Pensieri, citazioni e annunci: i muri dei bagni pubblici come Facebook
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venerdì 4 luglio 2014
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di Valeria Quarto
Facendo un giro nei wc pubblici di Bari (vedi foto galleria), abbiamo trovato esempi di scritte amorose come “E scusa se ti amo”, che potrebbe semplicemente essere frutto della passione esagerata per le canzoni di Tiziano Ferro, oppure cinque parole che nascondono una storia finita male o un sentimento che non può essere dichiarato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma ancora frasi che inneggiano a un cambiamento della politica internazionale “Palestina Libera” o citazioni colte, come quella di Antonio Gramsci: “Istruitevi, perché abbiamo bisogno della vostra intelligenza. Agitatevi, perché abbiamo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un luogo troppo “informale” per un contenuto così profondo? Forse non conta né il dove né il come un messaggio venga trasmesso, ma l’importante è che venga letto da più persone possibili. Perché nel bagno si è costretti a leggere, visto che in “quei” momenti siamo impossibilitati a muoverci dal punto in cui ci troviamo. E allora l’occhio cade proprio sul “post” che qualcuno ha scritto ore, giorni o anni prima.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E poi c’è chi, proprio come Facebook, decide di “commentare”. Una scritta dice “Perché mancano i cestini?” e sotto c’è chi risponde “Se li sono portati via gli alieni”. O ancora c’è chi disegna qualcosa di insensato e via al commento: “E’ al contrario imbecille”. Contro risposta: “Mi ha insegnato tua madre, comunque so chi sei, stai attenta nei corridoi”. Insomma discussioni che rischiano di passare dal virtuale al reale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Chiaramente poi i bagni sono il teatro ideale per annunci di ogni tipo. Da quelli da ufficio di collocamento (si offre “consulenza tesi di laurea”) a quelli in stile agenzia matrimoniale (o spesso sessuale) accompagnati dall’immancabile recapito telefonico: “Cerco ragazza seria per una relazione”. Chissà se qualcuno ha mai composto quel numero di telefono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In più, a differenza dei social, i wc non ammettono censure. Chiunque può scarabocchiare tutto ciò che gli passa nella testa e l’unico modo per cancellare scritte che si ritengono improprie o offensive è quello di scriverci sopra. Inoltre se per poter utilizzare Facebook è necessaria una registrazione, per condividere il proprio pensiero sulla parete di una toilette non serve che un pennarello: l’anonimato è garantito.
Certo, qualcuno potrebbe parlare di vandalismo, di ragazzi che imbrattano stanze destinate a un uso pubblico, ma in fondo anche Bob Dylan lo diceva: “Attenzione ai muri dei bagni che non hanno scritte”. Perché se un giorno tutte le toilette diverranno linde e immacolate, vorrà dire o che le donne delle pulizie avranno trovato uno sgrassante efficace e potente, oppure che nel mondo nessuno avrà più niente da dire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Valeria Quarto
Valeria Quarto