrire una birra. Immaginiamo sia un clochard che ha trovato rifugio all'interno dell'edificio e decliniamo l’offerta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci facciamo un giro. Un cancello consente di accedere a quella che dovrebbe essere l’area verde destinata ad accogliere i visitatori: qui alcuni mesi fa era ancora possibile osservare panchine, aiuole e piante che oggi sono nascoste da una vegetazione spontanea per niente curata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una piccola distesa di ciottoli separa questa zona dall’ingresso dall’edificio principale, quello a forma d'osso, dove in teoria dovrebbero essere attivi gli ambienti adibiti alla cura e al benessere degli animali. E dove mancano però ancora le attrezzature e gli arredi necessari. Nei progetti rientrava anche l'allestimento di una sala sanitaria dell'Asl: qui i veterinari avrebbero potuto effettuare le sterilizzazioni di rito ed eseguire addirittura degli interventi in caso di urgenza. Nella zona retrostante lo stabile spicca infine la schiera delle cucce ideata come riparo per le bestiole.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Un vero peccato che tutto ciò non sia in funzione. Il Comune di Sannicandro ha infatti prima preso accordi con la Lega nazionale per la difesa del cane di Bitetto, che si è fatta poi da parte perché a detta loro la struttura non era adeguata ad ospitare al meglio i cani. Poi si è deciso di indire una gara d'appalto per la gestione quinquennale del canile, che però non ha attirato alcun candidato. Il compito di dar vita alla struttura è stato così dato provvisoriamente, per sei mesi, ad un’associazione di volontariato di Acquaviva delle Fonti: L’Arca. Lo confermano il sito istituzionale del Comune di Sannicandro e la polizia municipale. L’associazione però almeno a prima vista non sembra aver messo piede nel canile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cerchiamo a questo punto di contattare L’Arca per capirne di più. Non è facile. Il recapito telefonico reperibile intanto in rete è errato: ci risponde infatti una signora dicendo che abbiamo sbagliato numero. L'indirizzo presente su internet invece ci porta in un’erboristeria di Acquaviva. Ci rechiamo nel paese e raggiungiamo il negozio, dove parliamo con la proprietaria. La donna rivela di essere la responsabile dell’associazione, ma ci liquida un po' infastidita. «Noi non abbiamo in gestione alcun canile - afferma - chiedete piuttosto al Comune di Sannicandro. Non c’è stata una gara d’appalto per questa gestione, non so cosa dirvi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il mistero si infittisce. Non ci resta che seguire il consiglio della signora e andare a chiedere spiegazioni in Comune. Qui parliamo con Saverio Ragno, impiegato dell’ufficio Lavori Pubblici nel municipio di Sannicandro e responsabile della gara d'appalto andata deserta. Gli riferiamo del colloquio intercorso con l’associazione. «Dicono di non avere nulla a che fare con la struttura perché evidentemente non gli è ancora stata recapitata la comunicazione ufficiale - ci risponde -. In realtà abbiamo già fatto la determina di aggiudicazione prima di Natale e stiamo per scrivere un verbale di consegna all’associazione. Tra un mese dovrebbe entrare tutto in funzione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Usciamo dal Comune, ma qualcosa ci dice che l’ottimismo del funzionario non sarà confermato dai fatti. Nel frattempo però una cosa l’abbiamo saputa: il tizio che ci ha invitato a bere una birra all’interno del parco non era mica un senzatetto, ma il guardiano di origine indiana che vigila il canile. Un custode nominato per custodire il nulla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
L'ingresso del Dog House, il parco canile di Sannicandro di Bari, situato sulla strada provinciale per Acquaviva delle Fonti
Tra i ciottoli e la vegetazione incolta si erge in lontananza l'edificio a forma di osso concepito per curare e sterilizzare i cani randagi
Il signore indiano che vigila temporaneamente sulla struttura in attesa che venga inaugurata
Uno scatto del parco canile appena terminato, quando la vegetazione spontanea non aveva ancora nascosto panchine, piante e aiuole (foto del gruppo facebook Movimento Civico per Sannicandro)
Uno scorcio dell'edificio a forma di osso subito dopo la fine dei lavori (foto del gruppo facebook Movimento Civico per Sannicandro)
Le cucce posizionate nell'area retrostante l'edificio centrale (foto del gruppo facebook Movimento Civico per Sannicandro)
Un'altra immagine della schiera di cucce immersa nelle campagne di Sannicandro di Bari (foto del gruppo facebook Movimento Civico per Sannicandro)



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  • Angela - Box angusti, largo uso di lamiere metalliche e plexiglass che rendono la struttura un perfetto forno in estate e una cella frigorifera in inverno, dove è la meraviglia che nessuna associazione voglia metterci piede? Diventerebbe solo l'ennesimo canile lager di cui poi doverci scandalizzare. Questa struttura è del tutto inadeguata !
  • Nicola - "No a chi ama cani e gatti ma è indifferente verso il prossimo" cit. Papa Francesco. A mio modesto avviso la " giornalista " farebbe meglio a cambiare mestiere.


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