Sono 817 i baresi iscritti all'Università di Bologna: ma com'è vivere e studiare in Emilia?
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martedì 10 maggio 2022
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di Raniero Pirlo
Quest’ultima, fondata nel lontano 1088, rappresenta la più vecchia Università del mondo occidentale, oltre a rappresentare, secondo il Censis, il miglior luogo dove studiare in Italia per strutture e organizzazione. E così Bologna, con il suo romantico centro storico, le cento biblioteche e l’animata vita culturale e serale, continua ad affascinare i giovani di tutta Europa. Basti pensare che sui 90mila iscritti ai vari corsi, la metà risultano provenienti da fuori regione, mentre 7mila sono stranieri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Desideravo iscrivermi a una facoltà all’altezza delle mie aspettative e quella di Bologna si è rivelata tale – ci dice Lorenzo, 19enne barese che frequenta il primo anno di Medicina –. Gli amici che sono rimasti in Puglia a studiare continuano ad avere problemi con gli appelli d’esame e con orari delle lezioni spesso non rispettati. Qua invece funziona tutto alla perfezione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dello stesso parere è Alba, 21enne di Casamassima trasferitasi in Emilia tre anni fa. «Dopo la maturità ero decisa a cambiare città – spiega la studentessa di Lettere Classiche -. La scelta è ricaduta su Bologna perché il suo Ateneo è considerato all’unanimità tra i migliori, se non il migliore d’Italia. D’altronde persino Dante Alighieri si trasferì qui da Firenze per approfondire gli studi giuridici».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tuttavia a fare gola ai ragazzi, oltre all’offerta formativa, è anche e soprattutto la “vita universitaria”. Perché Bologna non è solo libri e banchi. È una città “giovane” a tutti gli effetti (ha un’età media di 46,8 anni) e conta numerosissimi centri ricreativi, associazioni e locali in cui si concentra la movida serale, specie fra i portici del centro storico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Anch’io ho studiato Lettere Classiche, ma a Bari – sottolinea la 23enne Oriana -. Dopo essermi laureata ho però deciso di iscrivermi alla magistrale all’Alma Mater, perché qui vengono organizzati più eventi, conferenze e convegni. Ci sono mille stimoli, a differenza dell’Uniba che conta professori eccellenti ma un ambiente meno frizzante».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Per me è stato estremamente facile ambientarmi – ammette Lorenzo –. La città è ricca di piste ciclabili e mi permette di spostarmi rapidamente in bici da un luogo a un altro per arrivare presto alle lezioni, partecipare a concerti o semplicemente incontrare i miei amici senza spendere una fortuna in mezzi di trasporto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Certo, mantenersi non è facile: come in tutti i centri del Nord i costi sono decisamente più alti rispetto al Mezzogiorno. «Il prezzo di una camera singola per uno studente può arrivare a toccare i 400 euro – ci dice Davide –, a cui si devono ovviamente aggiungere bollette, spesa e tasse dell’Ateneo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In più il capoluogo emiliano è costretto da anni ad affrontare problemi riguardanti l’ordine pubblico e la sicurezza. La “città rossa” nel 2021 è stata infatti indicata come la seconda provincia in Italia per indice di criminalità, alla luce soprattutto del numero di furti e di violenze sessuali. «A differenza di Bari dove la zona attorno all’Ateneo è supervisionata e pulita – conferma Oriana -, qua il centro è molto sporco e può diventare anche pericoloso dopo una certa ora».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nonostante ciò i ragazzi continuano ad animare le vie della “città delle due torri” alla continua ricerca di nuove esperienze e amicizie. E qualche settimana fa il 26enne Paolo ha inaugurato su Instagram la pagina “baresiabologna”. «Desidero riunire in una sola comunità tutti i baresi che si trovano qui – ci confida il giovane –. Un gruppo che sia vivace e propositivo. Sarebbe bello incontrarci e raccontarci qualcosa della Puglia che ci manca e magari cercarla o ricrearla in questo luogo. Un modo per sentirsi ancora di più a casa».
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