di Eva Signorile

«Pronto, sono Cacace»: resiste a distanza di trent'anni il mito del ''Trio Ciola''
BARI - «Buongiorno, sono l’idraulico. Sono venuto qualche giorno fa a fare un “aggiustamento”. Potete passarmi il bidello? Nicola mi pare che si chiama». Molti lettori stanno già ridendo, altri sono pronti a proseguire la conversazione, recitando a memoria le varie battute del dialogo surreale tra il misterioso idraulico e (l’ormai ex) bidello del convitto Cirillo di Bari, il mitico Nicola Guardavaccaro. A lanciare l’inconsapevole bidello nell’olimpo della popolarità cittadina furono tre misteriosi burloni: i ragazzi del “Trio Ciola”, chiamati anche “Cacace”, come il nome di un loro personaggio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Erano gli anni 80, internet non era contemplato neanche nella saga di “Ritorno al futuro”, eppure gli scherzi telefonici dei tre divennero un fenomeno che oggi definiremmo “virale”. Le cassette che riproducevano le volgarissime burle telefoniche ai danni di alcuni cittadini baresi si diffusero infatti rapidamente in tutto il capoluogo e praticamente non esisteva casa che non avesse a disposizione la sua brava collezione di registrazioni degli scherzi. Opportunamente occultate tra la biancheria nei cassetti, oggetto di traffici furtivi nei bagni delle scuole o merce di scambio nei baratti degli adolescenti, le cassette del trio Ciola costituirono un fenomeno di costume ingiustamente trascurato dalle cattedre di sociologia, una moda collettiva capace di attraversare indenne i decenni e le tecnologie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Diciamolo subito, non si trattava certo di humor inglese o di ironiche rappresentazioni della realtà, al contrario gli scherzi dell’allegro terzetto affondavano a piene mani nella volgarità più estrema, in parolacce e bestemmie rivolte al malcapitato interlocutore, che a sua volta si difendeva con tutte le scurrilità e le sconcezze che era possibile trovare nel ricco vocabolario dialettale barese. Eppure la cosa funzionava, forse proprio per questo motivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Eravamo nel 1987 e frequentavo il primo anno di scuola superiore – ricorda il 41enne Marco -. La prima volta ascoltai i nastri a casa del mio amico Giuseppe, ma solo dopo che la mamma uscì per andare a fare dei servizi: se i nostri genitori si fossero accorti di ciò che ascoltavamo, si sarebbero arrabbiati molto. All’epoca non si sentivano molte parolacce, la tv e la radio adottavano un linguaggio “pulito” e di solito le bestemmie erano “patrimonio” dei delinquenti, della gente poco raccomandabile. Per questo ascoltare questi scherzi, non solo era divertente, ma era quasi come abbattere un tabù».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A spingere verso questo traffico disdicevole di nastri adeguatamente “copiati” con l’ormai obsoleta “doppia piastra” del lettore di cassette, non era dunque il bisogno di allargare i propri orizzonti culturali, ma anche e soprattutto un certo spirito di rivolta contro il perbenismo imperante dietro cui pulsava una Bari comunque ben più viva e per certi versi più sinistra di quanto si volesse vedere (erano pur sempre gli anni in cui l’eroina faceva le sue stragi).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questi tre “ragazzacci” furono in grado di gettare la città in un caos di telefonate allucinate in cui ben presto i ruoli di “vittima” e “carnefice” finirono con il confondersi e fin quasi a ribaltarsi. Così, spesso si aspettava trepidanti una nuova registrazione per vedere cosa Guardavaccaro sarebbe stato capace di tirar fuori dal cappello magico della sua creatività di stampo prettamente popolare, in un crescendo di battute all’ultima parolaccia, con “mamme e sorelle” ovviamente vittime sacrificali dei duelli che correvano sul filo del telefono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Oltre al mitologico operatore scolastico, anche altri personaggi sono diventati celebri grazie a questi buontemponi: la macelleria Favia, l’enoteca Martiradonna, la pescheria Fanelli, ma anche cittadini qualunque: nessuno poteva davvero sentirsi al sicuro nelle proprie case quando squillava il telefono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma improvvisamente le registrazioni finirono e sul comico terzetto cadde il silenzio. Un silenzio che ha però contribuito alla costruzione di un mito. Nessuno ha infatti mai saputo chi fossero i tre o perlomeno quei pochi che erano conoscenza della loro identità, hanno sempre mantenuto uno stretto riserbo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Si dice che uno di loro sia diventato un importante politico», afferma il 36enne Silvano Dragonieri, scrittore e produttore di un film sul trio Ciola dal titolo “Trovilo!”. Il lungometraggio è andato in scena per la prima volta nel 2010 nel cinema Armenise a Bari. Il nome non è casuale e riprende una delle battute più esilaranti di uno scherzo perpetrato ai danni del solito convitto. A pronunciare l’improbabile imperativo è il “Signor Cacace”, uno dei personaggi più famosi rappresentati da questi burloni: Cacace è il padre di un fantomatico alunno che sembra improvvisamente scomparso. Minacce, parolacce, ordini perentori (“Troviloooo”, appunto), niente sarà risparmiato al rettore del Cirillo e soprattutto al solito Guardavaccaro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Nonostante fossero passati trent’anni dal periodo in cui gli scherzi imperavano a Bari, il film fu un successo – ricorda il produttore  -. Alla prima centinaia di persone si misero in fila con la speranza di entrare nel cinema». Nel lungometraggio (nella foto una scena), autoprodotto, furono coinvolti parenti, amici e persino un giovanissimo Alessio Giannone, ora meglio conosciuto come “Pinuccio”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Nelle mie ricerche – racconta ancora Dragonieri – ho scoperto che in realtà c’è un nucleo più antico di scherzi, che è forse quello più allegro e spontaneo e che potrebbe risalire all’82-83 e uno successivo che cominciò a imperversare tra il 1985 e il 1987. Probabilmente si tratta di ragazzi che hanno cercato di imitare le “gesta” degli amici più grandi. Non sono però mai riuscito a scoprire nulla sulla loro identità, ma una volta, al termine di una proiezione del film a Trani, fui fermato da un uomo. Doveva aver superato la cinquantina ed era visibilmente commosso. “Oggi hai fatto felice qualcuno lassù in cielo”, mi disse. Mi piace pensare che quel signore fosse uno dei mitici ragazzacci».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il sito che raccoglie tutti gli audio degli scherzi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video un’antologia delle telefonate perpetrate ai danni del bidello Guardavaccaro:


 


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Eva Signorile
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  • Luca - Bravissima! Articolo veramente ben scritto. Grazie :-)
  • Antonio - Complimenti !
  • nikol - poveri imbecilli vigliacchi che si nascondevano dietro un telefono...da quello che si diceva furono trovati e pestati a sangue....
  • Alex - Grazie per aver citato i lmio sito "Il tempi di Cacace"! Buon divertimento! XD
  • fattaccio - Grande mia cugi...ascoltato fino a medellin
  • Francesco - I 3 personaggi autori degli scherzi telefonici non sono mai stati resi noti e credo mai lo saranno. Io li ho conosciuti personalmente e conservo gelosamente tutte le loro cassette, tante. Chi dice che sono stati pestati a sangue, facesse anche i nomi de davvero li conosce. Comunque erano bei tempi, ci si divertiva con poco.
  • Piero - Per tutti quei poveretti che ricordano con simpatia e nostalgia le gesta di questo trio, ho piacere di ricordare loro che le bravate del suddetto trio oggi sarebbero sanzionabili ai sensi dell'articolo 612 bis del codice penale. Essere Baresi non significa inneggiare al turpiloquio o alla volgarità più gretta altrimenti il vostro posto più giusto è dentro un vagone ferroviario diretto a Flossenburg con un biglietto di sola andata.
  • Antonello - Nicola Guardavaccaro era il nostro bidello al Cirillo...nn potete immaginare le risate
  • BARINEDITA - Piero, noi non censuriamo nesssun commento, ma le ricordiamo che quello che lei ha scritto potrebbe essere sanzionato ai sensi della legge del 25 giugno 1993, n. 205, quella sull'istigazione all'odio razziale.
  • Francesco - Racale (Le). - E' vero, furono scherzi pesanti, ma per un salentino come me che ha vissuto la sua vita universitaria a Bari negli anni 90 ascoltare quelle cassette era un continuo ridere con quel dialetto completamente diverso rispetto al nostro. Fu anche grazie al Trio Ciola se ho imparato a parlare e capire il dialetto barese. Ancora oggi ricordo a memoria certe telefonate, e ancora oggi quando mi sento o mi vedo con gli amici di quei tempi ripetiamo per filo e per segno i dialoghi di quelle telefonate.
  • Sergio - ho trovato una cassetta di quegli scherzi financo in Veneto nei primi anni '90....incredibile!
  • diego - CONSERVO ANCORA LA CASSETTA ORIGINALE (RIGOROSAMENTE DI CONTRABBANDO) :)
  • il secondo "la bombola" - Ciao a tutti,non mi presento e siete liberi di non credere a ciò che vi sto per raccontare. Non siamo mai stati un trio; eravamo in quattro, uno di noi effettivamente è morto molti anni fà...ma non credo molto alla frase finale dell'articolo. Oggi faccio il commercialista,uno è un bidello(singolare coincidenza) un altro è un grosso fioraio, e il quarto era un elettricista. Sono oramai molto avanti con l'età,quindi non accetterei mai un intervista, sappiate però una cosa fondamentale: non siamo mai stati pestati come asserisce qualcuno; non siamo mai stati arrestati; nessuno di noi è o è stato un politico; abbiamo smesso semplicemente perchè...stavamo come si suol dire "diventando grandi" gli scherzi sono molti di più, ricordo che chiamavamo spesso un teatro .... o ricordo benissimo le chiamate a un panificio di japigia....ma con il tempo le cassette si sono perse. Ricordo quando gli unici che si avvicinarono a noi fu' un ragazzo di un sito...se non erro si chiamava planetbari o pianetabari (pulirono i nostri audio in una maniera perfetta!) rimarremo per sempre velati,ma questo riserbo è solo frutto di una promessa, promessa fatta quando le amicizie erano AMICIZIE. Buona vita a tutti!
  • Benito - Quello che fa il critico anacronistico menzionando un pestaggio tra cronaca e leggenda 😂😂😂 Quello che cita articoli di legge manco fosse a forum e inneggia all' olocausto 😂😂😂😂 Siete voi i vincitori , è grazie va voi che mi sento ottimista per il mio futuro.
  • Michele - La persona che avrai fatto felice lassù forse sarà Nicola Guardavaccaro che conoscevo ,purtroppo è venuto a mancare. Lo conoscevo benissimo poiché ho frequentato il Cirillo in quegli anni e abbiamo un bar nella zona ...il mitico bar Crescenzio
  • francesco brucoli - Scusate,ma PInuccio, nato nel 1979 faceva questi scherzi tra i 7 e i 10 anni ?? Io le cassette di Cacace le avevo già nella metà anni 80
  • Chicco - Sono andato per anni in Salento al mare e abbiamo fatto sentire le cassette a molti amici del Nord. Non ce n'est stato uno che non abbia fatto un sacco di risate e tutti ci hanno chiesto di fare delle copie delle cassette. Ancora oggi mi ascolto con piacere spezzoni di quelle telefonate. Hanno un effetto liberatorio
  • Antonio - Rido ancora oggi a sentire quelle telefonate .Penso che alla fine Nicola Guardavaccaro si sia pure divertito perché era l'unico a tenergli testa e qualche volta li ha anche messi sotto scacco 🤣🤣🤣 nessuno ha una sua foto? Con tutto il rispetto perché non è più tra noi ma essendo simpaticissimo lo vorrei ricordare dandogli un volto ; per me numero uno.


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