Alta Murgia, allevatori in difesa dei lupi: «Servono a difenderci dai devastanti cinghiali»
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mercoledì 20 novembre 2019
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di Eva Signorile
C’è però chi, proprio sulla Murgia, sta cercando di rendere la convivenza tra uomo e animale meno difficile. Nella zona di Altamura infatti alcune masserie si sono consorziate nel progetto “Allupo”, il cui nome deriva proprio dall’unione tra due parole “antagoniste”: allevatore e lupo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lo scopo è quello di ricavare dalla vendita dei propri formaggi fondi da destinare alla ricerca e al controllo dei “feroci canidi” sul territorio. L’area di una delle masserie è stata infatti adibita a stazione biologica e centro di ricerca per la biodiversità.
«Il nostro obiettivo è quello di essere un esempio per gli altri allevatori: vogliamo far capire che il lupo non è nostro nemico, ma che al contrario svolge un’importante funzione di controllo della fauna selvatica». A parlare è il 47enne Rocco Sorino, uno degli imprenditori che ha aderito all’iniziativa, nonché docente di Gestione dei sistemi agroforestali dell’Università di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’esperto ci spiega come il vero problema da affrontare per chi lavora sulla Murgia sono in realtà i cinghiali. Si tratta di una specie introdotta nel 2000 dall’Ambito Territoriale Caccia Bari e che è finita ben presto fuori controllo. I suidi si sono infatti decuplicati: mangiano tutto ciò che trovano davanti a loro, spesso invadendo campi coltivati e rovinando i muretti a secco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L'esistenza del lupo (ghiotto di cinghiali) è quindi fondamentale per tenere sotto controllo il numero di questi animali, tra l’altro assai prolifici. Per questo motivo i canidi vanno studiati e protetti, per far sì che la loro presenza rimanga stabile sul territorio. Anche il monitoraggio è molto importante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo proposito Sorino ci mostra un filmato realizzato con telecamere speciali dette “fototrappole”: immortala un gruppo di cinque lupi che si aggirano di notte nelle terre della masseria “Jazzo Corte Cicero”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Al progetto per ora hanno aderito tre aziende: la masseria succitata, l’azienda zootecnica “Federico Vavallo” e la masseria “Tre Fratelli”, ma si spera che altri imprenditori possano divenire “amici del lupo”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Noi non diciamo che il lupo non possa attaccare pecore e vitelli – avverte Rocco – ma crediamo che basti poco per difendersi dalle comunque sporadiche incursioni. Ad esempio dotandosi di un buon numero di pastori abruzzesi, addestrati proprio per proteggere le greggi. Se un predatore si imbatte in un allevamento custodito dai cani, preferirà non perdere energie ingaggiando duelli, ma al contrario si allontanerà, magari per andare alla ricerca delle devastanti prede selvatiche».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel video cinque lupi avvistati in zona Corte Cicero:
Foto di: Juan José González Vega
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Roberto Busceti - Grande falsità: è ormai dimostrato che è stata un'operazione solo dannosa per gli umani, in quanto si è voluto importare i cinghiali sloveni, che sono più grossi e più aggressivi di quelli italiani, cosicché proliferano e i lupi hanno paura di attaccarli e trovano più comodo ammazzare animali di allevamento e diventare un pericolo per gli umani che infatti come turisti frequentano meno boschi e alture, mentre molti abitanti scrivono sui social che hanno paura di uscire coi figli a passeggiare. Ma gli animalisti spesso ignoranti e mossi da passioni si rifiutano di vedere i danni al turismo, all'allevamento ecc.
- marco - I Lupi cacciano prevalentemente i giovani cinghiali fino ad un anno di età senza problemi, un branco di 4-5 lupi invece può facilmente predare un verro adulto. Gli studi genetici effettuati dall'universsità di roma sulle fatte di Lupi che frequentano il litorale laziale hanno dimostrato che il 95% delle prede è costituito da cinghiale, il rimanente 5% da roditori, piccoli rettili e solo il 2% da predazioni su capi domestici.
- Marco Porciani - Dimostrato da chi? Quali fonti cita per tali affermazioni? Da quali statistiche deduce che il lupo preferisce predare animali allevati, piuttosto che le prede selvatiche, quando tutti gli studi fin qui effettuati indicano che la preda preferita è proprio il cinghiale (ormai in tutta Italia un mix dopo i ripopolamenti di varia origine, ma sempre a scopo venatorio)? In Italia non ci sono dati su attacchi all'uomo, almeno dal 1800 in poi, mentre decine di persone all'anno muiono per i morsi dei cani. Prima di scrivere, sarebbe il caso di documentarsi a magari rivolgendosi a coloro che studiano la specie da anni.
- Rocco Di Fiore - E vi credo che siete con i lupi: mangiate insieme!