Bari, la straordinaria collezione di burattini della Casa di Pulcinella: «Ognuno ha una propria anima»
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giovedì 30 maggio 2024
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di Silvia Strisciuglio - foto Rafael La Perna
A raccoglierli nel corso degli anni è stato il fondatore della compagnia, Paolo Comentale, che ha arricchito gli spazi della sala ubicata all’interno dell’Arena della Vittoria di oltre 200 coloratissimi “pupazzi”. Gli stessi utilizzati per dar vita alle storie che attirano ormai da quattro decenni tanti baresi, grandi e piccini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Siamo quindi andati alla scoperta di questa sorta di “museo dei burattini” visitabile alla fine di ogni spettacolo della compagnia. (Vedi foto galleria)
Entriamo dunque nel vecchio stadio del Bari calcio che oggi ospita associazioni culturali e sportive. Ci basta percorrere pochi passi per trovarci davanti all’insegna del teatro, su cui è rappresentato il suo inconfondibile logo: la maschera di Pulcinella con un trullo sullo sfondo. È stato disegnato da Emanuele Luzzati, scenografo e illustratore di fama internazionale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ad accoglierci è Anna Chiara Castellano, che da più di vent’anni svolge con passione la professione di burattinaia. «Sono convinta che ogni burattino abbia una propria anima - ci dice convinta l’artista -: il mio compito è quella di farla venir fuori a ogni rappresentazione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Varcata la soglia ci ritroviamo nel foyer per venire immersi in una dimensione onirica. Non c’è infatti un solo angolo dell’ambiente che non sia arredato dalle imponenti scenografie realizzate da Luzzati, tra cui spiccano gli alberi che svettano alla destra dell’ingresso e i variopinti uccelli che spuntano dal soffitto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anna Chiara ci conduce ora nella sala del teatro, che può ospitare 150 spettatori. Anche qui il sovrano è Pulcinella, rappresentato in diverse forme e dimensioni sulle pareti azzurre: nascosto dietro un albero, intento a danzare sulla luna o in barca. A colpirci particolarmente è “Pulcinella tribale”, un’opera d’arte raffigurante un’originale versione della maschera napoletana realizzata dall’illustratore Gek Tessaro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma è ora arrivato il momento di entrare nella stanza “magica”, quella che ospita l’esposizione permanente di burattini. Attraverso una tenda entriamo dunque in uno spazio dove sono disposti in fila decine e decine di “pupazzi”, raggruppati in base alla storia che animano o al luogo da cui provengono. Sono di legno, cartapesta e gommapiuma e ognuno ha un volto, un colore e un vestito diverso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra gli “stranieri” spiccano quelli provenienti dall’Egitto raffiguranti una tribù vestita con abiti etnici coloratissimi, ma anche le “bambole” che arrivano dalla Cina che hanno indosso il tradizionale qípáo. «Paolo Comentale ha realizzato moltissime tournée all’estero – ci spiega la nostra guida – e così ogni volta è tornato a casa con qualche burattino particolare che è andato ad arricchire la nostra “squadra”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non mancano naturalmente Pinocchio con la sua fata turchina, Cenerentola e le sue perfide sorellastre, Arlecchino, il Dottor Balanzone e Pulcinella. Quest’ultimo si mostra in diverse varianti sempre però assieme a Teresina e ai diavoli, figure fondamentali nella sua storia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Tra i più particolari ci sono i figli di Pulcinella, tali e quali a lui ma in miniatura», sottolinea la donna mostrandoci un piccolo cestino di vimini che racchiude i quattro neonati con la tipica mezza maschera del padre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra tanti esemplari ritroviamo anche personaggi “reali”: da Silvio Berlusconi con il suo sorriso sornione all’attore Ninetto Davoli dall’inconfondibile chioma riccia, sino ad arrivare a San Nicola e ai tre dittatori Stalin, Hitler e Mussolini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Qui c’è persino il nostro direttore da giovane», esclama Anna Chiara indicandoci un burattino tale e quale a Paolo Comentale che indossa camicia e papillon.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«E poi ci sono i miei preferiti - ci dice mostrandoci un carretto in legno con sopra nove personaggi -. Si tratta dei membri di un coro che mandiamo in scena nello spettacolo “Viaggio di Luna”. Grazie a un particolare meccanismo possono muovere la bocca, creando così l’illusione del canto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La maggior parte dei burattini nascono dalle illustrazioni di Emanuele Luzzati. Quelli in gommapiuma e cartapesta sono opera dell’artigiana Lucrezia Tritone, mentre a realizzare quelli in legno è stato Natale Panaro, scultore che ha creato le scenografie di alcuni tra i più celebri programmi per bambini, come l’Albero Azzurro. Sono fatti con il legno di cirmolo, perché è più morbido rispetto agli altri ed è inattaccabile da parassiti e tarme.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
All’interno della stanza è possibile anche ammirare una splendida “baracca” con tanto di sipario rosso, dietro cui si cela l’artista per animare i suoi personaggi. «Apparteneva a Michelangelo Ferrajolo, storico burattinaio scomparso nel 2016 – spiega la Castellano -. Rischiava di essere abbandonata, così l’abbiamo presa noi trasformandola nel “Teatrino delle Meraviglie”, oggi utilizzato per alcuni particolari spettacoli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma come “funzionano” i burattini? A mostrarcelo è il direttore artistico Paolo Comentale, che prende con sé un bellissimo Pulcinella vestito con un abito bianco che termina a sacchetto aperto in basso. Ed è in questa apertura che Paolo infila la sua mano per manovrare il personaggio e dargli vita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«I burattini sono amati da tutti – conclude il padrone di casa -: con loro i più grandi tornano bambini e i bambini si ricordano di esserlo ancora. E improvvisamente ogni distanza tra generazioni così lontane si annulla magicamente. Perché bisogna sempre tenere a mente che l’infanzia non attiene all’età anagrafica, ma è una categoria dello spirito e dovrebbe essere sempre tenuta viva, da qualche parte, dentro di noi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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