Bari e i segreti dei suoi venti: «Ma non ci sono solo levante, maestrale e scirocco»
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venerdì 30 settembre 2016
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di Lorenzo Alighieri
Ma il punto è: come farli a riconoscere? Abbiamo posto questa e altre domande a un nostro meteorologo di fiducia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prima di tutto chiariamo una cosa: se un barese si trova di fronte al mare quale vento gli soffia dritto in faccia?
La costa di Bari è in direzione nord-est e quindi il vento che soffia dritto dal mare è il grecale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Eppure il grecale è uno di quei venti di cui a Bari non si sente mai parlare: perchè?
Perché d’estate il grecale che soffia sulle coste adriatiche pugliesi è molto debole: si tratta di una piacevole brezza e non influenza quindi l’andamento di una giornata al mare. E’ solo d’inverno che questo tipo di vento si fa sentire: il grecale invernale deriva infatti dalle perturbazioni sui Balcani e può divenire quindi molto gelido.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un vento che agita il mare anche d’estate è invece il maestrale…
Sì, è uno dei venti prevalenti e più intensi della provincia di Bari, a causa sia della frequente presenza del ramo periferico dell'alta pressione ma anche per il Gargano. Le correnti d'aria da nord-ovest infatti incontrando il promontorio prendono una sorta di rincorsa per “superare l'ostacolo”: ciò consente al maestrale di spirare nel barese con più forza rispetto al resto della costa adriatica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Risponde al vero il detto “il maestrale dura tre giorni o una settimana”?
No, anche se è vero che si tratta di un tipo di vento che difficilmente conclude la sua “corsa” nel giro di un giorno. Può spirare in maniera continua anche per tre o quattro giorni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è un vento che invece sul capoluogo pugliese non soffia proprio?
Il ponente arriva in maniera molto lieve, perché il versante adriatico del Mediterraneo è protetto dagli Appennini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come mai a Bari si tende sempre a generalizzare chiamando ad esempio “maestrale” qualsiasi vento che agita il mare o “scirocco” qualsiasi vento che soffia da sud?
Perché i venti che soffiano da direzioni simili hanno comportamenti affini e quindi si tende a confonderli, a “banalizzare”. Se a soffiare è la tramontana si parlerà sempre di maestrale e se poi arriva vento caldo tutti lo chiameranno scirocco, nonostante magari si tratti di ostro o libeccio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma tra i venti che soffiano da direzioni vicine non ci sono proprio differenze che possano permettere di riconoscerli?
Sì, ma sono difficili da avvertire. Per esempio lo scirocco è solitamente più forte e caldo dell'ostro e il maestrale è più intenso della tramontana, ma la sensazione che avvertiamo sul nostro corpo quando soffiano è praticamente la stessa e quindi non riusciamo a coglierne le differenze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un vento molto amato dai baresi è il levante, anche perché quando soffia non “sporca” il mare: come mai?
I venti sono collegati alla circolazione marina. E quindi mentre il maestrale porta correnti marine che passano per la costa, convogliando così sulle spiagge tutti gli scarichi costieri, al contrario il levante fa arrivare acqua pulita dal mare aperto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I venti sono collegati a un cambiamento delle condizioni meteorologiche?
Di solito sì, quando cambia il vento è molto probabile che sia in atto una variazione del tempo. Del resto dal comportamento dei venti si può presagire lo sviluppo meteorologico a breve termine. Ad esempio nel barese il libeccio e lo scirocco indicano l'imminente arrivo di una perturbazione. L’intensificazione del vento è poi sintomo dell’arrivo del maltempo, con qualche eccezione: vedi il maestrale, che nelle stagioni fredde se molto intenso può portare al dissolversi della perturbazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un’ultima domanda: secondo un luogo comune a settembre il mare sarebbe più bello e più calmo rispetto ai mesi precedenti. Può essere vero?
Più bello magari sì, perché il mare è ancora caldo e molto meno frequentato. Ma più calmo no, visto che il maestrale spira sempre a prescindere dai mesi e dalle stagioni: i bagnanti se ne facciano una ragione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Scritto da
Lorenzo Alighieri
Lorenzo Alighieri