Un'ora per sciogliere l'enigma e fuggire da una stanza: a Bari sbarca ''Excape Room''
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giovedì 10 marzo 2016
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di Mina Barcone
Si tratta di un format ideato in Giappone nel 2006 e copiato in breve tempo da mezzo mondo: Germania, Spagna, Australia e Stati Uniti sono stati i primi Paesi ad accogliere questa tendenza che nel 2014 ha finalmente fatto il suo esodio nel Belpaese approdando a Torino. «È un'idea che abbiamo importato dopo aver osservato il successo di questo fenomeno in giro per l'Europa», racconta infatti il 34enne Matteo, che assieme ai coetanei Luca, Roberto e Gianluca inaugurerà la nuova "room" in via Giulio Petroni 87.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L'ambiente in cui i partecipanti vengono temporaneamente segregati ha una scenografia curata nel dettaglio. «La posizione degli oggetti nella camera e la sequenza dei rompicapi non è casuale - spiega Luca - ma segue un preciso filo logico, una trama da noi ideata. È come un film: solo che invece di essere guardato come normali spettatori viene "vissuto" in prima persona. Ai giocatori spetta collaborare tra loro e usare l'ingegno per interpretare gli elementi a disposizione e cercare così di fuggire entro un’ora».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sono due le trame che si potranno provare nella camera barese: si potrà scegliere tra l'evasione da un carcere e la fuga da una stanza addobbata in stile vittoriano, all'interno della quale si è appena consumato un omicidio. Un contesto che ricorda quello inscenato in "Saw", la saga del cinema horror in cui il perfido protagonista Jigsaw si diverte nel confondere e far soffrire le pene dell'inferno ai suoi prigionieri intrappolati al chiuso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il gioco di squadra è indispensabile - suggerisce Roberto - perchè a ciascun componente (si entra minimo in 2 e massimo in 8) è richiesto un contributo per sbarazzarsi degli indovinelli. La sfida è persa se quando scade il tempo il gruppo è ancora confinato nella stanza: in quel caso gli internati vengono fatti uscire ma se vorranno ritentare l’impresa dovranno pagare di nuovo 15 euro a testa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Tutto si svolgerà in totale sicurezza - conclude Gianluca -, visto che l'intera ora di gioco è monitorata costantemente con supporti audio e video. Tra l’altro è possibile richiedere l'interruzione della gara e l'apertura della porta in qualsiasi momento». A meno che tra gli organizzatori non ci sia qualche ammiratore del sadico Jigsaw.
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